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Domanda di Retrazione gengivale

Risposte pubblicate: 4

Ho una forte retrazione gengivale a carico degli incisivi inferiori, oltre ad una lieve recessione delle gengive

Scritto da Valentina / Pubblicato il
Buongiorno, vorrei un'opinione riguardo al mio caso. Ho una forte retrazione gengivale a carico degli incisivi inferiori, oltre ad una lieve recessione delle gengive degli altri denti (soprattutto degli incisivi superiori, talvolta con bruciore e aumento della sensibilità). Tengo moltissimo all'igiene orale e sono regolarmente seguita da un dentista; da mesi ho ridotto l'intensità dello spazzolamento per non peggiorare la situazione, ho iniziato ad usare setole morbide; non ho mai sofferto di carie né di particolari accumuli di tartaro (tant'è che il mio dentista pochi giorni fa, su mia richiesta di fare la pulizia dentale dopo un anno e mezzo che non l'eseguivo, ha detto che non serviva). Sono stata vista ieri da un odontostomatologo per valutare se estrarre i denti del giudizio. Lui ha notato il problema gengivale ritenendolo causato da una malocclusione (ho un precontatto degli incisivi superiori con gli inferiori, in un quadro di recidiva dopo ortodonzia eseguita dieci anni fa). Tuttavia, lui stesso non sapeva se consigliarmi di iniziare un trattamento ortodontico per riposizionare i denti (preferiva evitarlo perché, ha detto, rischio di perdere i denti) o lasciarli in quella posizione riducendo il traumatismo con un bite o un molaggio selettivo. Sono rimasta stupita perché di recente il mio dentista ed un altro dentista altrove non avevano minimamente fatto riferimento al problema parodontale né tantomeno al rischio di perdere i denti, dicendomi che potevo lasciarli così fino all'insorgere di sintomi o iniziare l'ortodonzia (a questo proposito avevo fatto una domanda nella categoria Apparecchio invisibile). Preciso che ho eseguito un'OPT mesi fa, ma nessuno dei dentisti mi ha mai fatto notare che vi siano alterazioni visibili(è possibile che siano passate inosservate, o che il quadro si sia evoluto in mesi?). Sono quindi preoccupata perché, se fino a ieri ero convinta che il mio problema di precontatto si risolvesse con l'ortodonzia e che le mie gengive non fossero in gravi condizioni (nessun dentista prima l'aveva mai detto), ora apprendo che potrei rischiare di perdere gli incisivi (ho 24 anni). Mi affiderò a quest'ultimo specialista, ma vorrei sapere la vostra opinione circa questa situazione: so che ovviamente internet non sostituisce una visita dallo specialista e non voglio sostituirmi al medico, ma solo capire come stanno le cose. Vorrei chiedere se i trattamenti prospettati -un bite o il molaggio degli incisivi- in generale siano efficaci nello stabilizzare queste situazioni. Altrimenti, in che tempi la regressione peggiorerà portandomi alla perdita degli incisivi? Vi ringrazio per la risposta e mi scuso per l'ingenuità delle domande, ma sono molto preoccupata e la prossima visita dallo specialista sarà tra settimane.
Troppo difficile rispondere così, ci mandi foto e rx ben fatte e ben riprodotte

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Beh, cara signora Valentina, è ovvio che bisogna visitarla accuratamente. In ogni caso non mi sembra una situazione fuori del comune! E' semplicemente un sovrapporsi di patologie che vanno curate! Tutto qui. Incominciamo dalle recessioni gengivali. La morfologia è varia: possono assumere l’aspetto di fessure verticali che attraversano la banda di gengiva aderente (fessure di Stilman), oppure di perdita parziale o totale della gengiva aderente che ricopre la radice. La classificazione più comune è quella di MILLER, che prende in considerazione l’aspetto clinico e lo stato osseo interprossimale, in particolare delle piramidi ossee sottopapillari: prima classe ; recessioni che non si estendono fino alla giunzione mucogengivale e nelle quali non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali. seconda classe ; recessioni che raggiungono o superano la giunzione mucogengivale, non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali terza classe ; recessioni che superano o raggiungono la giunzione mucogengivale con perdita di osso o tessuto molle apicalmente alla giunzione amelocementizia, ma coronale all’estremità apicale della recessione. quarta classe ; recessioni che superano la giunzione mucogengivale con perdita ossea interprossimale fino ad un livello apicale rispetto alla base della recessione. La scelta del trattamento Ogni recessione ha il suo intervento d'elezione: i parametri