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Domanda di Retrazione gengivale

Risposte pubblicate: 5

Ho un arretramento gengivale abbastanza importante

Scritto da Matteo / Pubblicato il
Salve, vorrei esporre il mio problema che mi assilla ormai da diverso tempo e non so davvero come trovare una soluzione. Ho un arretramento gengivale abbastanza importante dovuto ad un'apicectomia non effettuata a regola d'arte (intervento di circa un anno fa) al primo molare dell'arcata superiore Sx. La gengiva si è arretrata gradualmente fino a lasciare scoperta quasi completamente una delle tre radici del dente. Mi sono rivolto ad un paradontologo il quale mi ha consigliato (ed effettuato) un'operazione di chirurgia mucogengivale, prelevandomi un lembo di palato e fissandolo al posto della recessione, così da coprire la radice scoperta. Ad oggi, dopo quasi un mese dall'operazione noto che il lembo che era stato posizionato e che, all'inizio appariva di colore bianco, s'è completamente staccato, lasciando nuovamente la radice scoperta. Il paradontologo dice che è una cosa normale e che ci vorrà del tempo perché si riformi il nuovo tessuto che, dall'alto, andrà a coprire la radice. Una domanda però mi sorge spontanea: se la gengiva non s'è ricostruita da sola precedentemente all'operazione, bensì l'arretramento era sempre più visibile lasciando la radice sempre più scoperta, ora che comunque manca nuovamente il tessuto gengivale che va a ricoprire la radice, com'è possibile che si possa ricostruire da sola? Sapreste indicarmi anche un paradontologo valido che possa fare una valutazione del mio caso, nella zona del bresciano e in zone limitrofe? Ringrazio tutti dell'attenzione Saluti Matteo
Gentile Sig. Matteo, un mese è troppo poco per valutare la riuscita dell'operazione. Effettivamente con il tempo può esserci una risalita della gengiva. Consideri che per la piena maturazione dell'innesto a volte passa anche un anno. Per essere più precisi bisognerebbe effettuare una visita. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Uno dei migliori parodontologi secondo me si trova proprio a Brescia (provincia) ed e' il Dr. Carlo Tinti Cordiali saluti

Scritto da Dott. Paolo Vavassori
Stezzano (BG)

Caro Signor Matteo, impossibile risponderle in modo serio e professionale, anche da parte mia che amo la parodontologia, sono parodontologo ed esercito tra ben 34 anni questa meravigliosa ed appassionante specialità dell'Odontoiatria. Per poterle rispondere bisogna valutare clinicamente tanti parametri e soprattutto lo stato interprossimale e i rapporti tra gengiva aderente e mucosa alveolare e linea di giunzione mucogengivale e ampiezza del letto radicolare avascolare della radice esposta. Spesso sono necessari due o più interventi per risolvere la patologia! Capisce che per fare una Diagnosi ed impostare una Terapia bisogna assolutamente visitarla. Le descrivo uno dei dati più importanti descritti da Miller che ha classificato le recessioni in : Prima classe ; recessioni che non si estendono fino alla giunzione mucogengivale e nelle quali non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali. Seconda classe ; recessioni che raggiungono o superano la giunzione mucogengivale, non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali  terza classe ; recessioni che superano o raggiungono la giunzione mucogengivale con perdita di osso o tessuto molle apicalmente alla giunzione amelocementizia, ma coronale all’estremità apicale della recessione quarta classe ; recessioni che superano la giunzione mucogengivale con perdita ossea interprossimale fino ad un livello apicale rispetto alla base della recessione. La scelta del trattamento Ogni recessione ha il suo intervento d'elezione: i parametri più importanti da valutare, a tale proposito, sono l'integrità dell'osso alveolare e la qualità del tessuto aderente. E' ovvio che se non esiste deiscenza alveolare, la condizione è senz'altro più stabile che non se esista invece la deiscenza. Condizione più labile e da considerare poi quella in cui si sia "perduta" la gengiva aderente e sia rimasta solo la mucosa alveolare, cedevole, elastica e quindi non perfettamente idonea a fungere da attacco epiteliale. E' quindi di primaria importanza accertare se la recessione abbia creato un difetto funzionale dovuto alla perdita totale della gengiva aderente. Il trattamento dovrà tendere a ottenere la completa ricopertura della radice denudata, senza venir meno però allo scopo principale dell'intervento stesso, che è quello di creare una zona di gengiva aderente intorno alla recessione. Gli interventi di elezione sono molti, tra questi: • Innesto Libero di Gengiva • Il riposizionamento coronale del lembo (CAF) e sue varianti • Lembo Peduncolato Ruotato • Il riposizionamento laterale del lembo • Lembo con doppia papilla • Innesto bilaminare e sue varianti. • Il lembo semilunare secondo Tarnow • lembo coronale posto a copertura di una membrana secondo i principi della GTR • amelogenine sulla superficie radicolare.(veda nei miei Casi Clinici, ci sono tanti lavori… sulle RECESSIONI. cliccando il mio nome ed entrando nel mio profilo), le lascio una foto molto esplicativa, anche se di un settore frontale, (legga nei miei casi clinici tutti quelli che iniziano con RECESSIONE). Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Gnatologia, Implantologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Si faccia vedere da un bravo parodontologo

Scritto da Dott. Alessio Battistini
La Spezia (SP)

Sig. Matteo, attenda non sta correndo dei rischi.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)