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Domanda di Endodonzia

Risposte pubblicate: 10

Ho fatto una panoramica e mi hanno riscontrato 3 granulomi.

Scritto da laura / Pubblicato il
Salve mi chiamo Laura ho 37 anni, da diverso tempo avverto un fastidio, negli ultimi due denti superiori dx, ho fatto la panoramica e mi hanno riscontrato n. 3 granuloma. Il dentista dice che potrebbe essere difficile anche ritrattamento canalare, perchè i denti devitalizzati sono anche cementati e ho anche dei perni. Non è sicuro il risultato. Io vorrei tentare comunque, non ci voglio pensare di estrarre 3 denti e poi impiantarne dei nuovi. Cosa mi consigliate??? Grazie anticipatamente. Via allego la radiografica
Ho fatto una panoramica e mi hanno riscontrato 3 granulomi.
Il granuloma apicale è una formazione infiammatoria cronica dei tessuti che circondano la parte terminale della radice del dente (apice della radice), causata dall’ infezione e necrosi della polpa radicolare per la diffusione di batteri e tossine al di la del forame radicolare (si tratta di un piccolo foro situato sulla parte terminale della radice, attraverso il quale passano i vasi ed il nervo, che nutrono la polpa del dente) la terapia è il trattamento endodontico ed ha una buona percentuale di successo. L'estrazione del dente con eventuale sostituzione con impianto è l'ultima spiaggia.
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Scritto da Dott. Cristoforo Del Deo
Teramo (TE)

Cara Laura, ciò che il suo dentista afferma risponde a verità: i ritrattamenti canalari sono sempre terapie complesse in quanto non c'è dato di sapere a priori se gli stessi siano sondabili. Tuttavia tale terapia è certamente doverosa ; qualora dovesse fallire prima di pensare a delle estrazioni, e conseguenti impianti, sarebbe opportuno effettuare una apicectomia (asportazione dell'apice) che consentirebbe il mantenimento in arcata degli elementi dentari in questione. Limiti a quest'ultima soluzione sono: 1 situazione paradontale 2 lunghezza delle radici che se troppo corte potrebbero vanificare la stabilità dell'elemento. Tutto ciò è valutabile mediante radiografia ma la opt da lei inviata non è leggibile. Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordialmente
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Scritto da Dott. Massimo Cultrone
Calcinaia (PI)

Gentile Laura, il suo caso è senza dubbio da riferire ad un abile chirurgo endodontico, infatti la più alta percentuale di successo è garantita da un'apicectomia ed otturazione retrograda, in caso di trattamento convenzionale invece abbiamo il problema di dover estrarre il perno moncone con conseguente rischio frattura della radice. Può visionare il seguente Link http://www.endodonzia.it/pazienti/chirurgia.html Cordialmente Orazio Ischia

Scritto da Dott. Orazio Ischia
Lipari (ME)

Gent.ma Sig.ra Laura, credo che il trattamento corretto per la situazione che lei ha riferito sia un tentativo di devitalizzazione per via ortograda ovvero per via tradizionale rimuovendo prima i perni e ritrattando il/i denti ( il rischio di fratturare il dente nel tentativo di rimuovere il perno effettivamente c'è!). La terapia chirurgica, apicectomia, senza rimuovere i perni e lasciando in loco i suoi denti, potrebbe risolvere il problema ma la considero una seconda scelta. L'estrazione dei denti e l'inserimento di impianti è , come già scritto dai colleghi prima di me, l'ultima spiaggia da considerarsi nel caso che le altre fallissero. La panoramica che ha inviato risulta essere illeggibile ai fini diagnostici perchè troppo piccola. Cordiali saluti Dott. Lovato Paolo
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Scritto da Dott. Paolo Lovato
Vicenza (VI)

