Essendo un incisivo quali sono le conseguenze della devitalizzazione?
Scritto da Noemi / Pubblicato il
Mio figlio, ora ha 17 anni, all età di 6 anni si è rotto prima un incisivo e poi dopo circa un anno l'altro. Il dentista li ha ricostruiti più di una volta perché si stacca la ricostruzione. L'ultima volta circa 6 mesi fa subito dopo la ricostruzione ha cominciato ad avere dolore sempre più forte dopo una settimana di antibiotico e di Oki e passato anche se mai completamente. Ora il dolore è ritornato, il dentista dice che bisogna devitalizzarlo. C'e qualche altro rimedio? Essendo un incisivo quali sono le conseguenze della devitalizzazione oltre a fargli cambiare colore e renderlo antiestetico?
Pubblicato il 10-01-2017
Gentile Noemi, senza alcun elemento a disposizione non è possibile rispondere in modo esauriente. La devitalizzazione di solito si rende necessaria quando c'è un interessamento flogistico irreversibile della polpa. Il dentista deve aver preso la decisione dopo attenta e scrupolosa valutazione. Se la terapia è eseguita correttamente non comporta alcuna modifica del colore, il dente è privo di vitalità ma assolve completamente alle sue funzioni. Se a causa della devitalizzazione dovesse riscontrarsi una fragilità eccessiva del dente sarà necessario provvedere alla sua protezione con corona in ceramica ma sara' il suo dentista a valutare la situazione ed informarla in tal senso. Cordialmente
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Pubblicato il 10-01-2017
Cara Signora Noemi, buongiorno. Non capisco perché non segua il programma terapeutico del Suo Odontoiatra! Evidentemente il Dente o è in pulpite o è in necrosi! Il Suo Dentista avrà fatto gli accertamenti semeiologici consueti ed avrà fatto una Diagnosi e impostato una Terapia che Le è stata comunicata e spiegata! L'unica cosa importante da valutare è la reale chiusura e maturazione dell'apice che dovrebbe essere chiuso e maturo, dato che l'incisivo( anche se non riferisce se è il centrale o il laterale) erompe tra i 6-8 anni, il centrale e 7-9 anni il laterale, per cui a 17 anni dovrebbe essere tutto a posto! Non capisco il perché della avversione per la terapia Endodontica ed in ogni caso se deve essere fatta, va fatta! :) Per la Diagnosi, oltre ad una Rx Endorale per visualizzare il periapice, bisogna fare le prove termiche ed un sondaggio parodontale oltre che una analisi Gnatologica nelle disclusioni incisive, canine e in Relazione Centrica! La Sofferenza Pulpare che provoca il "fastidio doloroso" va valutata clinicamente e con Rx Endorale (la panoramica non serve a niente), con stimoli termici con il caldo e con il freddo, esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare, la si scopre, il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo, il processo è reversibile perché si tratta di semplice iperemia attiva come spiegato più sotto e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite perché si tratta di iperemia passiva e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito spesso , a seconda della situazione clinica e dell'operatore, sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa, qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato. LE SPIEGO QUALCHE COSA: Nella iperemia attiva *** (legga sotto , in fondo, attentamente agli asterischi)grazie , il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dagli stimoli termici, in questo caso il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare!Se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti, tipici della Pulpite acuta o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, muoiono = necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx endorale) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti.IL DOLORE DA NECROSI è invece sordo profondo e non pulsante. Potrebbe avere delle sinalgie, infatti esistono dei sintomi, detti sinalgie, che praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano. Quindi bisogna fare una accurata visita Odontoiatrica completa ed accurata. Per valutare il Parodonto basta fare un sondaggio Parodontale con un sondino parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti (senza limitarsi a quello in causa apparente)Per le patologie Endoparodontali, esse sono un sovrapporsi o un "misto" delle due descritte!*** Il confine tra iperemia attiva e passiva non è a volte così ben distinto e distinguibile e si può diagnosticare una iperemia attiva mentre invece la polpa si trova in un momento di passaggio tra la attiva e la passiva ed ecco che si può allora fare una otturazione ed avere poi il dolore per l'esplosione immediata o a distanza di tempo della iperemia passiva e quindi della pulpite che porta alla terapia endodontica del dente! Chiaro? Parli col Suo Dentista ed abbia più Stima e Fiducia di Lui ed in Lui! Cari Saluti e stia tranquillissima :) e Felice Anno Nuovo
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Pubblicato il 10-01-2017
In questo caso soltanto il collega che la sta seguendo o meglio sta seguendo suo figlio, sa cosa è meglio fare. I distacchi sono più che logici e frequenti nel caso di queste ricostruzioni, vista la posizione. Se si rende necessario (la sintomatologia aiuta) con il dente in pulpite o necrosi, allora la terapia canalare può essere inevitabile. Le conseguenze sono essenzialmente di natura estetica (discromia, gestibile secondariamente con una faccetta estetica) e in minor misura funzionale (indebolimento strutturale del dente).
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Pubblicato il 10-01-2017
Ma perchè le ricostruzioni si staccano continuamente?? Il ragazzo ha nuovi traumi ogni volta che le fanno staccare?? Se no, dovrebbero tenere anche per anni ed anni senza problemi. Ora se i sintomi sono questi, va devitalizzato, non c'è altra scelta. Se poi sarà antiestetico si fara una faccetta o una corona
Pubblicato il 10-01-2017
Sig. Noemi, dubito sulla vitalità di quel dente visti gli esiti che ci racconta. Forse occorre un trattamento canalare che lei ha interpretato come devitalizzazione. Ritorni dall'odontoiatra richieda di essere informata correttamente e poi sottoponga il figlio alle cure consigliate.
Pubblicato il 10-01-2017
Buon giorno; e' probabile che la somma dei traumi che ha subito il dente sommati alla presenza di batteri in zona abbiano causato l'infiammazione della polpa. Sicuramente un dente vivo e' piu' robusto e piu' bello ma non dipende dal dentista, e' una cosa oggettiva: il dente o e' da devitalizzare o no. Fatte le opportune indagini si prende una decisione, ma se fa sempre male bisogna farlo quanto prima. Le ricostruzioni dei denti anteriori possono staccarsi per vari motivi soprattutto se l'occlusione non e' perfetta ;purtroppo se il dente e' devitalizzato, molto spesso si decide di protesizzarlo per motivi estetici o strutturali. Il suo dentista le fornira' tutte le informazioni del caso
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Pubblicato il 10-01-2017
Gentile Sig.ra Noemi, un dente in pulpite o necrosi può essere solo devitalizzato. La conseguenza di questa terapia è che cessa il dolore. Poi è la necrosi a far cambiare il colore al dente e non una corretta endodonzia. Cordiali saluti
Pubblicato il 11-01-2017
Gentile signora, a suo figlio va fatta una diagnosi molto attenta con test di vitalità e radiografia endorale (non panoramica).Se, come sembra, il dente va effettivamente devitalizzato, questa operazione va eseguita nel miglior modo possibile (con diga di gomma ed altri accorgimenti importanti) affinché l'infezione si risolva definitivamente e gli eventuali effetti negativi in termini di alterazione cromatica siano ridotti al minimo; eventualmente, se necessario, si potrà effettuare uno "sbiancamento interno". Effettuate queste operazioni, si valuterà, in base alla quantità di sostanza dentaria residua, quale sia la miglior tecnica per ricostruire definitivamente l'elemento. Cordiali saluti.
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