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Domanda di Fratture dei denti

Risposte pubblicate: 7

I sintomi di una rottura della radice sono come i miei?

Scritto da renato / Pubblicato il
Ho un ponte da soli 3 anni, dente mancante un premolare superiore, denti pilastro primo molare e primo premolare. L'anno scorso il premolare che fa da pilastro mi è andato in pulpite, il dentista ha tolto con forza il ponte ormai cementato definitivamente rompendo il moncone. Ha lo stesso devitalizzato il dente, e messo un perno moncone. Per un anno tutto ok; durante l'estate mi è ritornato un certo dolore allo stesso dente, dalla rx endorale risulta un granuloma, ma essendo il dolore scomparso dopo pochi giorni, il dentista programmò l'apicectomia ai primi di ottobre, senza fretta dunque. Ma da 4 gg il dolore è tornato, fortissimo, a fitte, pulsante sembra il dolore di una pulpite, il dentista è in ferie, da me contattato mi dice che dal dolore dubita che si sia solo riacutizzato il granuloma, ma teme che si sia fratturata una radice del dente, poichè nonostante l'antibiotico velamox due al di che prendo ormai da giorni il dolore persiste, giorno e notte....sento come se il dente fosse più lungo, sono sotto costante antidolorifico. Domani mi recherò in un centro dentale e mi farò ovviamente visitare. Chiedevo i sintomi di una rottura della radice sono come i miei? dolori forti a fitte, continui...? Oppure ho ancora speranza che sia il granuloma a causare ciò? Non sono gonfio...Mi dispiacerebbe anche per motivi economici buttare via un ponte che ha meno di 3 anni e rifare tutto. Grazie
Più facile sia un granuloma. A volte le fratture sono meno dolenti. Il granuloma ha proprio la caratteristica di far sentire il dente piú " lungo". Ovviamente solitamente succede così ma non posso senza visita escludere che sia una frattura. Cordiali saluti

Scritto da Centro medico Vesalio Padova
Padova (PD)
Venezia (VE)

Mah, mi sembra strano. Nella mia esperienza scopro granulomi assolutamente silenti in esami radiografici di routine... dalla parte della bocca opposta a quella che duole. In più, se non passa con antibiotico, secondo me non è di natura infettiva ma infiammatoria, e cioè vi è qualche problema a carico del pilastro anteriore del ponte. Oppure si tratta si di un problema si infettivo, ma che sta intaccando il dente precedente. Penso che debbano essere eseguite ulteriori indagini per inquadrare il problema. Cordiali saluti.
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Scritto da Dott. Davide Colla
Seregno (MB)

