Menu

Domanda di Protesi

Risposte pubblicate: 7

se c'è atrofia ossea già adesso, non si dovrebbe fare subito un impianto?

Scritto da Danilo / Pubblicato il
Ho 65 anni, non diabetico, non fumatore. A parte i problemi con gli ottavi, tutti tolti (di cui un ascesso ha coinvolto un settimo che è stato devitalizzato) ed un trauma su un incisivo da giovane, non ho mai avuto problemi ai denti. Seguo regolare e assidua igiene orale e periodici curretage e scaling per tasche gengivali che si sono formate da oltre 10 anni. Attualmente mastico regolarmente, non ho alcun sintomo, salvo rara ipersensibilità da acido sui colletti esposti. Il mio dentista mi ha proposto di fare dei ponti sui molari e premolari da ambo le parti. Il motivo sarebbe che l'atrofia ossea, col tempo, renderà instabili i denti e ne causerà la perdita dovendo poi ricorrere a implantologia. Secondo lui il mettere un ponte adesso consentirebbe di stabilizzare il tutto e andare avanti più a lungo. Ho fatto alcune domande ma non sono riuscito a capire bene la posizione del mio dentista per cui vi chiedo: 1) se adesso si riesce a fare bene la pulizia delle tasche, una volta messo il ponte, non si rende più difficile la pulizia degli spazi peridentali e questo non potrebbe peggiorare la atrofia ossea? 2) se la atrofia ossea nel tempo evolve per conto suo (magari favorita da periodontite), per quale motivo il mettere il ponte dovrebbe arrestarla ? 3) se in futuro la atrofia peggiora non è che si rende instabile il ponte ? 4) ho letto che il ponte può durare 15 anni? e dopo ? 5) ma.. se c'è atrofia ossea già adesso, non si dovrebbe fare subito un impianto? 6) Posto sono del tutto asintomatico, che NON vorrei mettere il ponte e nemmeno fare impianti, cosa può succedere in futuro ? Io immagino che i denti diventeranno sempre più mobili, ad un certo punto non saranno più utili per la masticazione, si dovranno togliere. Ma a questo punto mi faccio una bella dentiera e via?. Cosa ne pensate? Molte grazie dell'attenzione Danilo
Quello che  le è stato detto mi sembra che esca dalla bocca di un venditore: E' TALMENTE INCONCEPIBILE QUESTO ATTEGGIAMENTO CHE MI CHIEDO: dove va l'odontoiatria? lei è un paziente o un cliente ? Lasci perdere e continui a farsi controllare da un dentista serio e preparato, continui ad osservare una buona igiene, non ha bisogno della dentiera nè ora o probabilmente mai

Scritto da Dott. Luigi Malavasi
Castiglione delle Stiviere (MN)

