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Domanda di Endodonzia

Risposte pubblicate: 8

Era proprio necessario andarlo a toccare senza che io avessi alcun gonfiore o fastidio?

Scritto da GIOVANNA / Pubblicato il
Buongiorno, mi rivolgo a voi per cercare di capire cosa mi ha “combinato” un dentista ad un molare devitalizzato e incapsulato che secondo lui era da ritrattare e che ora a causa sua rischio di perdere! Mi spiego meglio: si tratta di un dente curato più di 24 anni fa (il penultimo in basso a destra) e preciso che non mi ha mai dato fastidio nel corso degli anni; però negli ultimi anni un paio di dentisti vedendo la mia panoramica per un controllo mi avevano detto che era il caso di ritrattarlo perché c’era sotto un granuloma; sinceramente sono sempre stata contraria perché non mi ha mai dato sintomi, gonfiori o dolore e con la capsula mangiavo bene. Beh mi sono fatta convincere da uno studio dentistico di recente perché, oltre che dovevo comunque rifare la capsula ormai vecchia, mi avevano fatto quasi spaventare (si parlava addirittura di setticemia come peggior rischio!!!...) subito dopo il ritrattamento (il dentista mi ha subito chiuso i canali del dente però mi ha lasciato il dente aperto con la sola medicazione) ho avuto un dolore fortissimo che non si placava neppure con l'antidolorifico Synflex forte da 550! sono tornata nello studio il giorno successivo piangendo letteralmente dal male e il dentista che mi aveva fatto il ritrattamento, senza neppure dare un occhiata al dente ha incrociato le braccia dicendo scocciato che la sua procedura era corretta e dovevo solo prendere l’antidolorifico e l’antibiotico punto!(comportamento anche poco professionale mi permetto di dire perché so che per gli studi dentistici il DOLORE è sempre considerato un'emergenza!) Ho azzardato a chiedere, anche se non sono un'esperta e di sicuro mi sbaglio, che forse doveva riaprire i canali perché magari sigillarli subito mi ha causato dolore?? ancora più scocciato mi ha detto che non aveva importanza, nessun testo dice questo! ma è vero?(oltre la sua giovane età, dalla risposta avevo dedotto che doveva essere abbastanza"fresco"di laurea!!) Il male è durato per circa 3-4 giorni. Dopo un paio di settimane mi ha ricostruito tutto e rimesso una capsula nuova. In occasione di un controllo l’estate scorsa a diversi mesi di distanza dal ritrattamento, la gengiva sotto la capsula si presentava gonfia di pus ed era dolorante. Ma in realtà non era un problema di gengiva: dalla lastra, nonostante il granuloma si fosse riassorbito, risultava una “lesione”nello spazio in mezzo tra le radici del dente, da quello che ho potuto vedere (cerco di descriverla, scusate se mi esprimo male) Dopo una nuova cura di antibiotici senza successo, questo dentista mi ha riaperto il dente e ha rifatto il trattamento, per fortuna in anestesia, e il dente era infiammato e pieno di pus! Lui mi ha detto che avrebbe provato a salvarlo ma se l’infiammazione non si riassorbiva doveva toglierlo. Dopo questo nuovo ritrattamento fatto a novembre (ha subito chiuso i canali come al solito lasciandomi il dente con la medicazione per alcune settimane per vedere se passava l’infiammazione)la situazione è solo leggermente migliorata nel senso che la gengiva è un po’meno infiammata e gonfia di prima ma comunque si gonfia lo stesso anche se meno e si riempe ancora di liquido; questo significa che c’è ancora del pus sotto al dente. Ovviamente non mi sono più rivolta al loro studio perché secondo me si è trattato di un errore del loro dentista che vuole risolvere il problema solo togliendomi il dente… dovrei, anzi, chiedergli i danni per tutti i soldi spesi! Inoltre il problema è che anni fa ho dovuto togliere lo stesso molare sulla sinistra ed è rimasto lo spazio vuoto non avendo più fatto l’implantologia e ora la mancanza di entrambi i denti mi darebbe non pochi problemi con la masticazione… Non mi sono ancora fatta vedere da un altro dentista e ho questo dente ancora aperto con la medicazione ma vorrei capire cosa è successo davvero se si può fare ancora qualcosa per salvarlo. Inoltre volevo una vostra spassionata opinione: dopo così tanti anni che è durato questo dente (quando l’ho curato avevo solo 17 anni) era proprio necessario andarlo a toccare senza che io avessi alcun gonfiore o fastidio o si poteva farne a meno? Grazie in anticipo della risposta.
Cara Signora Giovanna, buongiorno. "ma è vero?" Non è vero! Di solito si preferisce chiudere in prima seduta ma solo se la situazione clinica lo permette altrimenti si fanno due o tre sedute e si chiude in seconda o in terza! L'importante è che tra una seduta e l'altra il dente venga chiuso con materiali simil-osmotici. Se non si fa questo , il dente lasciato aperto o con una medicazione parzialmente aperta farebbe si che uscisse la pressione dovuta al formarsi del gas del catabolismo microbico che è la causa del dolore per compressione delle terminazioni nervose e con l'uscita di questo gas , non si crea pressione e non si crea dolore! Però, e qui sta il GRAVE, entrano altri microbi nel dente che aggravano l'infezione! Per questo, personalmente uso chiudere il dente in una seduta o se in più sedute, chiudere provvisoriamente con una sorta di membrana simil osmotica che fa uscire il gas e non fa entrare i microbi! Ma questa è alta Odontoiatria. Grave poi perchè se si lascia il dente in necrosi chiuso con medicazione non similosmotica, come spiegato, o peggio chiuso definitivamente evidentemente in una situazione clinica che non avrebbe dovuto prevedere la chiusura in prima seduta, la pressione che si forma nel dente chiuso, senza sfogo, per il catabolismo del batteri per lo più anaerobi gram negativi implicati nell'infezione, è talmente gravosa ed intensa da scatenare dolori insopportabili! Per quanto riguarda il trattarlo o no, in presenza di una Osteolisi Periapicale come era il suo, andava ritrattato certamente. Una infezione come la sua può, anche se molto raramente, essere causa di Malattie Focali. Le malattie focali di organi distanza, importanti come il Rene, il Cuore Etc sono malattie che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno" (definizione Medica), in questo caso la bocca e l'infezione periapicale ed endodontica presente che deve essere quindi curata e non trascurata perché diventano autoimmuni e quindi automantenentesi se non le si diagnosticano in tempo! Ma, per completezza dirò che la etiopatogenesi delle malattie focali prende origine da "Qualsiasi cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", ossia da retto, intestino, apparato gastroenterico, vie biliari, fegato, pancreas,faringe stomaco, orecchio esterno, medio ed interno, seni paranasali, vie respiratorie come faringe, laringe, trachea, bronchi, polmoni etc. Tra queste cavità comunicanti con l'esterno c'è la cavità orale con le sue infezioni, in particolare tasche parodontali e osteolisi periapicali trascurate e non curate adeguatamente ed interventi anche di piccola chirurgia orale! Però sono malattie rarissime e hanno sintomi prodromici molto particolari e ben precisi che qualsiasi Dentista o Medico o Specialista Internista conosce! La complicazione più pericolosa è tuttavia la Sepsi ed il conseguente possibile pericolosissimo shock settico! Quindi andava curato, magari con gli accorgimenti descritti, ma sono mie supposizioni non avendo presente la sua situazione clinica reale. Cari saluti
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Giovanna, i giovani colleghi sono molto istruiti e spesso seguono alla lettera i sacri testi, che purtroppo non sono mai adattabili al singolo caso ed è quindi normale che lei abbia avuto quelle risposte. Se il ritrattamento andava eseguito o meno non lo possiamo sapere, ma l'esperienza mi ha portato a chiedermi: perchè l'odontoiatra che mi ha preceduto non ha completato il trattamento? Questo perchè quando mi trovavo a ritrattare un dente spesso trovavo difficoltà e capivo il perchè del trattamento del collega non citato sui testi. Ora cambiare professionista forse non è corretto, le consiglio di farsi rilasciare una relazione delle cure effettuate poi chiedere un colloquio con il direttore sanitario della struttura per cercare di salvare il suo dente.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Buonasera Alla sua domanda le rispondo che il dente avendo un granuloma alla sua base è stato corretto procedere con il ritrattamento, in quanto è vero che Lei non ha mai avuto il benchè minimo fastidio a questo dente, i denti con questa problematica a volte si comportano in questo modo restando asintomatici per lungo tempo per poi dare sintomatologia quando gli pare a loro.Per quanto riguarda le cure a Lei effettuate le dico che io in aggiunta alle procedure endodontiche da protocollo mi avvalgo della terapia Low Laser therapy ( laser a diodi) molto efficace in queste tipo di problematiche.Mi auguro di esserLe stato di aiuto e le auguro buona serata
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Scritto da Dott. Fabio Vaja
Milano (MI)

