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Domanda di Devitalizzazione

Risposte pubblicate: 8

Da qualche tempo avevo una notevole sensibilità al canino superiore sinistro

Scritto da Manuela / Pubblicato il
Salve, da qualche tempo avevo una notevole sensibilità al canino superiore sinistro, che non è migliorata con l'uso del dentifricio specifico (come invece altre volte mi è capitato). Mi sono accorta inoltre che toccando al lato della narice avvertivo dolore alla radice del dente. Il primo dentista che ho contattato, dopo avermi fatto la prova della sensibilità al freddo (ho avvertito il freddo) e una lastrina del singolo dente, ha detto che si tratta di un granuloma e che bisognava devitalizzare il dente. Visto che a parte la sensibilità non avevo dolori importanti (ma solo quello al momento della pressione al lato della narice), prima di devitalizzare un dente così in vista ho pensato di sentire il parere di un secondo dentista, che dopo la prova di sensibilità al freddo mi ha chiesto di portare una panoramica. Dalla panoramica ha visto una piccola carie interstiziale sul canino, che mi è stata curata. La sensibilità del canino è sparita, ma il dolore alla radice con la pressione è rimasto. Un paio di settimane fa di notte mi sono svegliata di colpo e mi sono accorta che mi si era scheggiato il canino, sulla faccia interna dal lato della cura della carie. Sono tornata dal dentista che mi ha detto che soffro di brixismo notturno (un mese prima mi si era scheggiato l'incisivo inferiore, sempre sulla faccia interna, inoltre il dentista dice che vede i segni del digrignamento sui denti). Il dentista riconduce al bruxismo anche il dolore alla radice del canino, per questo motivo mi ha realizzato un bite per l'arcata inferiore, da portare di notte. Io nel frattempo cerco di non serrare i denti durante il giorno, quando mi accorgo di farlo. Porto il bite da pochi giorni, il dolore alla radice (sempre solo dopo pressione) c'è ancora, ma forse è ancora presto per vedere risultati. MI chiedo però se la mia scelta di seguire le indicazioni del secondo dentista sia stata giusta, o se forse avrei dovuto direttamente devitalizzare il dente, come suggeriva il primo dentista. Grazie
Gentile Signora Manuela, credo che lei ha fatto la scelta giusta. Il dente è vitale, per cui non c'è bisogno della terapia canalare. L'ipersensibilità dipendeva dalla carietta interstiziale, mentre il dolore alla base del dente, che si estende fino al lato dalla narice, probabilmente è dovuto all'infiammazione periodotale (non parodotale!) causata dal traumatismo per bruxismo e malocclusione, per cui servirebbe anche una terapia farmacologica. Il bite sarebbe stato più logico farlo per l'arcata superiore, anche al fine di proteggere il canino traumatizzato, ma questa scelta compete esclusivamente al suo Curante! Adesso si goda le ferie estive e non trascuri assolutamente, a settembre, di tornare dal suo dentista, oppure di andare da un bravo gnatologo, per curare il bruxismo e la malocclusione, per le quali il bite serve a poco, se non come palliativo o per fini diagnostici. Cordiali saluti.
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Scritto da Dott. Angelo De Fazio
Casalnuovo di Napoli (NA)