più importanti da valutare, a tale proposito, sono l'integrità dell'osso alveolare e la qualità del tessuto aderente. E' ovvio che se non esiste deiscenza alveolare, la condizione è senz'altro più stabile che non se esista invece la deiscenza. Condizione più labile e da considerare poi quella in cui si sia "perduta" la gengiva aderente e sia rimasta solo la mucosa alveolare, cedevole, elastica e quindi non perfettamente idonea a fungere da attacco epiteliale. E' quindi di primaria importanza accertare se la recessione abbia creato un difetto funzionale dovuto alla perdita totale della gengiva aderente. Il trattamento dovrà tendere a ottenere la completa ricopertura della radice denudata, senza venir meno però allo scopo principale dell'intervento stesso, che è quello di creare una zona di gengiva aderente intorno alla recessione. Gli interventi di elezione sono molti, tra questi: Innesto Libero di Gengiva , Il riposizionamento coronale del lembo (CAF) e sue varianti , Lembo Peduncolato Ruotato , Il riposizionamento laterale del lembo , Lembo con doppia papilla , Innesto bilaminare e sue varianti, Il lembo semilunare secondo Tarnow , lembo coronale posto a copertura di una membrana secondo i principi della GTR , amelogenine sulla superficie radicolare ,(veda nei miei Casi Clinici, ci sono tanti lavori, cliccando il mio nome ed entrando nel mio profilo). Il dolore agli stimoli termici o chimici lo da una carie o se no un denudamento della radice o per una recessione gengivale o per una tasca parodontale; si faccia visitare da un Parodontologo; le lascio una foto di recessioni gengivali curate con innesti liberi, legga nel mio profilo sotto pubblicazioni Recessioni Gengivali : Lembo semilunare, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo Riposizionato Lateralmente,POI RECESSIONI GENGIVALI: LEMBO CON DOPPIA PAPILLA (Bipapillare secondo tecnica di Goldman), in una grave terza classe di Miller, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo peduncolato ruotato, POI RECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva con tessuto connettivo autogeno e protezione della zona donatrice con lembo a spessore parziale, POI RECESSIONI GENGIVALI: Trattamento chirurgico con lembo a riposizionamento coronale e innesto libero di gengiva, POIRECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva. SECONDO, le spiego come si fa o meglio come faccio io una VISITA PARODONTALE e la SPIEGAZIONE di cosa sia una TASCA PARODONTALE E COME SI ARRIVI ALLA DIAGNOSI: Deve sapere che, anatomicamente, la gengiva aderente ha consistenza compatta, color rosa corallo ed ha una superficie punteggiata "a buccia di arancio". L'aspetto a buccia d'arancio che ha la gengiva sana è dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo (dall'interno all'esterno). Mi spiego meglio: Dalle immagini sembra proprio una Parodontite dell'adulto Aggressiva. Nella foto si vede chiaramente una decapitazione della papilla da probabile cratere osseo interprossimale e soprattutto si vede una gengiva che ha perso il suo aspetto sano naturale a buccia d'arancio. Deve sapere che la Gengiva aderente sana intorno al dente ha un'aspetto a buccia d'arancio, dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo (dall'interno all'esterno). Le zone elevate della buccia d'arancio corrispondono alle proiezioni del connettivo, le depressioni o concavità della buccia d'arancio corrispondono alle proiezioni epiteliali. Orbene....nella Parodontite (ma anche nella perimplantite = la parodontite degli impianti) le prime fibre che si distruggono sono quelle connettivali = in questo modo l'aspetto a buccia d'arancio non c'è più per la scomparsa dei rilievi e la gengiva assume un aspetto lucido, piatto, edematoso, rosa-rosso-violaceo 8nei casi più gravi) che è il primo segno della Parodontite! Se il suo Dentista sondasse le gengive con un sondino parodontale, troverebbe sicuramente delle tasche parodontali = secondo segno di Parodontite, anzi espressione di Parodontite in atto! L'architettura gengivale ideale consiste in margini convessi che abbiano lo spessore in senso vestibolo linguale di almeno un millimetro. In questo modo tra dente e gengiva viene a formarsi una leggera invaginazione o solco, ma la gengiva rimane in stretto contatto con la superficie dello smalto. Le papille hanno forma conico piramidale, riempiono gli spazi interdentali fino ai punti di contatto interprossimali dei denti. Esse presentano (ma non sempre) docce naturali; per il passaggio del cibo durante la masticazione. In corrispondenza di queste docce, sulla superficie esterna