Può essere qualcosa di natura gengivale?
Scritto da Lucia / Pubblicato il
Buonasera, ho devitalizzato ormai da più di un mese un molare. Il dente quando è stato devitalizzato mi dava dolore. Il buon esito della terapia è stato controllato dal mio dentista con lastrina e ortopanoramica. Ho fatto anche una cura antibiotica con augmentin subito dopo la terapia. Il problema è che provo dal giorno della devitalizzazione, a volte più a volte meno, un dolore al dente se lo batto con l'unghia oppure la mattina quando mi sveglio. Insomma il dolore si fa sentire particolarmente nello spingere il dente in particolare dal basso verso l'alto ed è un dolore che descriverei come quello di una ferita aperta. Il dente non è più sensibile al freddo quindi non ho dubbi per pensare che il mio dentista sia stato poco scrupoloso...vista anche la lastrina...Ho notato che il dolore coinvolge anche la gengiva appena sopra il dente che se premuta mi duole come se fosse vuota al suo interno. Sono molto dubbiosa perchè il dentista ritiene che non ci siano problemi e che tutto abbia funzionato ma mi ha detto che se proprio insisto è disposto ad aprirlo anche se è contrario. Può essere qualcosa di natura gengivale? Oppure devo dargli ancora tempo per guarire dalla devitalizzazione? Grazie mille
Pubblicato il 15-09-2014
Un dente devitalizzato può dare fastidi transitori che poi devono regredire sino a scomparire, per cui qualche problema c'è risentimento apicale, frattura, tasca parodontale possono essere le cause dei disturbi che lei avverte. S e persiste meglio intervenire. Cordiali saluti
Pubblicato il 15-09-2014
Cara Signora Lucia, buongiorno. Basta fare un semplicissimo sondaggio parodontale per ricercare eventuali tasche parodontali, in sei punti del dente in causa ed estendendolo per correttezza intellettuale e professionale a tutti gli altri denti! Bisogna valutare anche strumentalmente con specillo da esplorazione e con percussioni assiali e tangenziali l'integrità della corona del dente e della radice. Bisogna ripetere le Rx endorali in tre posizioni assiali, standard, mesio distale e disto mesiale per avere una visione precisa delle radici e del parodonto. Non è il caso di riaprire il dente se l'endodonto (canali) sono stati chiusi bene all'apice anatomico di ciascuna radice per garantirne il "sigillo". Bisogna poi con una cartina da articolazione, prima standard poi sottile e poi ultrasottile, ricercare precontatti in posizione di Relazione Centrica, Lateralità o Guida Canina e Protrusiva o guida incisiva e provvedere eventualmente, se ci fossero, ad un accurato molaggio selettivo. Si completa la Visita Gnatologica con palpazione delle articolazioni ATM in apertura ed in chiusura per rilevarne le caratteristiche di eventuali "rumori" e palpando anche i muscoli Pterigoidei e masseteri per valutarne il grado di contrazione ed eventuale contrattura indice di una patologia Gnatologica. Ovviamente si registrano le Tre Curve cosiddette di Compensazione, ossia le curve di Spee, Wilson e Monsen e l'Overjet e l'Overbite, Lato lavorante e sul Lato non lavorante. Ed ancora, si valutano i Movimenti Mandibolari nei Tre Piani Spaziali e l'Angolo e meglio ancora il Movimento di Bennet, il movimento del Condilo Lavorante e di quello Bilanciante. Ovviamente si prende atto delle Classi Dentali di Angle, a livello dei primi molari e dei canini, I Cl.Dentale, II Cl. Dentale (e se in I o in II Divisione), III Cl, oltre che di Rotazioni, Inclinazioni, Estrusioni, Intrusioni, Migrazioni, Faccette d’usura delle Unità Dentali! Stia certa che si arriverebbe ad una Diagnosi senza aprire il Dente! Trovo comunque deludente dover fare queste spiegazioni didattiche, via web ma lei ha fatto una domanda che avrebbe dovuto fare al suo Dentista o in mancanza di fiducia ad un altro Dentista che la Visitasse in Studio, Clinicamente e non via Web. Io devo allora rispondere al meglio, lo stesso, anche senza vederla. Le ho dato quindi indicazioni precise di quello che farei io ma che qualsiasi Dentista farebbe!Ricordi che valutare una o più Rx endorali, meglio se fatte su pellicola e sviluppate a mano, perché più ricche di particolari, non è così semplice come sembrerebbe perché bisogna saper valutare oltre agli evidenti segni diretti come osteolisi e alterazioni della festonatura ossea, i segni indiretti di sofferenza parodontale od endodontica quali aumento dello spazio parodontale, frammentazione della corticale ossea e segni di presenza di canalicoli laterali non trattati, sdoppiamenti dei canali, delta apicale, fratture radicolari o del pavimento della camera pulpare e tantissimo altro ancora! Cari saluti ed in bocca al Lupo.
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Pubblicato il 15-09-2014
Sig. Lucia, stia alle istruzioni del collega attenda e anticipi la visita di controllo a tre mesi anziché sei.
Pubblicato il 15-09-2014
Gentile Lucia, senza una visita ed una radiografia endorale con centratore non è possibile poterla aiutare. A volte per sciogliere il dubbio è necessario eseguire una CBCT e cioè una analisi radiologica più accurata. A volte ci possono essere problemi occulti non visibili con la semplice radiografia(ad esempio una frattura). Inoltre è sempre utile sondare il parodonto per evidenziare la presenza o meno di tasche parodontali. Se il suo problema persiste da parecchio tempo sara' necessario indagare più a fondo per una giusta diagnosi ed evitare di intervenire alla "cieca". Cordialmente
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Pubblicato il 15-09-2014
Per scrupolo, anche se la sintomatologia può regredire spontaneamente, è sufficiente che lei esegua, come illustrato dall dott.Petti, le seguenti procedure: visita parodontale con sondaggio sul dente interessato e su quelli adiacenti; radiografie endorali mirate ed eventualmente (come ulteriore step diagnostico specialistico) CBTC cone beam; valutare, con cartina articolare, situazione occlusale ed eventuali ore - contatti; percussione sul dente sia in verticale che in orizzontale; controllo Atm con visita gnatologica. Si arriverà sicuramente alla diagnosi e quindi alla risoluzione se suo problema (sofferenza apicale? Frattura? Parodontopatia? Trauma occlusale?).
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