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Domanda di Bite

Risposte pubblicate: 2

Il dentista ha riscontrato una carie profonda

Scritto da Fulvia / Pubblicato il
Poco più di un anno fa ho fatto una visita dal dentista perchè uno dei miei molari (il 47) era diventato molto sensibile durante la masticazione, soprattutto a contatto con cibo dolce. Il dentista ha riscontrato una carie profonda e per poterla rimuovere tutta ha dovuto incidere anche la gengiva (non sono stati applicati punti di sutura). Dopo l'intervento ho accusato molto dolore per una settimana (forse una pulpite). Non mi sono stati prescritti antibiotici ma ero stata avvisata che avrei potuto accusare dolore, in tal caso prendere un antidolorifico. Ho preso Brufen ma l'effetto era di breve durata. Il dolore mi svegliava la notte. Dopo una settimana a causa del continuo forte dolore il dentista ha deciso di devitalizzare il dente, che ha continuato comunque a dare fastidio (non più il forte dolore). Era come se il molare superiore volesse spingere in fondo il 47. Ho deciso di fare anche una visita presso un'altro dentista per avere una seconda opinione. Quest'ultimo era soddisfatto della devitalizzazione ma preoccupato della gengiva che non sembrava stesse guarendo bene. Mi ha consigliato di prendere degli antibiotici per una settimana e della clorexidina 0.2%. Mi ha anche istruito su come pulire bene la gengiva fornendomi uno spazzolino morbido (io usavo lo spazzolino elettrico). Dopo un mese sono tornata dal primo dentista perchè il fastidio persisteva ed è intervenuto due volte per eliminare un presunto contatto. Ma non ha funzionato. A distanza di un anno la gengiva non aderisce al dente e si è formato un canale dove si deposita il cibo. Il molare curato continua a dare fastidio condizionando ora anche gli altri denti. E' un continuo battere, schiacciare, spingere e stringere tra i denti in particolare molari e premolari. Questo accade solo durante il giorno, non la notte. Inizialmente questa attività riguardava solo il molare trattato, ma ora succede anche ai molari dell'arcata sinistra e se l'attività è frenetica insorge il dolore. Purtroppo nemmeno altre due visite presso due dentisti diversi hanno risolto il problema. L'unico consiglio è stato quello di mettere un bite. Ma se io questo problema prima di curare quel molare non lo avevo perchè devo mettere un bite? Il bite non si usa per il digrignamento dei denti che avviene la notte? Io non digrigno i denti. Visto che anche un terzo dentista contattato consigliava il bite, ho deciso di affidarmi al bite. E' stato realizzato un bite rigido solo per l'arcata inferiore, che nonostante aderisse quasi perfettamente (è stato tagliato leggermente e in maniera un pò grossolana perchè toccava la gengiva vicino al molare inferiore) purtroppo non riuscivo assolutamente a toglierlo senza un aiuto esterno. Durante la visita stessa, il dentista non soddisfatto, ha deciso di optare per un bite morbido. Purtroppo il bite morbido rimaneva troppo lasco, non sembrava nemmeno essere stato realizzato sulla base della mia impronta. Era molto fastidioso soprattutto durante la conversazione, non potevo sicuramente tenerlo durante il giorno. Il dentista, ritirando anche il secondo bite, ha concluso che non c'era altra soluzione, il dente è compromesso, ma ha sconsigliato l'estrazione. Purtroppo il dente mi dà molto fastidio, è come se non volesse più essere al suo posto. Nell'ultimo anno ho avuto diversi problemi di salute soprattutto di digestione e stanchezza ma il dentista ha escluso che questi sintomi siano riconducibili all'intervento. Mi piacerebbe avere la vostra opinione. Grazie

