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Domanda di Fratture dei denti

Risposte pubblicate: 12

Uno dei due centrali ricostruito a suo tempo con un piccolo perno moncone si è staccato

Scritto da alessandro / Pubblicato il
Buongiorno, volevo conoscere il vostro parere circa la situazione dei miei quattro incisivi superiori. Considerato che hanno alle spalle un trascorso di devitalizzazione di circa 33 anni a seguito di rottura dei due centrale e che sempre sui due centrali è stata effettuata apicectomia da circa 22 anni, ci si è resi conto recentemente durante una radiografia di controllo che uno dei due laterali avrebbe una lesione (granuloma). Nel frattempo uno dei due centrali ricostruito a suo tempo con un piccolo perno moncone si è staccato. Per cui dovendo lavorarci, mi è stato proposto inizialmente di rifare una ricostruzione con due perni canalari sui centrali e poi un'apicectomia sul laterale lesionato. Un po di indecisione nella gestione della miglior cura per i due centrali anche da parte del medico che mi sta curando mi sta creando qualche dubbio. Visto che inizialmente si è parlato di ricostruzione con perno moncone , poi si è pensato che forse un impianto sarebbe utile a scongiurare una eventuale futura frattura della radice, poi indecisione sullo stato dell'apicectomia effettuata 22 anni or sono, posso dire di essere confuso sul da farsi. Certamente per quanto possibile vorrei tenere le mie radici confidando di essere sempre in tempo per optare per degli impianti. Grazie.
La radiografia purtroppo non è abbastanza dettagliata (e qui i dettagli sono molto importanti) per potere esprimere un parere. Inoltre il rapporto dei singoli monconi con gengiva e osso, e lo stato di salute parodontale sono un altri fattori importanti per la decisione. Normalmente io personalmente preferisco sempre tentare di recuperare i denti naturali e solo quando questo non è fattibile o è controindicato penso alla soluzione implantare, ma altri colleghi possono (lecitamente) proporre strategie diverse.
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Scritto da Dott. Johannes Schmitz
Milano (MI)

Caro Signor Alessandro, buongiorno. Sono pienamente d'accordo con il Collega Dott. Johannes Schmitz che mi ha preceduto! Aggiungo e preciso che purtroppo a suo tempo è stata fatta una apicectomia sui due incisivi centrali e non una Retrograda. Se così fosse il sigillo non ci sarebbe: L'apicectomia classica, retaggio del passato e di alcuni Chirurghi Maxillo Facciali od Orali che non si "intendono" di Endodonzia e chirurgia endodontica, non permette il sigillo apicale, accorcia, indebolendola, la radice del dente e non solo non serve a niente ma è causa di recidive per reinfezioni per mancanza del sigillo apicale che non può essere indiscutibilmente realizzato se l'apice non è preparato in modo particolare (a becco di flauto e ritrattato per via retrograda)! Le lascio una Foto di una mia Retrograda. Cari Saluti :) Un sondaggio parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti che ha in bocca è stato fatto, per la ricerca di tasche parodontali per escludere una Parodontite o una Endoparodontite? Le spiego, in presenza di tasche parodontali, si procede così: due visite intervallate da una preparazione iniziale con Igiene Professionale della tasca, Curettage e Scaling per rimuovere il tessuto di granulazione dall'interno della tasca stessa che falsa la presa delle misurazioni della sua profondità, le Rx endorali complete, i modelli di studio e che nella seconda visita si riprendono le misure delle tasche che ora saranno quelle vere e dalla differenza tra le prime e le seconde si fa diagnosi sul tipo di Parodontite, sulla sua Aggressività, sulla sua attività e si emette una Prognosi e si pianifica una eventuale terapia! Con le Rx endorali e le prove termiche e la Visita Clinica si valuta anche la presenza di carie, necrosi endodontiche, osteolisi periapicali, stomatiti etc.Legga nel mio profilo "Visita Parodontale" " che poi non è altro che la Visita Odontoiatrica completa che mia Figlia Claudia ed io facciamo sempre per qualsiasi motivo fosse venuto da noi un paziente! :) Legga anche "Gengivite" e "La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!" e quanto altro volesse delle numerose pubblicazioni che troverà, tra cui "Parodontite (nozioni di etiopatogenesi, clinica, diagnosi)" e "Terapia chirurgica della parodontite. Si faccia Visitare da un Bravo Parodontologo e Gnatologo che è anche un Dentista Completi, Clinicamente parlando! I particolari non si vedono per l'inadeguatezza della Radiografia! In ogni caso la diagnosi è soprattutto Clinica oltre che confortata da, in questo caso, più Rx endorali con differenti proiezioni! Lei può essere "confuso" ma il Dentista no!
Il Dentista Deve informare in modo adeguato il proprio paziente e deve, Lui, indicare e pianificare la Terapia più idonea spiegandola dettagliatamente al proprio paziente. Non è il paziente che deve tormentarsi per trovare una soluzione. Chiaro? Cari saluti e stia tranquillo è tutto Gestibile in modo Ordinario perché di normalissima routine Odontoiatrica!
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Gent.mo Sig. Alessandro, se un dente naturale possiede dei buoni requisiti (stabilità, radice integra ecc.) è sicuramente meglio curarlo che sostituirlo con un impianto. Dalla radiografia (non chiarissima) sembra di osservare i due incisivi centrali apicectomizzati senza un ottimale riempimento del canale radicolare (specie a carico del dente con il perno). Sconsiglio vivamente l'apicectomia a carico del laterale, poichè non sembrerebbero esserci particolari impedimenti al suo ritrattamento per via ortograda (bucando la corona dal lato palatale, per poi procedere ad una ricostruzione con perno in fibra ed otturazione in composito). Le apicectomie, in generale, sono da considerarsi una terapia di seconda scelta, quando un normale trattamento canalare condotto con crismi che ogni buon endodontista conosce non esita in una guarigione della lesione granulomatosa. Nel suo caso, l'apicectomia dovrebbe al massimo seguire un valido ritrattamento se quest'ultimo non ha dato gli esiti sperati (scomparsa del granuloma). Il discorso sugli incisivi centrali apicectomizzati segue secondo me un criterio di convenienza. Io personalmente non sarei così sicuro della durata a lungo termine di questi denti apicectomizzati, per cui lei rischia di fare due corone nuove che magari dovranno subire un rifacimento a distanza di poco tempo, sostituendo le radici con due impianti e nuove corone. Se lei desidera mantenere le sue radici apicectomizzate a dispetto di una situazione clinica (peraltro ancora da verificare)precaria, le conviene protesizzare gli incisivi con corone in resina composita di costo contenuto (ma di estetica ottima)per non sprecare soldi inutilmente nel caso le radici vengano successivemente estratte. Viceversa, potrebbe procedere ad inserire due impianti sui centrali e successivamente due corone nuove che dovrebbero avere una lunga durata (se la terapia implantare va a buon fine). Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Marco Gabriele Longheu
Milano (MI)

