Menu

Domanda di Fratture dei denti

Risposte pubblicate: 7

Come dovrò regolarmi per eliminare il dolore?

Scritto da Carlo / Pubblicato il
Un mese fa circa, durante la masticazione, ho involontariamente urtato con il canino superiore di destra contro un frammento di guscio di vongola, da allora avverto dolenzia. Da un rapido esame effettuato presso lo studio del mio dentista non si vedono fratture evidenti. Però se spingo con l'indice sulla parte vestibolare del canino avverto come un "clic - clic" Sono certo che all'esame radiografico non si vedrà nessuna frattura (se le superfici combaciano come la vedi la frattura?). La domanda è la seguente: come dovrò regolarmi per eliminare il dolore? Devitalizzare? Estrarre? Devitalizzare e incapsulare? Non fare niente perché tanto è normale e poi passera col tempo? Grazie.
Gentile Carlo, a volte i traumi dentali possono arrecare una dolenzia locale temporanea che dopo alcuni giorni o qualche settimana scompare se il trauma non ha creato lesioni evidenti. Un mese mi sembra un po' troppo per la remissione del dolore e quindi è possibile che ci sia qualche problema da diagnosticare. Il rumore che lei avverte potrebbe essere causato da una frattura non scomposta che radiologicamente potrebbe non essere molto evidente e creare dei dubbi diagnostici. La decisione di attendere qualche tempo è stata sicuramente giusta ma non avendo prodotto risultati clinici evidenti bisogna indagare meglio. Lei non specifica il tipo di esame radiologico effettuato che presumo sia stata una radiografia endorale. Se questa è risultata negativa o dubbia sarebbe opportuno effettuare un esame radiologico più preciso come una cone-beam che dovrebbe evidenziare eventuali fratture essendo un esame di secondo livello molto più affidabile. Si consigli col suo dentista che conosce bene il suo problema avendo potuto effettuare una visita accurata. Cordialmente
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Tersandro Savino
Tivoli (RM)

Caro Signor Carlo, buongiorno. La mobilità dei denti non si "saggia" con il polpastrello e tanto meno con la lingua perché viene falsata. Non la si può neanche valutare da soli. Deve essere il Dentista a valutarla con uno o tra due strumenti rigidi. Questo vale anche per il "clic - clic" che percepisce e che potrebbe essere dovuto non al dente ma proprio al polpastrello o alle sue dita! L'esame Rx endorale è molto importante , invece. Bisogna però saper leggere con capacità la Rx per evidenziare segni indiretti di "sofferenza endodontica" come un aumento dello spazio parodontale o la frammentazione della corticale alveolare parodontale e tanti altro. E' essenziale la visita Clinica (con palpazione dell'intero tavolato osseo dell'unità dentale, dente e parodonto) e le prove termiche e di percussione! Evidentemente è mancata la Diagnosi oltre che la Terapia Corretta! Tramite la Visita Clinica e le Rx endorali, oltre a valutare visivamente il parodonto profondo, si valuta la eventuale sofferenza periradicolare o periapicale di tutti i denti.E' sempre più prudente che la visiti un Dentista, meglio se Parodontologo. Bisogna valutare la Vitalità dei denti e se c'è una iperemia passiva da danno venoso che non è altro che una pulpite, non è reversibile e bisogna procedere alla terapia endodontica, se fosse una iperemia attiva con danno arterioso, la sofferenza pulpare sarebbe reversibile! Se il dente fosse positivamente normale allo stimolo freddo, bisogna portare su esso uno stimolo caldo per valutare la presenza di una sintomatologia radicolare della polpa! Le spiego meglio:il dolore, o se non ci fosse, la sofferenza, è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata,si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta,o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono ossia vanno in necrosi,e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice, ossia un granuloma, cisti. Poi una visita Gnatologica e conservativo-endodontica accurata ed una visita Parodontale e una visita o almeno una anamnesi ed una semeiologia sistemica e stia certo che si arriva ad una diagnosi. Tenga inoltre presente che la visita Odontoiatrica deve essere totale. Legga, nel mio Profilo "Visita Parodontale" che poi è la Visita Odontoiatrica che io Parodontologo ma anche Odontoiatra ed anche Medico faccio sempre, così come mia figlia Claudia, per qualsiasi motivo un paziente venga da noi! Cari Saluti
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Egregio Signore, Nel caso di traumi accidentali la prima cosa è effettuare una Rx di controllo che evidenzi appunto eventuali fratture dentali. Se questa dà un esito negativo si procede con l'esame clinico: test della mobilità, test di vitalità e controllo a medio e lungo termine. La mobilità può essere inizialmente elevata e poi diminuire. La vitalità (test del freddo) può dare esito negativo inizialmente , cioè il dente risponde al freddo, si sente il freddo, oppure non si sente nulla. In casi dubbi si passa al controllo a medio termine ( una settimana) perché al momento del trauma il nervo può avere dei problemi di risposta per alterazioni vascolari. Al che il dente non risponda va devitalizzato e coperto da una corona protesica. Nel suo caso però, vista l'età, consiglierei al suo dentista di effettuare anche una visita parodontale poichè non è escluso che la mobilità del dente possa essere dovuta anche a problemi di questo genere che nel caso di trauma si acuiscono. Inoltre il "clic" che sente potrebbe essere dovuto allo sfregamento del dente contro gli altri vicini. Cordialmente 
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Claudio Cirrincione
Firenze (FI)

Giusto rimanere alla finestra ed attendere, nel senso che questi traumi, che generalmente si risolvono spontaneamente nel giro di poche settimane, possono purtroppo avere anche evoluzioni negative (e quindi il suo dente potrebbe richiedere, in seguito a frattura, un trattamento che vada dall'endodonzia alla parodontologia chirurgica) oppure, quando ormai si pensa al peggio, esitare con restitutio ad integrum dei tessuti dentali e parodontali danneggiati. Sconsigliatissima la pressione con le dita, su un tessuto già traumatizzato, e totalmente inutile. Il mio consiglio, ma sicuramente l'ha specificato anche il collega che la sta seguendo, è recarsi con frequenza mensile in studio per valutare la situazione ed analizzare, sulla base del suo quadro sintomatologico e visita clinica e radiografie endorali, le evoluzioni.
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Il suo dentista ha la possibilità di valutare il parodonto, se non l'ha ancora fatto se lo faccia esaminare con una sonda parodontale, non individuo da quanto lei riferisce nessuna altra patologia

Scritto da Dott. Luigi Malavasi
Castiglione delle Stiviere (MN)

Gentile Sig. Carlo, in questi casi non bisogna fare un rapido esame, ma una visita molto accurata. Spesso la diagnosi non si fa vedendo una frattura in radiografia, ma in base a segni che sono caratteristici di un dente fratturato. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Sig. Carlo, lei non deve decidere nulla perchè è un incompetente della materia, per cui ritorni dall'odontoiatra per nuova visita e riferisca la sintomatologia. Questo professionista poi le spiegherà il miglior trattamento da eseguire.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)