Cara Signora Fulvia, buongiorno. "uno spazzolino morbido" = assolutamente no, deve essere duro con setole artificiali ed a testa medio piccola. "Bite" = no, non riferisce nè la Diagnosi nè il tipo di Bite!Il Bite è un'arma a doppio taglio ed è bene saperlo e ribadirlo perché se ne abusa troppo, purtroppo! Non è il toccasana! Soprattutto lo si deve usare per brevi periodi e nel modo giusto! Il bitePlane in sostanza serve per far dimenticare al cervello la posizione attuale e farlo diventare una "tabula rasa" per ricercare la sua originale posizione ed arrivare così alla terapia vera e propria che può essere con semplice ma fine e complesso allo stesso tempo molaggio selettivo, protesi od ortodonzia a seconda della situazione clinica, magari preceduta da chirurgia parodontale per allungamento delle corone cliniche per intrudere od estrudere chirurgicamente e poi protesicamente i denti non in occlusione ma estrusi o intrusi o mesializzati o distalizazati o vestibolarizzati o lingualizzati, sempre che non si decidesse, per vari motivi, di ricorrere ad un loro riposizionamento Ortodontico. Tutti i bite non sono uguali e soprattutto non tutti i Dentisti sanno come usarli e quindi cosa ottenere con il loro uso! A volte bisogna ricorrere all'uso di un arco facciale di trasferimento, essenziale per rilevare i rapporti spaziali delle sue arcate con la base cranica e per il montaggio dei suoi modelli di studio su un articolatore a valore medio per studiare la gnatologia della sua bocca e la sua clinica e le sue articolazioni con angoli di spostamenti come l'angolo o movimento di Bennet tra il piano sagittale ed il movimento del condilo in lateralità della mandibola che è la fotografia reale della sua patologia! Per esempio, maggiore è il movimento di Bennet e minore è l'altezza delle cuspidi e viceversa, quindi l'occlusione e il rapporto delle cuspidi tra antagonisti e tra di loro, incidono sul movimento di bennet e sulla misurazione dell'angolo che forma con le strutture citate ed in ultima analisi con le patologie del lato lavorante e di quello non lavorante della testa dei condili. Questo movimento di bennet può essere immediato o progressivo a seconda delle patologie presenti o non patologie presenti, ovviamente!Il movimento di lateralità è bene studiarlo anche clinicamente con la palpazione perché è determinato dalla contrazione dello pterigoideo esterno del lato opposto a quello verso cui si sposta la mandibola. Un dolore durante questa palpazione indica una contrattura del muscolo e quindi la presenza di una patologia articolare. Palpazione che va fatta non solo in lateralità ma anche in apertura sui "trigger-point" per valutare la presenza di contratture muscolari in sede dello Pterigoideo e del Massetere in particolare!

Bisogna anzitutto valutare con la palpazione della ATM il "Rumore articolare". Il problema è che di rumori ce ne sono diversi con significati diversi! C'è il Click che è un rumore veloce, di ottava musicale alta, peculiare di un dislocamento menisco condilare, rumore presente in apertura e/o in chiusura e che scompare con la protrusiva!
Lo scroscio di sfregamento che invece di essere istantaneo e veloce, è lento e si ha in tutta l'ampiezza del movimento di apertura e/o chiusura delle arcate ed è di ottava musicale bassa e non alta!

Noi, mia Figlia Claudia ed io, ci occupiamo di questo da moltissimi anni. Occorre però una seria e corretta valutazione Clinica Semeiologica con anche sondaggio parodontale oltre che valutazione delle tre curve di compensazione
di Spee, di Wilson per il piano occlusale rispettivamente sagittale e frontale. La terza curva di Compensazione da valutare e quella di Monson che non è altro che una sfera immaginaria che serve per allineare le cuspidi dei denti posteriori con i margini incisali degli incisivi frontali. SE fare queste valutazioni lo deciderebbe solo il Dentista al momento della visita Clinica.

A quel che ho capito, sarebbe stata fatta una gengivectomia a bisello esterno per allungare la corona clinica. Il problema è che spero sia stata fatta una visita Parodontale completa, prima, per evidenziare tasche parodontali e/o difetti ossei, con un semplice sondaggio parodontale completo in sei punti di ogni dente di tutti i denti e sia stata valutato il rapporto tra gengiva aderente e linea di giunzione mucogengivale perchè se la gengiva aderente fosse stata insufficiente, non si sarebbe dovuta fare una gengivectomia ma un lembo riposizionato apicalmente con eventuale osteotomia osteiolastica se la distruzione del dente si fosse estesa sotto la cresta ossea!
Valutando bene la Gnatologia, la salute pulpare, prima della terapia endodontica ed ora la stessa terapia endodontica e la Parodontologia, si sarebbe arrivati ad una diagnosi. Spero di essere stato chiaro ed esaustivo. Cari saluti

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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Fulvia, quanta confusione, senza definire se la componente dei fastidi è dentale o gnatologica o parodontale. Occorrono accertamenti diagnostici che lei non cita e poi si potrà anche procedere alle cure.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)