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Domanda di Implantologia

Risposte pubblicate: 8

Sono deluso e non posso sorridere senza sembrare un equino

Scritto da Fracesco / Pubblicato il
Buongiorno, scrivo qui in cerca di risposte e conforto dopo oltre due anni di dolori, tribolazioni, frustrazioni e spese riguardo due impianti dentali, 24 e 25. L'operazione si è svolta senza particolari problemi, i due denti erano assenti da almeno 8 anni, nel 24 c'era un piccolo pezzo di radice rimasta sepolta nella gengiva che è stata estratta al momento dell'innesto degli impianti. Messi i due impianti si è atteso un paio di mesi quindi si son messi i perni e le protesi, unite fra loro. Al primo utilizzo immediatamente la protesi pare muoversi in compressione. Torno dal medico che dice che tutto è ok. Nel tempo l'impianto mi duole a masticare le cose gommose come il pane ad esempio. Dopo molte osservazioni allo specchio realizzo che la protesi del 24 si muove in compressione e verso l'esterno. Torno dal medico almeno altre cinque volte (togli, metti, scolla, incolla e tarantelle infinite che non vi dico) finchè egli accetta il fatto che l'impianto è fallito. A quel punto mi separa le due protesi per vedere che succede. Il 24 si muove di brutto ed è inutilizzabile, il dolore è diventato insopportabile, impossibile mangiare nulla, anche roba molle come la pasta scotta, quindi si procede all'estrazione. L'impianto non era osteointegrato e veniva sorretto, tramite la protesi, dal 25. Esattamente come avevo sostenuto per oltre un anno e mezzo. Rimango quindi con il 25 e la sua bella protesi tutta scassata ma ahimè, anche il 25 duole nel mangiare cose tipo pizza, panini e similaria. Torno svariate volte dal dentista finchè non mi impongo per farmi estrarre anche il secondo impianto, il quale invece non viene via in nessun modo. Quando cerca di svitare non riesco a impedire la rotazione del mio cranio. Il dentista ritiene quindi che si sia osteointegrato e mi convince allora a tentare ancora (secondo me non vuole sostituire l'impianto in garanzia) mi lascia 15 giorni senza dente, con una vite di guarigione, poi mi rimette la protesi. Anche l'impianto 25 purtroppo si muove, quasi impercettibilmente, mezzo millimetro, ma duole e si muove quando lo carico (tipo con il rotolino di garza ad esempio), ancora una volta verso l'esterno. Torno dal dentista (credetemi, ve la sto facendo breve), mi toglie quel che resta della protesi e mi lascia quasi due mesi senza (non so a che pro e secondo me neanche lui). Quando torno mi vuole rimettere la protesi e gli chiedo a che pro ripetere sempre lo stesso meccanismo uguale a se stesso ma come sempre solo risposte vaghe e mai veramente esaustive. Non sono uno stupido, non sarò un QI 180 ma neanche 60 e mi sento molto preso in giro. Ormai dopo oltre due anni e 3.000 € buttati ho il sangue agli occhi e sono francamente esausto delle decine di iniezioni, punti di sutura, operazioni, antidolorifici, antibiotici (mi è venuta la gastrite, me la sono dovuta curare) e di farmi trivellare ancora la bocca per farmi estrarre una vite infilata nell'osso proprio non ne ho voglia. Vedere che si continua a insistere e menarmela per il naso mi fa infuriare ancora di più quindi mi faccio rimettere la vite di guarigione e decido di mandarli a quel paese perché sono furioso e non voglio fare gesti di cui poi mi potrei pentire. Lui insiste, vorrebbe farmi una protesi in resina (un ammortizzatore?) ma io non voglio sentire ragioni e me ne vado, due anni sono più che sufficienti credo e non ho pagato per avere una protesi in resina, un taccone, una toppa su un pessimo lavoro. Adesso dall'8 gennaio 2015 sono senza soldi, senza denti, con una vite che spunta dalla gengiva e un cratere assurdo al posto del 24 e così rimarrò a lungo, mesi, forse anni visto che sono disoccupato, senza reddito e ci avevo messo due anni a mettere da parte il denaro che ho sprecato in maniera così improvvida. Ritengo assolutamente che già da principio non ci fosse osso sufficiente in quanto anche al tatto si sentiva la cavità sull'esterno della gengiva in corrispondenza del 24 e 