Sig. Renato, controlli se chi opera su di è iscritto all'ordine dei medici, se così fosse le consiglio di attendere questo professionista che sicuramente sarà disposto nel migliore dei modi anche dal lato economico a gestire la sua complicanza. Presentarsi nei centri dentali che spacciano RX e visita gratuita senza una relazione scritta del curante rischia di affrontare nuove cure che potrebbero dare altre complicanze, per cui se intende fare questa scelta avvisi almeno il suo odontoiatra.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Caro Signor Renato, intanto non spiega se dopo la frattura del dente ci sia stata una lussazione della radice data la forza esercitata su essa per la rimozione della protesi (che magari la si sarebbe dovuta tagliare) e non forzare con un estrattore. Non dice poi se dopo la riabilitazione col pernomoncone sia stata fatta una nuova protesi fissa o se sia stato fatto almeno un transfert protesico per rifare e raccordare la vecchia corona col nuovo moncone o se sia semplicemente stata riposizionata la vecchia protesi, così senza non fare niente, la qual cosa comporterebbe una mancanza di chiusura e di stabilità sul moncone stesso con possibili infiltrazioni e carichi abnormi patologici tangenziali sullo stesso per la non precisione di corrispondenza tra corona e moncone! Precisato questo che è già molto ed ha la sua importanza etiopatogenetica, il dolore che descrive sembrerebbe quello di una pulpite. Il dolore di una osteolisi periapicale è più sordo, profondo, cupo e spesso si accompagna ad un ascesso. La sensazione di dente più lungo invece è proprio di una ascesso o di una patologia periapicale come un granuloma. Il Velamox che le è stato prescritto non serve a niente. E' inadatto a raggiungere quella zona di osso periapicale e quei batteri in causa nella infezione. Bisogna escludere anche la presenza di tasche parodontali e di una Parodontite con un sondaggio parodontale in sei punti di ogni dente estendendolo a tutta la bocca! Si faccia prescrivere intanto un antibiotico o meglio a mio giudizio che potrebbe però essere errato non avendola visitata, un Macrolide dal Dentista però non di sua iniziativa perchè va fatta prima una sostanziosa anamnesi clinica locale e sistemica ed una visita locale clinica! Mi raccomando! Ovvio poi che necessiti di uno studio valutativo completo con Rx endorali in più proiezioni nella zona incriminata ed in proiezione Parodontale nel resto di tutta la bocca. Solo così si può arrivare ad un sospetto diagnostico e ad una diagnosi differenziale colta ed efficace e veritiera! La visita odontoiatrica dura molto tempo. La mia per esempio dura circa un'ora e mezza è seguita spesso da una preparazione parodontale iniziale, in altra seduta, con curettage e scalimg e root planing, modelli di studio, analisi gnatologica e tanto altro per arrivare ad una seconda visita di rivalutazione, in terza seduta, in cui, dopo aver risondato le eventuali tasche o altro, si arriva alla Diagnosi precisa, alla Prognosi e infine al piano terapeutico. Legga nel mio Profilo "Visita Parodontale" che poi non è altro che una visita Odontoiatrica completa che io e mia figlia facciamo sempre in Studio su tutti i pazienti per qualsiasi motivo e patologia fossero venuto da noi! La Visita Odontoiatrica è la massima espressione della Cultura Odontoiatrica. Non è banale. E' complessa e richiede Conoscenza Medico-Odontoiatrica, capacità e tanto tempo. Ecco perchè bisogna diffidare di chi fa visite gratis, veloci, incomplete come in certi centri low-cost ed anche purtroppo in tanti studi dentistici! Il sospetto diagnostico e la diagnosi differenziale che portano alla diagnosi nascono dalla conoscenza. Se non si conosce, non si può sospettare una data patologia e quindi fare la giusta Diagnosi con relativa terapia!? Ho dedicato molto tempo a parlare di cosa sia una visita odontoiatrica perchè è quasi sempre sottovalutata da tutti! Legga, ripeto, la mia pubblicazione su di essa e capirà meglio! Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Gent.mo Sig. Renato, darle una risposta senza una visita clinica ed esami rx endorali è praticamente impossibile. Si possono fare solo ipotesi che però valgono relativamente poco. Possono essere vere tutte e due le condizioni, il granuloma (riacutizzato, perchè di norma è sintomatologicamente silente tranne un piccolo fastidio alla percussione)oppure la frattura radicolare. Quest'ultima si può diagnosticare clinicamente con un accurato sondaggio parodondale, oltrechè con esami rx endorali. I sintomi che riferisce sembrerebbero (sempre con le premesse di cui sopra) indicare una frattura. Una corretta diagnosi è importante per non sottoporsi inutilmente ad un intervento di chirurgia radicolare apicale od un ritrattamento endodontico per poi continuare ad avere il problema. Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Marco Gabriele Longheu
Milano (MI)

Gentile Renato, la sintomatologia di cui lei parla sembrerebbe essere quella di un granuloma, non è detto che si tratti di una frattura della radice. Normalmente per curarlo di procede ripulendo il canale e richiudendo il dente fino all'apice della radice. Se per qualche motivo non è possibile eseguire questa prima terapia allora si procede con l'apicectomia chirurgica. In ogni caso bisognerebbe fare il possibile per salvaguardare il dente pilastro, in modo da poter conservare il lavoro che lei ha già in bocca.
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Scritto da Dott.ssa Katia Guerra
Berlingo (BS)

Credo che molto probabilmente possa essere il riacutizzarsi del granuloma.

Scritto da Dott. Gino Perna
Roma (RM)