dei setti ossei si trovano dei solchi incavati, detti canali di scarico, che assolvono la funzione dello scorrimento del cibo. I margini convessi, il solco gengivale e le papille interdentali costituiscono la gengiva libera. Tra essa, in senso apicale, e la linea di giunzione mucogengivale, e la gengiva aderente. La linea di giunzione muco gengivale è ben riconoscibile (mettendo per esempio in trazione il labbro inferiore) aderente (ad essa coronale, rosa nel disegno) dalla mucosa alveolare (ad essa apicale, viola nel disegno). La gengiva aderente ha consistenza compatta, color rosa corallo ed ha una superficie punteggiata "a buccia di arancio". L'aspetto a buccia d'arancio che ha la gengiva sana è dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo (dall'interno all'esterno). Le zone elevate corrispondono a proiezioni connettivali, e zone depresse a proiezioni epiteliali. Un altro concetto essenziale è che non possiamo più considerare il dente e la sua patologia"da solo"... il parodonto e la sua patologia "da solo"... ma dobbiamo abituarci a considerare il complesso dente-tessuto come un unico organo: parliamo infatti di "unita dentale" che è un organo formato dai denti e dai loro tessuti di sostegno molli e duri . Come abbiamo visto, quindi, c’è una strettissima relazione di forma ed armonia tra Denti, Gengive, Linea di Giunzione Mucogengivale ed osso sottostante. Tutti questi organi devono essere in equilibrio tra di loro per avere quello che gli "Statunitensi" chiamano "Natural smile", "Sorriso naturale", che è dovuto ad una proporzione tra "pink aesthetics" and "white aesthetics", ossia tra l’estetica rosa (dovuta alle gengive) e l’estetica bianca (dovuta ai denti). Se la proporzione tra queste due componenti viene meno e si ha il prevalere, rispettivamente, dell’una (Gummy smile, ossia Sorriso Gengivale), come nelle ipertrofie gengivali o dell’altra (White smile, ossia sorriso bianco) per eccesso della componente dentale come avviene per esempio nelle recessioni gengivali e nella Parodontiti. con riassorbimento osseo con grave componente orizzontale. Legga cliccando sul mio nome tra le pubblicazioni l'articolo "La chirurgia parodontale estetica Introduzione Divulgativa alla Chirurgia Estetica Parodontale"...vi troverà tutto ciò che occorre sapere per comprendere il problema e la sua terapia. Per il trattamento Ortodontico è evvio che va fatta prima una Diagnosi:La diagnosi Ortodontica è cosa seria e dipende da una infinità di problemi da valutare con accurato check up ortodontico e cefalometria che misura delle semirette che individuano dei piani e degli angoli in base a cui si fa una diagnosi e si prospetta una terapia ortodontica e che è compreso in più visite, rilievi di dati e soprattutto uno studio a "tavolino" dei problemi da correggere; è come una progettazione matematica di una espressione, di un problema che la cui soluzione è in una sequenza di espressioni , numeri e dati e, chiedere quello che chiede lei per l'ortodonzia, sarebbe come chiedere ad un matematico il risultato di un problema senza fargli fare tutti i "passaggi" che lo possano portare alla soluzione richiesta. Vede, siamo entrati in concetti complessi! La Gnatologia è anche essa molto seria, richiede infatti cultura, intelligenza e capacità clinica oltre che terapeutica! Non si esaurisce certo tutto con l'analisi da lei postata. Per i tempi e la consecuzio delle terapie dipende dalla gravità di esse. Non è stata fatta per esempio una diagnosi della eventuale presenza di malattia Parodontale, ossia un sondaggio parodontali che evidenzi la presenza di tasche parodontali espressione massima di Parodontite in atto. La Parodontite è una patologia, le recessioni sono un'altra patologia Parodontale che non ha niente a che vedere con la Parodontite. Deve mettersi nelle mani di un buon parodontologo. Il Parodontologo deve avere una "Cultura Odontoiatrica completa con conoscenze altissime di tutte le altre specialità dell’Odontoiatria, supervisionate da questa Mentalità Parodontale" Ecco che la Visita Parodontale, diventa una visita "totale odontoiatrica". È quindi una visita complessa che richiede almeno un’ora/due ore, compreso un Colloquio col Paziente, seguita da una Preparazione Iniziale dell’apparato Stomatognatico, un rilievo di dati ed eventualmente analisi cliniche, che richiedono almeno ulteriori due/quattro ore ed infine una seconda visita detta Visita di Rivalutazione Parodontale, che richiede due/tre ore in cui si emette una Diagnosi, una Prognosi, un Piano Terapeutico non solo Parodontale ma Totale di tutti i problemi e