A dimostrarlo è un'estesa ricerca Key-Stone realizzata su un campione rappresentativo di oltre 1.000 dentisti e integrata con un altro studio su 650 laboratori odontotecnici e con una ricerca di settore che coinvolge oltre 300 aziende, realizzata in collaborazione con Unidi (Unione nazionale industrie dentali italiane).
In particolare, si evidenzia un calo medio del 7% dell'utenza degli ambulatori privati che, tradotto in cifre, significa un milione in meno di cittadini dal dentista durante l'anno 2009. Si tratta di connazionali che, con ogni probabilità, hanno rinunciato al diritto alle cure dentali, in quanto il sistema pubblico risulta tuttora poco ricettivo in gran parte del territorio nazionale (12,5% degli assistiti secondo Istat).
Il numero complessivo di cittadini che hanno deciso di rivolgersi al dentista privato è sceso in modo consistente: nel 2009 risultano essere 16,5 milioni i pazienti che hanno scelto il sistema odontoiatrico privato nel 2009, cioè poco più di un terzo della popolazione adulta. Non sorprende, dunque, che scendano anche i ricavi degli studi, in calo dell'8%.
Ma a risentire maggiormente dell'infelice situazione congiunturale è il comparto della produzione di protesi odontoiatriche, in calo del 14% nel 2009. Non risultano grandi differenze tra protesi fissa e mobile, anche se per la protesi più costosa, come quella in ceramica, la riduzione è un po' più marcata.
La recessione morde l'intero settore, ma è il Sud a risultare fanalino di coda. Il problema è infatti decisamente più eterogeneo dal punto di vista geografico, con il Meridione che registra la crisi più profonda, con un -11% di pazienti e un -17% sul fronte protesi.
Il calo dipende anche dalle strutture dentistiche che erogano le prestazioni: il fenomeno di riduzione ha riguardato circa il 40% degli studi dentistici e il 60% dei laboratori odontotecnici. In particolare, sono gli studi dentistici più piccoli, quelli per intenderci con una poltrona, a risentire maggiormente della crisi, con un -15% di pazienti. I laboratori più piccoli scendono invece fino al 22%.
La riduzione di pazienti nello studio dentistico riguarda soprattutto i camici bianchi 'over 50', con un -10% contro un -3% dei titolari di studio dentistico che hanno meno di 40 anni. Anche per gli odontotecnici il fenomeno è simile: -16% per chi ha più di 50 anni.
"Stupisce l'eterogeneità delle performance degli studi dentistici - nota Roberto Rosso, presidente Key-Stone, istituto specializzato nel settore della salute e benessere - chiaro segno che, a fianco dell'indubbia crisi, non tutti i dentistici e gli odontotecnici hanno saputo riorganizzare in modo efficace l'offerta, segno di un scarso orientamento imprenditoriale soprattutto da parte dei più anziani e delle micro strutture".
Ma non manca qualche buon segnale sul fronte della ripresa."I primi dati 2010 - spiega infatti Rosso - sono di nuovo positivi e ciò fa ben sperare rispetto a un recupero strutturale del mercato. Ma il vero problema rimane la scarsità di pazienti. C'è da auspicare che, insieme al recupero del mercato dell'industria e della distribuzione, i cittadini possano nuovamente dedicarsi alla cura del proprio sorriso e, soprattutto, della loro salute".
Fonte:Adnkronos Salute