25, tanto è vero che quando avevo le protesi si fermava sempre una dose consistente di cibo fra gengiva e guancia che mi costringeva a mettermi un dito in bocca per asportarla. Potrete capire che socialmente è una cosa inaccettabile. Per cui fra dolore nella masticazione, paranoia rispetto al cibo che sto per mettermi in bocca, arrabbiatura per la situazione e dita in bocca davanti alla gente la qualità della mia vita è notevolmente peggiorata. Paradossalmente sto meglio ora, che mastico male, mi sento derubato, sono deluso e non posso sorridere senza sembrare un equino (mi manca anche il 15) ma almeno non ho più dolore. Ho notato che nei disegnini c'è sempre la vite lunga almeno il doppio della protesi mentre io avevo le viti lunghe 8 mm e le protesi lunghe almeno 12 se non 13 mm quindi ritengo che la leva fosse sfavorevole visto che caricava una volta e mezza sull'impianto. Mantenendo come assunto che il 25 si sia veramente osteointegrato, che il perno fosse ben stretto e non flettesse e la protesi fosse ben incollata, sotto forzo l'impianto comunque si muoveva. L'unica risposta logica che posso dare, considerando l'esiguità dell'osso su cui è stata installata, è che la struttura ossea non riescisse a sostenere il carico e abbia avuto delle flessioni. D'altronde qualcosa si muoveva e la logica, andando per esclusioni mi ha portato li. Cosa ne pensate? Come risolvo? Mi scuso per la lunghezza ma ho cercato di essere il più conciso ma completo possibile nel raccontare gli ultimi due anni indescrivibili. Grazie e cordiali saluti.
Caro Signor Francesco, buongiorno. Leggo e rispondo mano a mano che leggo. "un paio di mesi" sono pochi per protetizzare un impianto, in linea di massima, ovviamente perché non vedo la sua situazione Clinica. "A quel punto mi separa le due protesi per vedere che succede." è quantomeno curioso oltre che indice di non saper fare una diagnosi di perimplantite o di mancata osteointegrazione dell'impianto. Sarebbe bastato fare una visita Parodontale co sondaggio delle tasche in sei punti di ogni dente ed impianto presente in bocca per evidenziare una Parodontite sui denti naturali e/o una perimplantite, sull'impianto. Confermando poi la Diagnosi con Rx Endorali, una preparazione iniziale parodontale con curettage e Scaling e Root Planing per escidere il tesuto di Granulazione presente e che falsifica la presa delle misure del sondaggio parodontale che, ripetuto, dopo tutto questo, avrebbe dato le reali misure del sondaggio stesso e consentito una corretta e sicura Diagnosi! "vorrebbe farmi una protesi in resina (un ammortizzatore?)" ma scherziamo? Una protesi in resina altererebbe la dimensione verticale gnatologica e non sigillerebbe il moncone oltre ad essere nociva per la Gengiva Libera Marginale.
Come risolve? Intanto si accerti che chi ha operato su di Lei sia Iscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, basta andare sul Portale della FNOMCeO (Federeazione Nazionale Ordini Medici Chirurghi ed Odontoiatri) http://www.fnomceo.it/fnomceo/home.2puntOT ed in alto a Dx clicchi su RICERCA ANAGRAFICA e compili il modulo o si rivolga all'Ordine dei medici della sua Provincia! Poi si faccia visitare da un Parodontologo perché dal suo racconto si evince che probabilmente c'era una cresta ossea insufficiente, una Gengiva aderente insufficiente, un Fornice insufficiente e troppa mucosa alveolare presente intorno all'impianto. Probabilmente non è stato fatto uno studio preimplantologico e Parodontale oltre che Gnatologico a regola d'Arte. L'implantologia è una Specialità Seria! Non la si improvvisa! Detto questo, Il paziente può avere dei desiderata che però poi devono essere "vagliati" dal Dentista che spiegherà ed informerà il paziente di tutto! Non è detto che perché lei si sia irrazionalmente o per pubblicità o per sentito dire o per il "girovagare" su internet, innamorato degli impianti, non è detto dicevo, che la sua bocca li possa ricevere. Ricordi sempre che gli impianti sono solo una seconda scelta. Spesso una buona Protesi Fissa è la soluzione ideale e se non si potesse fare fissa per mancanza dei posteriori, esistono sofisticatissime