Gent.ma Sig.ra Giovanna, innanzitutto mi dispiace per la sua disavventura. Capisco il suo sfogo ed inizio con il rispondere subito al suo quesito dicendo che non è mai il caso di lasciare dei granulomi apicali non curati. Senza fare inutili terrorismi le dirò che i granulomi sono l'espressione del tentativo (inefficace) del nostro sistema immunitario di eliminare una causa patogena (tossine batteriche che diffondono attraverso l'apice delle radici). Tutto ciò condiziona il persistere di un'infiammazione cronica che potrebbe col tempo avere diverse possibilità d'evoluzione, in genere non salutari perlomeno perchè possono causare la perdita del dente. Perchè il dente nonostante i granuloma non ha mai dato fastidio ? Perchè l'infiammazione cronica raramente causa sintomi clinicamente rilevanti, a differenza dell'infiammazione acuta (ad es. ascesso). Perchè il suo dente dopo le cure le ha fatto male ? Perchè il ritrattamento ha causato la "riaccensione" dell'infiammazione cronica, facendola diventare acuta. Questo spiacevole passaggio è purtroppo un "passaggio per la guarigione" i cui sintomi (dolore ed impossibilità di masticare sul dente) si possono e si devono attenuare con opportune prescrizioni di antibiotici ed analgesici. In sintesi, si può dire che l'intervento è stato opportuno ma la gestione del caso è stata poco professionale. Una buona pratica odontoiatrica consiglia di ricostruire i denti devitalizzati con tecniche adesive e perni in fibra per sigillare ogni potenziale "rientro" di batteri nei canali curati e sigillati. Dopo ciò si può eseguire una corona provvisoria in resina che consente di monitorare il dente e verificare con successivi esami RX la scomparsa dei granulomi. Accertato ciò si può ultimare il caso con l'esecuzione della corona definitiva. Questa modalità d'intervento consente di gestire meglio l'eventualità di un (raro) caso di fallimento endodontico o altre problematiche senza che il paziente debba vedere la sua corona nuova praticamente da buttare per le successive cure (a meno che non si tratti di problematiche parodontali che si possono gestire senza minimamente toccare la corona). Il fatto che si sia dovuto ripetere il trattamento canalare a fronte di una lesione parodontale e dell'evidenza della scomparsa dei granulomi indica un ben strano approccio terapeutico che non mi sento di commentare in mancanza di dati certi. Le consiglierei di farsi visitare da un altro dentista e sentire così un altro parere, nonchè consultare lo studio che le ha eseguito le cure per capire come intendono comportarsi.
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Scritto da Dott. Marco Gabriele Longheu
Milano (MI)