Patologie presenti! Quindi la Visita Parodontale si svolge in tre tempi: La Prima Visita Parodontale, La Preparazione Iniziale Parodontale, La Seconda Visita di Rivalutazione Parodontale con Ablazione del Tartaro, Modelli di Studio, Rx complete endorali in proiezione parodontale,etc e Totale Odontoiatrica (Per un totale 5/9 ore in tre sedute). Entrambe le Visite sono seguite da un accurato "colloquio" col Paziente. La sua idea di usare uno spazzolino morbido è sbagliata! Per lo Spazzolamento dei denti: non esiste niente di meglio del normalissimo spazzolino manuale... per l'igiene orale...ci sono delle pasticche colorate da sciogliere in bocca che evidenziano col loro colore la placca batterica non rimossa dallo spazzolino...spazzolino che deve essere in setole artificiali, a testa medio piccola, duro, e usato con la cosiddetta tecnica di Bass modificata...ossia orientato verso le gengive a 45° e usato con movimenti di rotazione, vibrazione e verticali che terminano con un movimento circolare deciso.è bene usare degli idropulsori che completano l'opera di igiene domiciliare e il filo interdentale, presentando nello spazio interdentale sempre una nuova parte mai usata ed abbracciando il dente come per lucidarlo! Infine esistono degli scovolini per chi avesse spazi interdentali unpo' più larghi e lo spazzolino piatto per pulire il dorso della lingua che è grande ricettacolo di placca batterica e quindi di microbi. Detto qiesto se poi uno è "diversamente abile" o affetto da pigrizia immane, va bene anche lo spazzolini elettrico usato però come da istruzioni allegate! La considerazione poi del suo Dentista che lei non abbia placcabatterica e sia inutile una pulizia dei denti dopo un anno è mezzo è assolutamente errata. La placca batterica si forma in poche ore. Figuriamoci dopo un anno e mezzo quante ce ne è! Propbabilmente non si vede ad occhio nudo ma stia tranquilla che c'è, provi con le pasticche rivelatrici di placca. Non solo ma c'è senz'altro nei solchi o peggio nelle tasche gengivali dove la vista non può arrivare! Dicevo dei tempi. Di regola si fa prima la terapia Parodontale o della Parodontite o delle recessioni o di entrambe. Poi si farebbe la terapia Ortodontica, durante la quale si farebbe una terapia di mantenimento parodontale con curettage e scaling periodici preceduti da pulizia dei denti professionale ed infine a terapia Ortodontica e nel caso Gnatologica finita si rivaluterebbe il tutto e nel caso si rifarebbe una terapia fine di parodontologia per completare la terapia stessa! Come vede entriamo in un ambito diagnostico-terapeutico certamente non alla piortata di tutti! Cercho quindi un buon Parodontologo ed un buon Ortodontista e Gnatologo, meglio se raccolti nella stessa persona o stidio Dentistico! Ma non i grandi centri. Gli stidi piccoli, cosiddetti privati, di singoli o con pochissimi Dentisti legati allo Studio Stesso. Questo le darebbe la Massima Professionalità possibile! Stia tranquilla, in buone mani, non ha niente di eccezionale ma solo normalissima Routine!Ma il suo Dentista non gliele spiega queste cose?Le lascio un postyer con diverse recessioni gengivali e loro tewrapia. Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia,Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Valentina, se le cose stanno come lei, le descrive, metta in comunicazione tra di loro i vari odontoiatri in modo di ottenere un’univoca risposta. Forse il problema non è cosi complesso e risolvibile con la semplice collaborazione di un igienista dentale.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Data la sua giovane età, importanti retrazioni gengivali sono deisamente da prendere in considerazione con urgenza. E' presente anche una motilità dei denti interessati? Se c'è un trauma occlusale, questo va risolto il più rapidamente possibile: difficile dire, senza una visita, se con un bite o con un molaggio, che comunque, soprattutto alla sua età, dovrebbe essere molto limitato, per non creare danni ai denti. Lei accenna a problemi anche agli incisivi superiori, questo deporrebbe per un precontatto: consideri che inghiottiamo saliva circa 2000 volte al giorno e che per farlo dobbiamo accostare i denti: non forze violente, ma ripetute così tante volte, possono creare grossi problemi. Se desidera un ulteriore parere, data la vicinanza, mi venga a trovare in studio, la visita è gratuita e senza impegno. Trova il mio indirizzo a Calenzano, solo la pregherei di telefonare per fissare un appuntamento.
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Scritto da Dott. Pierluigi Scaglia
Calenzano (FI)