protesi miste, fisse e rimovibili senza ganci ma con attacchi di precisione e fresature e bracci d'appoggio e coulisse maschi e femmine ed ammortizzatori che rendono la protsi Bellissima, estetica, funzionale e non visibile che sia una protesi. Oggi si fanno Porcellane su materiali in lega aurea, con supercolori talmente sofisticate da essere uguali ai denti naturali. I materiali poi li sceglie il Dentista in base alla situazione Clinica. Legga nel mio profilo "Le protesi dentali fisse Excursus su i vari tipi di protesi fisse. Consigli e suggerimenti per i pazienti" e "La protesi dentali mobili: miste e rimovibili Excursus su i vari tipi di protesi dentali mobili: miste e rimovibili. Consigli e suggerimenti per i pazienti" E' necessario però sfatare la "Leggenda metropolitana" che le corone protesiche fisse "rovinino" i denti! Non è vero! Ovviamente se la Protesi è costruita da mani "sapienti" e se i monconi sono preparati a regola d'arte, allungandone se necessario le corone cliniche e costruendo eventualmente perni-monconi se fossero molto distrutti o da "spostare esteticamente molto"! Bisogna curare alla perfezioni i rapporti tra gli antagonisti e ridare ai denti un giusto ed armonioso rapporto con la Gengiva e, frontalmente ritrovare l'armonia delle forme con anche un corretto Over-Jet ed Over-Bite. Over-Jet è un termine "architettonico" per indicare il sovraggetto ossia di quanto i denti superiori sopravanzano quelli inferiori. Over-Bite indica di quanto i denti superiori "coprano" gli inferiori. La Gengiva ha una forma a festone, che ripete la forma a festone dell’osso sottostante e replica la forma del Dente che circonda a livello della linea di giunzione amelocementizia (che unisce lo Smalto alla radice). Addirittura il piano inclinato formato dai versanti cuspidali dei denti, formano con la linea ideale del piano occlusale, masticatorio, un angolo che è uguale all’angolo formato in un movimento particolare, dalla Testa del Condilo e un punto preciso della Cavità Glenoide della ATM (Articolazione Temporo Mandibolare). Questi quattro Organi Stomatognatici, Gengiva, Osso, Dente e ATM, sono quindi in un rapporto talmente stretto di forma e funzione che è sufficiente che cambi la forma uno solo di essi per farla cambiare anche agli altri. Tenga presente questo concetto fondamentale: ogni restauro, anche il più "bello", è condannato all'insuccesso se non è, appunto, un restauro, cioè se non è fatto in modo da incorporarsi perfettamente nell'originale, ossia nella bocca del paziente. Questo concetto, espresso con la consueta efficacia dal professor Mario Martignoni in occasione del Congresso "Dentiberica 87" di Barcellona e ribadito nella sua relazione al XXX Congresso degli "Amici di Brugg" di Rimini, è alla base di ogni lavoro riabilitativo odontoprotesico. Del resto, è vero che tale opera di inserimento del manufatto nell'originale è tanto più fattibile quanto più sono armonizzate, nella bocca del paziente, le tre componenti fondamentali: gengiva, osso alveolare e dente. E per questo motivo che si dovrebbe guardare al restauro protesico con quella che Io personalmente definisco "mentalità parodontale". Legga nel mio profilo tra gli articoli miei e di mia figlia Claudia, quelli che ho citato sopra. Le si "chiariranno le idee"! Per non ripetermi ed annoiare tutti, legga la risposta data al Signor Emanuele, data cinque post prima del suo ed intitolata "Una corona in zirconia o disilicato di litio potrebbe andare bene?" ! Tutto questo le dico da Parodontologo Implantologo Protesista, quindi a "ragion veduta". Le lascio un poster di un impianto e di parte dello studio preimplantologico. Cari saluti.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Caro Francesco, purtroppo l'implantologia, da chirurgia orale avanzata eseguita da professionisti che avevano raggiunto pratica ed esperienza in tutto il campo odontoiatrico a mera infissione di chiodi in titanio nelle ossa dei pazienti. Ovviamente spesso, molto spesso queste sono le amare conseguenze. Visto il notevole insuccesso penso che almeno le spese da lei sostenute, debbano essere pienamente risarcite.