Gentile Sig. Alessandro, personalmente preferisco sempre recuperare i denti naturali piuttosto che fare impianti. La lastra che ci ha inviato non è molto leggibile, ma sembra che l'apicectomia non sia eseguita a regola d'arte. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Sono a favore del tentativo di recupero e mantenimento dei suoi elementi dentari, sopratutto perché in una area estetica così importante. E credo lo sia anche il collega suo dentista di fiducia. In casi come questo, vale comunque la pena provare un recupero estetico e funzionale, ovviamente consapevoli che i rischi di fallimento nel breve medio termine (trattandosi di denti piuttosto compromessi) ci sono.

Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Sig. Alessandro Buongiorno
Concordo con quanto é stato scritto dai colleghi. Se i denti non hanno gravi compromissioni parodontali o fratture radicolari che giustifichino l'estrazione, è sempre meglio provare a recuperarli con una efficiente terapia canalare anche perché gli impianti non hanno il 100% di certezza di osteointegrazione (seppur in molti casi ci si avvicini molto).
Cordiali saluti.

Scritto da Dott.ssa Marina Fiocca
Cremella (LC)
Renate (MB)

Sig. Alessandro, i dubbi del suo odontoiatra non dovrebbero essere pubblicati da lei, ma questo compito dovrebbe svolgerlo il suo odontoiatra mostrando il suo caso a colleghi esperti, eliminando ogni dubbio

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Buongiorno credo che la soluzione migliore non si possa esporre via web, i miei colleghi hanno dato il loro parere che io ritengo corretto, ma a mio avviso vanno valutate anche altri aspetti quali costi e benefici e sicurezza di risultato perché anche un ritrattamento canalare non porta al 100% di successo, come anche l'impianto ma le soluzioni vanno valutate facendo una visita che sembra ormai una ipotesi che non debba mai essere presa in considerazione ma che basta fare una domanda via web ed il gioco è fatto , nulla di personale, ma la visita è importantissima, si esegue diagnosi e successivo trattamento idoneo. In questa società non si trova più il tempo tutto è veloce ma la salute è importante e come si trova il tempo per recarsi in ospedale per in analisi o visita ritengo che recarsi presso un medico odontoiatria per una valutazione sia importante .
Mi auguro di essere stato di aiuto e le auguro buona giornata
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Scritto da Dott. Fabio Vaja
Milano (MI)

Caro Alessandro, concordo pienamente con quanto detto dal dott Carpinteri. Rifugga immediatamente da chi le propone degli inutili impianti . Da ciò che si evince dalla lastra i due centrali possono efficacemente essere curati e ricoperti senza bisogno di aggressivi interventi chirurgici. 

Scritto da Dott. Michele Lasagna
Bereguardo (PV)

22 anni apicectomia, devitalizzazione 33 anni ... Ringrazi il dentista che le ha fatto durare i suoi elementi cosi a lungo, non conosco cose perenni in odontoiatria come in altre brache della medicina e nella vita. Giusta la perplessita' del suo dentista. A volte e' meglio pensarci dieci volte e farne una che il contrario. Non sono in grado di darle una risposta netta e corretta ed avrei anch'io delle perplessita' sul modo di agire per recare meno problemi al paziente. Diffido di chi ha certezze a priori si lasci consigliare.
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Scritto da Dott. Alessandro Sanna
Lucca (LU)