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Domanda di Retrazione gengivale

Risposte pubblicate: 9

Può il laser aiutare ad arrestare questa recessione o può peggiorarla?

Scritto da Irene / Pubblicato il
Salve, sono preoccupata per la mia recessione gengivale che sembra avanzare rapidamente e che da un paio di mesi si è sviluppata su diversi denti e in special modo nell'arcata superiore dandomi un fastidioso problema estetico non solo per la retrazione, ma anche perchè i miei incisivi superiori appaiono più sporgenti. Sono stata di recente in una clinica di esperti della parodontite, sapendo di avere questo problema (in particolare la mia dentista mi ha informato sull'aggravarsi della situazione dopo un ascesso a luglio) e le analisi riportano "molto alta suscettibilità alla malattia paradontale aggressiva severa generalizzata con probabile difficoltà di stabilizzazione della risposta infiammatoria e tendenza alle recidive". L'analisi genetica parla di deficit di meccanismi inibitori, mentre quella microbiologica di una bassa presenza di patogeni. Nonostante questo mi si consiglia il laser, su quale ho parecchi dubbi visto che, dalla mia interpretazione, il problema principale non è batteriologico bensì ereditario. Ho ridotto parecchio il fumo (da 10-15 sono passata a 5-6), sto attenta all'igiene orale (ora uso dentifricio e colluttorio Meridol) e il medico mi ha detto che probabilmente è stato l'eccessivo spazzolamento a causare questo disagio. C'è anche da dire che dalla panoramica è risultato anche che io soffrissi di bruxismo. Quello che mi chiedo è: può il laser aiutare ad arrestare questa recessione o può peggiorarla? E' davvero necessario nel mio caso, vista la normale presenza di batteri, o posso evitarlo visti i costi elevati? Cosa posso fare per la recessione? Sono stata da un altro medico e mi ha spiegato che l'innesto gengivale è molto invasivo ma che praticando una buona igiene orale si può fermare la situazione. In realtà io vorrei trovare un modo per tornare come prima. Finora mi sembra che, da i dottori che ho consultato, il mio sia solo un "problema estetico", in realtà mi procura parecchio disagio a livello psicologico nonchè la costante sensazione di fragilità e di rischio di perdere i denti. Se la gengiva non trattiene il dente, davvero questo non costituisce un problema? Credo inoltre che la recessione possa aggravare l'accumulo di batteri visto che il cibo tende a rimanere incastrato tra i denti. Sento anche la necessità di consultare un medico con esperienza in chirurgia muco-gengivale e parodontite in modo da avere un consulto più specifico. Grazie
Sig. irene c'è un po' di confusione, il laser non guarisce la malattia parodontale, dalla panoramica non si fa diagnosi di bruxismo e non è adatta per una valutazione parodontale. La malattia parodontale si può curare con semplicità, anche da un semplice odontoiatra perché tutti gli odontoiatri hanno sostenuto l'esame di parodontologia, chiaramente non occorrono tutti i dentifrici e collutori pubblicizzati, basta la sua motivazione e un odontoiatra che collabora con un igienista dentale. Fare diagnosi con delle belle parole incomprensibili al paziente, senza uno status radiografico e senza alcun indice parodontale non ha grande significato. Per il resto lascio spazio al magistrale Dott. Petti che le spiegherà molte cose molto più approfondite, soprattutto sulla patogenesi della malattia, per capire quanta importanza ha il fattore ereditario. Non è fantascienza Lindhe aveva già scritto tutto fin dagli anni 90.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Gentile Irene, innanzitutto è necessario, come sempre, effettuare una precisa diagnosi altrimenti non si va da nessuna parte. Dire avere la parodontite non significa nulla essendo assolutamente impreciso perché con questo termine si comprendono tutta una serie di patologie che interessano i tessuti di sostegno del dente e di gravità diverse e suscettibili di trattamenti diversi. La diagnosi si basa esclusivamente su di una visita accurata con sondaggio gengivale e rx endorali con centratore. In alcuni casi clinici più complessi si può ricorrere ad indagini di secondo livello come CBCT. Il laser ha solo la funzione di disinfettare e sterilizzare le tasche gengivali e non di rigenerazione delle gengive. La carica batterica può essere ridotta con tecniche molto meno costose a mio avviso. Se le sue sono esclusivamente recessioni pure il laser non può aiutarla. E' comunque necessaria una diagnosi certa. Le recessioni si classificano in vario modo anche se quella più seguita è quella di MILLER. In base a questa classificazione si stabilisce il tipo di terapia che è di tipo chirurgico e tende a ricoprire le zone scoperte. Se questa chirurgia muco-gengivale è eseguita da mani esperte le possibilità di recupero sono molto buone. Cordialmente
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Scritto da Dott. Tersandro Savino
Tivoli (RM)