Cara signora Laura... tutti i colleghi prima di me le hanno risposto già esaurientemente e sapientemente...aggiungo solo che ...tentare di rimuovere corona e perni lo ritengo doveroso...se poi non fosse possibile...farei una retrograda ossia raggiungerei l'apice in cui è presente l'osteolisi periapicale e lo sigillerei con MTA o Amalgama chirurgica priva di zinco...con attenzione particolare alla vicinanza anatomica del pavimento del seno mascellare...inoltre, per completezza...vediamo di fare un minimo di chiarezza: ...i microbi stanno e vivono nella radice in necrosi come in una "provetta" trovando un terreno ideale...sono microbi cattivi...anaerobi e gram negativi...le loro tossine escono fuori dal dente e causano una zona di osteolisi ( quella macchia nera che vede in radiografia, che mi auguro sia stata fatta e sotto forma di RX endorale) per stimolazione degli osteoclasti che distruggono l'osso (per intenderci gli osteoblasti sintetizzano e formano osso...gli osteoclasti lo distruggono)...e sono pericolosi anche per l'organismo, potendo essere causa di malattie focali di organi a distanza, importanti, come cuore, rene, etc...(una malattia focale, per definizione medica, è una infezione a distanza di organi importanti sostenuta da una infezione in cavità del corpo umano comunicanti con l'esterno...tra queste la bocca...quindi i granulomi...e le tasche parodontali=Parodontite (sono le cause più frequenti)...una volta curata e sterilizzata e sigillata in modo perfetto la radice...queste tossine scompaiono dall'osso...perchè non ci sono più i microbi a sostenerle da dentro la radice...e il granuloma ( o la cisti) si riassorbe da solo...Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologo in Cagliari, Riabilitazioni Orali Complete in Casi Clinici Complessi
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Gen.ma Sig. Laura, premesso che la radiografia non riesco a leggerla, perchè mi appare piccola e scura, il suo dentista le ha detto la verità, la rimozione dei perni di solito complicano la riuscita del lavoro, per il rischio di fratture comunque i granulomi apicali, sono risposte o reazioni da parte dell’organismo a processi infiammatori essudativi croniche. Di solito è silente o al più si presenta come un peso gravativo nell'area interessata e se enorme, si estende alla regione dell'elemento coinvolto, inoltre potrebbe sfociare in una "reazione focale" cioè si può presentare sottoforma di reazioni allergiche con manifestazioni oculari, epidermici con prurito generalizzato che si placa solo con antistaminici e cortisonici od interessare i reni con glomerulonefrite, il cuore con endocardite batterica o le articolazioni, sottoforma di artrite, ma diviene evidente e manifesta, quando il granuloma evolve con una fistola o va incontro, per contaminazione di batteri piogeni, ad una fusione ascessuale. Pertanto le conviene risolvere al più presto con una terapia appropriata e combinata: antibiotica, canalare, apicectomia, o la sua sostituzione con un impianto. Se sente il bisogno di approfondire a livello cognitivo questa patologia, può leggere il caso clinico da me redatto e pubblicato, con tante foto, appunto: Granulomi apicali &/O Paradontite apicale cronica. Cordiali Saluti.
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Scritto da Dott. Maurizio Serafini
Chieti (CH)

Gentile Laura, il granuloma è una lesione cronica di natura infiammatoria, dei tessuti che circondano l'apice della radice dentale causata da infezioni e necrosi della polpa. Le consiglio di affidarsi ad un ottimo endodontista in quanto, nonostante la panoramica non sia chiara e quindi non leggibile, mi sembra una terapia impegnativa. Il consiglio è comunque quello di tentare prima di pensare alle estrazioni. Buon pomeriggio

Scritto da Dott. Giancarlo Dettori
Sassari (SS)

Gentilissima Sig.ra Laura, la moderna endodonzia consente di reintervenire sia per via cosiddetta ortograda rimuovendo con apparecchi ad ultrasuoni il perno moncone, e eseguendo un ritrattamento canalare; sia per via cosiddetta retrogada come già suggerito ed indicato dai colleghi che mi hanno preceduto nelle risposte. L'estrazione e la sostituzione implantare restano come ultima spiaggia. Le consiglio pertanto di rivolgersi ad un buon endodontista che sarà certamente in grado di risolvere con soddisfazione il suo problema. Distinti Saluti Dott. Francesco Tanda
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Scritto da Dott. Francesco Tanda
Sassari (SS)

Sig.ra Laura, la RX è poco chiara, ma sono in accordo con il suo dentista che queste cure non sempre vanno a buon fine. Lei può richiedere al suo odontoiatra un tentativo di cura, senza grandi pretese di durata nel tempo e che dovrà essere retribuito anche in caso d’insuccesso. Un odontoiatra che apprende dal proprio paziente queste intenzioni, di norma si rende disponibile a tentare tutte le cure possibili.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Richieda un tentativo di cura che, se và a buon fine, è la soluzione migliore

Scritto da Dott. Bruno Pacilio
Pontecorvo (FR)