Un dente devitalizzato è asintomatico e non presenta processi flogistici "rilevanti" , anche se la cura canalare non risulta impeccabile, ormai diverse correnti suggeriscono di non ritrattare. Se sono presenti lesioni evidenti radiograficamente(parlare di granuloma è generico)e, come nel suo caso, è necessario ad esempio eseguire una corona (o capsula che dir si voglia) nuova, il discorso cambia. Non tanto e non solo per i rischi legati alla sua salute generale (un infezione cronica nel cavo orale è fonte di batteri che possono spostarsi liberamente nell'organismo anche se, da lì ad una setticemia...di acqua sotto i ponti ne passa), ma anche per una questione medico - legale: eseguire una nuova corona su un dente con una infezione peri-apicale documentata non è corretto, e il paziente deve esserne debitamente informato in tal senso (proprio per tutelarsi direttamente). Attualmente il suo dente sicuramente ha ancora una patologia in corso, che dovrà risolvere, o presso lo stesso studio o presso un altro studio (dato il coinvolgimento della forcazione radicolare potrebbe esserci anche un problema di perforazione del pavimento - frattura - tasca parodontale..).
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Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Gentile Sig.ra Giovanna, sul ritrattare in una o più sedute non vi è una certezza, dipende dai casi e dalle preferenze dell'operatore. Aggiungerei che dipende anche dai pazienti, non tutti sopportano la diga a lungo, perchè il ritrattamento di un molare non è una procedura veloce. Che il dente non ha mai dato problemi non vuol dire che non ci fossero e che prima o poi sarebbero venuti a galla. Personalmente penso che in questi casi la comunicazione dentista/paziente sia molto importante. Provi ancora a contattare il dentista. Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Cara Giovanna, il suo dente andava necessariamente ritrattato prima di sostituire la capsula e, forse anche prima dei 24 anni che lei ha aspettato e che presumibilmente hanno determinato delle complicazioni che mettono a dura prova il "dottorino" che l'ha presa in cura. Purtroppo in odontoiatria il risparmio non paga, probabilmente se avesse trattato il dente a suo tempo, anche se asintomatico, magari in uno studio che non mette allo sbaraglio dei neolaureati senza la supervisione costante di un direttore responsabile adesso avrebbe una capsula seminuova su un dente sano.
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Scritto da Dott. Michele Lasagna
Bereguardo (PV)

Chiedo scusa della franchezza. Lei è andata in uno studio Low Cost e questi sono i risultati e le conseguenze: ci si va con l'illusione di spendere di meno, invece si spende molto di più e si tribola tanto. Meglio rivolgersi da un dentista di famiglia qualificato, laureato, che ha lo studio nella stessa via da tanto tempo, con lunga esperienza e al quale si potrà sempre fare domande perchè lui avrà seguito tutte le patologie della sua bocca nel tempo e ne risponderà..
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)