Cara Signora Irene, buongiorno. Quanta "confusione"! Cercherò di mettere un po' d'ordine! Anzitutto la Parodontite è una patologia che non ha niente a che vedere con le Recessioni Gengivali anche se possono coesistere e sovrapporsi e costituire elemento etiopatogenetico di aggravamento e/o scatenamento l'una verso l'altra! La Parodontite, in parole povere è una malattia dovuta ad azione dei batteri che entrano i profondità tramite la formazione della tasca parodontale e dalla loro interazione col sistema immunitari locale (in particolare linfociti T) e sistemico, hanno una azione distruttiva sui tessuti molli (gengiva) e duri (osso). La terapia in parolole semplici e stringate consiste essenzialmente nel ricostruire chirurgicamente ciò che la malattia parodontale avesse distrutto! Legga, nel mio profilo " La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!'" e "Parodontite (nozioni di etiopatogenesi, clinica, diagnosi)" e "Terapia chirurgica della parodontite".Le Recessioni Gengivali è la perdita parziale o totale della gengiva aderente che ricopre la radice. La classificazione più comune è quella di MILLER, che prende in considerazione l'aspetto clinico e lo stato osseo interprossimale, in particolare delle piramidi ossee sottopapillari: prima classe ; recessioni che non si estendono fino alla giunzione mucogengivale e nelle quali non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali. seconda classe ; recessioni che raggiungono o superano la giunzione mucogengivale, non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali terza classe ; recessioni che superano o raggiungono la giunzione mucogengivale con perdita di osso o tessuto molle apicalmente alla giunzione amelocementizia, ma coronale all'estremità apicale della recessione. quarta classe ; recessioni che superano la giunzione mucogengivale con perdita ossea interprossimale fino ad un livello apicale rispetto alla base della recessione. La scelta del trattamento Ogni recessione ha il suo intervento d'elezione: i parametri più importanti da valutare, a tale proposito, sono l'integrità dell'osso alveolare e la qualità del tessuto aderente. E' ovvio che se non esiste deiscenza alveolare, la condizione è senz'altro più stabile che non se esista invece la deiscenza. Condizione più labile e da considerare poi quella in cui si sia "perduta" la gengiva aderente e sia rimasta solo la mucosa alveolare, cedevole, elastica e quindi non perfettamente idonea a fungere da attacco epiteliale. E' quindi di primaria importanza accertare se la recessione abbia creato un difetto funzionale dovuto alla perdita totale della gengiva aderente. Il trattamento dovrà tendere a ottenere la completa ricopertura della radice denudata, senza venir meno però allo scopo principale dell'intervento stesso, che è quello di creare una zona di gengiva aderente intorno alla recessione. Gli interventi di elezione sono molti, tra questi: Innesto Libero di Gengiva , Il riposizionamento coronale del lembo (CAF) e sue varianti , Lembo Peduncolato Ruotato , Il riposizionamento laterale del lembo , Lembo con doppia papilla , Innesto bilaminare e sue varianti, Il lembo semilunare secondo Tarnow , lembo coronale posto a copertura di una membrana secondo i principi della GTR , amelogenine sulla superficie radicolare ,(veda nei miei Casi Clinici, ci sono tanti lavori, cliccando il mio nome ed entrando nel mio profilo). Il dolore agli stimoli termici o chimici lo da una carie o se no un denudamento della radice o per una recessione gengivale o per una tasca parodontale; si faccia visitare da un Parodontologo; le lascio una foto di recessioni gengivali curate con innesti liberi, legga nel mio profilo sotto pubblicazioni Recessioni Gengivali : Lembo semilunare, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo Riposizionato Lateralmente,POI RECESSIONI GENGIVALI: LEMBO CON DOPPIA PAPILLA (Bipapillare secondo tecnica di Goldman), in una grave terza classe di Miller, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo peduncolato ruotato, POI RECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva con tessuto connettivo autogeno e protezione della zona donatrice con lembo a spessore parziale, POI RECESSIONI GENGIVALI: Trattamento chirurgico con lembo a riposizionamento coronale e innesto libero di gengiva. Le preciso inoltre che i risultati ottenuti con gli interventi chirurgici parodontali mucogengivali di terapia delle Recessioni, sono stabili nel tempo. Se dovesse rincominciare a progredire la recessione in modo "continuo, cosa quasi impossibile", la velocità con cui si formerebbe, si approfondirebbe alla velocità di circa 1/7 di mm. all'anno o in casi molto rari al massimo di 1/3 di mm l'anno. Dato che funzionalmente il recupero della gengiva aderente è di almeno 3-5 mm e più, capisce che occorrerebbero veramente tantissimi decenni prima che si possa riformare una recessione, nell'improbabile e raro caso in cui rincominciasse la patologia. Questo lo spiego perché da alcuni Colleghi, purtroppo, per Ignoranza, ho sentito dire che le recessioni sono incurabili perché il tempo annulla prestissimo gli interventi. Niente di più falso!!! Ovviamente deve essere un Parodontologo ad attuare queste Terapie, se necessarie! Ripeto che E' di primaria importanza accertare se la recessione abbia creato un difetto funzionale dovuto alla perdita totale della gengiva aderente. Si metta in "mani buone" di un Eccellente Parodontologo e Gnatologo. Parodontologia e Gnatologia camminano insieme, quindi un buon Parodontologo è anche Gnatologo, così come un Buon Dentista ha sempre una mentalità Parodontale e Gnatologica che gli consentono di fare qualsiasi terapia di qualsiasi Specialità Odontoiatrica, anche solo Generica come la conservativa, senza prescindere dal Parodonto e dal giusto rapporto Gnatologico che ci deve essere tra le arcate, i denti viciniori e gli antagonisti e le disclusioni canine, incisive ed in Relazione Centrica e ovviamente le ATM (Articolazioni Temporo Mandibolari). Oggi tra l'altro esistono nuovi materiali come matrici in collagene 3D per la copertura di recessioni che sono una validissima alternativa agli innesti di tessuto epiteliale e/o connettivale autologo, ossia prelevato dal paziente, con indubbi vantaggi sia per il paziente che per il Parodontologo, sempre e solo quando ci siano però le condizioni Cliniche per farlo!Deve essere fatta una accuratissima visita Parodontale che è costituita da due visite intervallate da una preparazione iniziale con Igiene Professionale della tasca, Curettage e Scaling e Root Planing per rimuovere il tessuto di granulazione dall'interno della tasca stessa che falsa la presa delle misurazioni della sua profondità, le Rx endorali complete, i modelli di studio (anche per le valutazioni Gnatologiche)e che nella seconda visita si riprendono le misure delle tasche che ora saranno quelle vere e dalla differenza tra le prime e le seconde si fa diagnosi sul tipo di Parodontite, sulla sua Aggressività, sulla sua attività e si emette una Prognosi e si pianifica una eventuale terapia! Cari Saluti
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Buongiorno;se il virgolettato e' effettivamente quello che le hanno scritto, siamo in una situazione simile alla "supercazzola" di Tognazzi in "amici miei". Qui si usano termini un po' a casaccio e bisogna fare un po' di ordini. Se ha quei sintomi che lamenta ,leideve recarsi da un dentista esperto il quale con lastre, visita e sondaggi dei solchi formulerà una diagnosi. Dalla diagnosi si passa alla terapia e al piano di trattamento. Laser, non laser; sono dettagli; lei ha bisogno di sapere quale e' il suo problema e come fare per risolverlo. Il collega le prospetterà un percorso che lei seguira' per arrivare ad un miglioramento del suo stato ,tenendo presente che dalla malattia parodontale non si guarisce ma si riesce a tenerla a bada con terapie piu' o meno invasive. Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Giovanni Vergiati
Fornovo di Taro (PR)