Un trauma occlusale da bruxismo con associata eventuale malocclusione può portare alla necessità di devitalizzare un dente peraltro sano, senza carie penetranti. Il trauma meccanico di per se può rendere necessaria la canalare. La soluzione è molto semplice: il dolore può essere (assieme alle visite del dentista, il suo consulto, le prove di vitalità etc) un criterio per decidere: se dopo un altro breve periodo di osservazione continua a far male, non c'è altra soluzione. Bisogna anche verificare bene che non ci siano altri denti coinvolti da cui parte il dolore..
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Cara Signora Manuela, andiamo in ordine: il primo Dentista ha fatto diagnosi di granuloma in base ad una risposta positiva ad uno stimolo al freddo e ad un dolore all'apice del dente vicino al naso, attuando una compressione della zona! Il granuloma si accompagna, anzi è la risposta ad una necrosi endodontica che ci sta col dolore alla compressione m,a non ci sta al dolore al freddo che non ci deve essere. E' stata fatta una Rx endorale? E' stata fatta una stimolazione termica al caldo? Una percussione assiale e trasversale? Una visita degli altri denti? In particolare quelli prossimali? E' stato fatto un sondaggio parodontale per la ricerca di tasche parodontali? E' stata fatta una visita Gnatologica dei traumi d'occlusione in protusiva con disclusione dei posteriori, canine dx e sin. con disclusione di tutti gli altri denti, in Relazione Centrica, con disclusione del gruppo frontale? Penso proprio di no! Ed allora come è arrivato alla Diagnosi? Così alla "trallallera"? Il secondo Dentista le richiede una panoramica per fare diagnosi di carie sul canino, che si fa clinicamente e magari con l'ausilio di una Rx endorale che non deforma e non sovrappone i denti come la panoramica! Carie che può essere la causa del dolore al freddo ma che indicherebbe allora che il canino sarebbe vivo e vitale e non in necrosi con granuloma. Ecco che la Rx emdorale e le altre cose dette diventano importanti per una diagnosi differenziale! Tra l'altro la prova termica va saputa fare perchè se colasse liquido a -4° nell gengiva e ci fosse una sua dispersione nei colletti dei denti viciniori DAREBBE FALSE RISPOSTE POSITIVE CHE SAREBBERO DI ALTRI DENTI E NON DI QUELLO IN CAUSA! Il Bruxismo va diagnosticato con una accurata visita gnatologica che non tutti sanno fare e il Bite lo si deve progettare in base ad una DIAGNOSI PRECISA E AD UN PIANO DI CURA BEN PROGETTATO !Il trattamento delle disfunzioni masticatorie sia come concetto statico che soprattutto dinamico necessita un approccio diagnostico differente nelle varie patologie che ne possono essere causa! Il discorso è molto "sottile"che sfuma nella filosofia delle disfunzioni neuro muscolari , occlusali e della Articolazione Temporo Mandibolare e non lo si può spiegare in due parole, tra l’altro consigliandola su cosa sia meglio, senza averla visitata clinicamente, studiandone il caso, di persona. Sappia che in ogni caso,tra le terapie occlusale c'è il Bite Plane, che deve essere ben realizzato da persona competente,sembra una "sciocchezza" ma non lo è,anzitutto è buona regola posizionarlo sulla arcata superiore che è l'unica arcata FISSA perchè solidale con la base cranica, ma a volte va posizionato sulla arcata inferiore, dipende dalla diagnosi e da quello che vogliamo ottenere,poi devono essere studiati i piani inclinati in gradi rispetto al piano occlusale e deve essere valutato lo spessore con cui farlo, ossia di quanto deve impedire la chiusura della arcata inferiore, è la mandibola che deve in continuazione cercare una chiusura che non può trovare col bite, così si riposa tutto il complesso sistema neuro muscolare e le articolazioni temporo mandibolari, il cervello, per così dire, in questo modo dimentica la posizione errata patologica memoriata da esso e si può trovare anche così, la nuova posizione della mandibola, quella "buona","corretta", il bite infatti può essere terapeutico sintomatico...e diagnostico, una volta trovata la nuova posizione della mandibola si eseguono dei rilievi clinici che permettono di impostare una terapia !!! MI occupo di Gnatologia oltre che di Parodopntologia da oltre 35 anni e, mi creda, occorre che si rivolga ad un Dentista Gnatologo molto esperto! Solo se è fattibile può servire un bite per una terapia unicamente sintomatica e/o diagnostica,per dirle qualcosa di certo…ossia fare una DIAGNOSI e PROGRAMMARE UNA TERAPIA,bisognerebbe vederla Clinicamente, questo lunghissimo discorso che spero non l’abbia tediata…è per spiegarle e farle capire che le patologie dell’apparato stomatognatico (La BOCCA NEL SUO INTERO) sono complesse e richiedono CULTURA, INTELLIGENZA E CAPACITA' CLINICA OLTRE CHE TERAPEUTICA!Si devono rilevare elle impronte per costruire i modelli di studio e presa dell’Arco Facciale di Trasferimento i due punti di repere posteriori si ottengono inserendo i terminali dell'arco nei meati acustici esterni; il terzo punto di repere anteriore e individuato dal supporto glabellare, che definisce la posizione verticale anteriore dell'arco stesso. In questo modo si definisce il piano di riferimento asse cerniera-piano orbitale. Una forchetta a ferro di cavallo consente di mettere in rapporto l'arcata superiore con l'arco facciale. In conclusione, trasferiti in tal modo i modelli maestri su un articolatore, possiamo orientare i modelli delle arcate rispetto al cranio e studiare l'inclinazione dei tragitti condilari e dell'angolo di Bennet meglio detto movimento di Bennet tra il piano sagittale ed il movimento del condilo in lateralità della mandibola che è la fotografia reale della sua patologia! Per esempio, maggiore è il movimento di Bennet e minore è l'altezza delle cuspidi e viceversa, quindi l'occlusione e il rapporto delle cuspidi tra antagonisti e tra di loro, incidono sul movimento di bennet e sulla misurazione dell'angolo che forma con le strutture citate ed in ultima analisi con le patologie del lato lavorante e di quello non lavorante della testa dei condili. Questo movimento di bennet può essere immediato o progressivo a seconda delle patologie presenti o non patologie presenti, ovviamente!Il movimento di lateralità è bene studiarlo anche clinicamente con la palpazione perché è determinato dalla contrazione dello pterigoideo esterno del lato opposto a quello verso cui si sposta la mandibola. Un dolore durante questa palpazione indica una contrattura del muscolo e quindi la presenza di una patologia articolare. Palpazione che va fatta non solo in lateralità ma anche in apertura. Solo così si può arrivare ad una corretta DIAGNOSI che porta poi ad una terapia. IL Bite per rispondere in modo completo è già stato descritto nel corpo della discussione Gnatologica! Stia tranquillo, tutto è affrontabile e curabile!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Manuela, scelta corretta, perché quel dente se non guarisce può essere sempre trattato endodonticamente, difficilmente un dente che presenta granuloma è sensibile al freddo.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Gentile Sig.ra Manuela, se il dente è vitale mi sembra corretto per il momento non devitalizzarlo. Il problema vero è che il bite non cura il bruxismo. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Gentile paziente senza un esame clinico ed eventuali riscontri radiografici , non è possibile darle risposte attendibili. Cordialità.

Scritto da Prof. Ciro Russo
Frattamaggiore (NA)

Penso che la devitalizzazione sarebbe stata affrettata in un dente vitale mentre la conservazione sicuramente è positiva. Mi stupisce un pò che abbia visto una piccola carie da una panoramica che poco fa vedere dal punto di vista conservativo, e che abbia affrontato il problema del bruxismo solo in seconda battuta senta un terzo parere da un collega esperto, cordiali saluti

Scritto da Centro medico Vesalio Padova
Padova (PD)
Venezia (VE)