Scritto da Dott. Michele Lasagna
Bereguardo (PV)

Sig. Francesco, ancora un altro insuccesso implantologico, con il paziente agguerrito e sfiduciato senza osso di supporto. A distanza senza la minima conoscenza del caso non si può dire nulla, ma posso consigliarle di prendere in considerazione anche un ponte tradizionale.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Allora, se il suo racconto, non ha omissioni di parte, e corrisponde completamente al vero, sa spesso i pazienti tendono a dare una versione un po incompleta o faziosa, lei può andare da un altro dentista, possibilmente molto bravo, si fa fare un preventivo dettagliato, e la spesa se la fa pagare dal collega che ha fatto i danni, altrimenti va ad un contenzioso legale, il medico è legalmente responsabile del suo operato per 10 anni

Scritto da Dott. Gianluca Pucci
Roma (RM)

Il successo in implantologia esiste, anche se non frequentissimo ed è contemplato e spiegato da chi opera. In garanzia non scritta ma verbale, se si perde un impianto, se ne analizzano le cause e si rimette oppure si fa qualcos'altro facendo recuperare i soldi spesi al paziente. Un errore o anche una complicanza sfortunata può capitare a chiunque, anche ai migliori (la medicina non è certo una scienza esatta, ma al massimo una disciplina probabilistica), l'importante è saperle gestire e, in un modo o nell'altro, risolverle. Lasci stare le considerazioni personali su elementi tecnici tipo "c'era o non c'era osso" (aspetto molto relativo, dipende da che tipo di osso etc etc) o "effetto leva sfavorevole" (dimostrato scientificamente che ha scarsa rilevanza, e spesso obbligatorio, ma che non comporta problemi se la protesi è realizzata adeguatamente). Attualmente, se stanco (comprensibilmente) di soluzioni implantari, chieda al suo dentista di farle gratis un ponte....non credo che avrà da obbiettare se in effetti lei ha pagato tutto il suo onorario relativo all'implantologia.
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Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

L'integrazione ê in funzione oltre che della tecnica chirurgica anche della quantità e qualità di osso a disposizione sembra che ce ne fosse poco da quello che dice ma ci sono le tecniche per rigenerarlo e/o ricostruirlo da decenni. 2 mesi x l'integrazione in quelle condizioni sono pochini. Se il lavoro è stato pagato penso che il collega debba fare il massimo per portare a fine un buon risultato e se non è in grado di farlo dovrebbe chiederlo a chi è in grado di farlo un impianto perfettamente integrato non deve provocare dolore. Cordiali saluti
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Scritto da Centro medico Vesalio Padova
Padova (PD)
Venezia (VE)

Non sappiamo se il suo dentista abbia fatto prima degli interventi d'impianto tutti gli esami strumentali e radiografici, se era fattibile l'intervento, la protesi deve essere collocata minimo dopo 6 mesi di osteo integrazione, altra rx per vedere se è tutto a posto e procedere. Optate per un ponte tradizionale facendovi rimborsare i suoi acconti

Scritto da Dott. Domenico Ancona
Fasano (BR)