Il laser per le gengive ha dato molti buoni risultati. Alle volte sorprendenti.. Ma bisogna vedere caso per caso se c'è una indicazione. Controindicazioni non ne ha assolutamente (ma deve essere usato in modo corretto). Il suo caso è difficilissimo da capire dalla sua descrizione, senza visita. Forse se ci manda delle foto ben fatte possiamo dire qualcosa in più. La mia impressione è che ci si debba concentrare anche sulle parafunzioni: bruxismo, serramento ed eventuale malocclusione. Questi fattori spesso accellerano le retrazioni gengivali.
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Gentile Sig.ra Irene, qualcosa non torna. Il bruxismo assolutamente non si diagnostica con una panoramica, non serve neanche per diagnosticare una parodontite. Recessione non vuol dire parodontite, possono benissimo esserci recessioni in un soggetto senza malattia parodontale. Il laser è un'arma in più per decontaminare le tasche, non serve per curare le recessioni. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Gentile Irene, mi trovo un pó in difficoltá a risponderle perché trovo nel suo racconto alcune affermazioni, da lei riportate, che non comprendo. I colleghi hanno già sottolineato i loro dubbi, e anch'io li condivido. La recessione puó essere espressione di una parodontite oppure esito di altre cause. Un parodontologo dovrebbe esaminare radiografie, sondaggi, dunque eseguire una corretta visita parodontale. Anche sul laser c'è un po' di confusione. Resto a sua disposizione, cordiali saluti.
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Scritto da Dott. Cristian Romano
Palermo (PA)

Sottoscrivo quanto scritto dal collega dott.Petti. Si ricordi comunque che il laser di per sé, è un dettaglio, quello che conta, come scritto da altri miei colleghi sopra, è la diagnosi corretta ed un piano di trattamento globale e risolutivo finalizzato quanto meno a stabilizzare la patologia. Cerchi di affidarsi ad un collega preparato che le ispiri molta fiducia, senza sentire un numero esagerato di campane a riguardo.

Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Il laser ha alcune capacità disinfettanti ma la sua azione è limitata e insufficiente. Serve solo a vendere i trattamenti. Gli innesti gengivali si possono fare se la gengiva interdentale è pù alta della recessione perché li si trova l'ancoraggio. Gli innesti gengivali sono invasivi per chi non li sa fare.....

Scritto da Dott. Ernesto Bruschi
Frosinone (FR)