Sig. Danilo i ponti si applicano dove ci sono elementi dentali mancanti, nel suo caso dove non mancano elementi non capisco dove potrebbero essere inseriti, per cui ritorni dall'odontoiatra e si faccia mettere tutto per iscritto in modo chiaro e vedrà che anche per lei sarà molto più semplice comunicare in modo corretto con noi evitando altra confusione. Per la sua salute abbandoni internet, dove trova che i ponti durano 15 anni, perchè questo dato non deriva certo da letteratura scientifica, se vuole io dico che durano 30 anni ( il Dott. Petti ha degli esempi documentati), ma un utente di questo portale dice di aver perso tutto dopo 6 mesi, per cui la durata di un ponte e come la durata della nostra vita è difficilmente stimabile.
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Troppi dubbi, quante domande. E' essenzialmente il dentista che la segue che può risponderle con scienza e coscienza. In linea generale però, fare delle protesi fisse (ponti) se non mancano elementi dentari, non è di prassi. Eventualmente si ricopre con una corona un dente devitalizzato e molto compromesso strutturalmente per proteggerlo da eventuali fratture indesiderate, ma non vedo dalla sua panoramica elementi così compromessi. Se lei segue assiduamente i controlli di igiene nel contesto di un paziente parodontale, ed è asintomatico, può non modificare il suo status orale e rimanere così com'è.
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Caro Signor Danilo, buongiorno. Ha detto Bene il Dottor Malavasi!!! Premetto che l'Aspetto delle gengive è molto "Brutto". C'è Sicuramente Patologia. E' perso il normale aspetto a buccia d'arancio della Gengiva Sana. L'aspetto a buccia d'arancio che ha la gengiva sana è dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo (dall'interno all'esterno). Le zone elevate corrispondono a proiezioni connettivali, e zone depresse a proiezioni epiteliali. Poiché in una gengivite sono proprio le fibre connettivali a "soffrire" e quindi a "rompersi", si ha la perdita dell'aspetto descritto e si forma un aspetto lucido che è il primo sintomo di gengivite. Ovviamente questo danno connettivale provoca sanguinamento. Un altro concetto essenziale è che non possiamo più considerare il dente e la sua patologia "da solo", il parodonto e la sua patologia "da solo", ma dobbiamo abituarci a considerare il complesso dente-tessuto come un unico organo: parliamo infatti di "unita dentale" che è un organo formato dai denti e dai loro tessuti di sostegno molli e duri . Come abbiamo visto, quindi, c'è una strettissima relazione di forma ed armonia tra Denti, Gengive, Linea di Giunzione Mucogengivale ed osso sottostante. Tutti questi organi devono essere in equilibrio.Aggiungo che è un Argomento molto complesso per poter essere affrontato solo via Web e senza una Visita Clinica Parodontale. Vediamo di spiegarle qualcosa: parla "di tasche gengivali che si sono formate da oltre 10 anni" = anzitutto si dice Tasche Parodontali e poi perché non sono state curate in questi dieci anni? Poi riferisce che "un ponte adesso consentirebbe di stabilizzare il tutto e andare avanti più a lungo"= senza che sia stata fatta una Diagnosi Clinica sul tipo di Parodontite che ha e senza che sia stata pianificata una Terapia adeguata? Ma scherziamo? E' stato fatto un Sondaggio Parodontale non solo di questi denti ma di tutti i denti? Scommetto di no! Lei Ha Bisogno di una Visita Parodontale che è costituita da due visite intervallate da una preparazione iniziale con Igiene Professionale della tasca, Curettage e Scaling per rimuovere il tessuto di granulazione dall'interno della tasca stessa che falsa la presa delle misurazioni della sua profondità, le Rx endorali complete, i modelli di studio e che nella seconda visita si riprendono le misure delle tasche (sei misure in sei punti di ogni dente di tutta la bocca) che ora saranno quelle vere e dalla differenza tra le prime e le seconde si fa diagnosi sul tipo di Parodontite, sulla sua Aggressività, sulla sua attività e si emette una Prognosi e si pianifica una eventuale terapia! Con le Rx endorali e le prove termiche e la Visita Clinica si valuta anche la presenza di carie, necrosi endodontiche, osteolisi periapicali, stomatiti etc. Vede, anche se la OPT non è la Lastra Rx Idonea, vedo, data la mia grande esperienza, una architettura ossea alterata, in alcune zone addirit tura invertita, specie nella arcata superiore. Vedo Difetti ossei ad una parete (Emisetti), a due pareti (Crateri) a Tre pareti (Crateri tendenti al cercumferenziale, a quattro pareti (Circumferenziali), decapitazione dei setti interprossimali, piani inclinati, frammentazione e addirittura perdita della corticale ossea in molte zone parodontali. Vedo Estrusioni ed intrusioni e alterazione della Curva di Spee che fotografa il corretto piano occlusale! In una situazione così, di grande compromissione Parodontale oltre che Gnatologica, non si può pensare ad una protesi fissa, senza aver valutato, diagnosticato e curato quanto spiegato sopra! La protesi fissa che in questo caso si chiamerebbe Parodontale, avrebbe significato e motivo di essere solo se vi fosse una mobilità dentale superiore ad uno per poter controllare l'aumento di mobilità dei denti nei primi 40 giorni dall'intervento di chirurgia ossea sia che fosse Resettiva che Ricostruttiva che Rigenerativa o GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata)), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo, quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment!!! Infatti in questo periodo, ovviamente in Tasche parodontali dai 6 mm ai 14 mm, si avrebbe una stimolazione degli osteoclasti con riassorbimento temporaneo osseo che aumenterebbe la mobilità dei denti fino a livelli pericolosi e questi andrebbero immobilizzati , se possibile, con una legatura parodontale in genere "nascosta" o se non possibile o se la si dovesse estendere a tutti i denti o se si predicesse che la mobilità residua dei denti rimarrebbe superiore al primo grado, sarebbe giusto fare una immobilizzazione definitiva con una protesi provvisoria detta parodontale per essere sostituita poi, a guarigione avvenuta, tra i 4 ed i 24 mesi dopo l'intervento Parodontale, con una protesi Definitiva in Oro-ceramica. Dopo i primi 40 giorni si ha invece la stimolazione degli osteoblasti che "Ricostruiscono l'osso ospite" e la mobilità dei denti tende a diminuire (ma quei 40 giorni devono essere valutati bene e "SUPERATI" senza problemi) Ok? Per favorirle la comprensione di un argomento così astruso le faccio la stessa spiegazione che faccio ai miei pazienti durante il colloquio informativo alla fine della prima Visita Parodontale: Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l'osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all'osso e l'Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! Il Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si occupa di Parodontologia (cosa molto diversa) quindi è importante che lei la legga Mio Sito Web di Parodontologia, poi sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale, questa sconosciuta!' poi TRA I MIEI CASI CLINICI, i seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti a Pag 2 Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente, Le lascio una Poster di Parodontiti con vari tipi di tasche curate con la chirurgia ossea ricostruttiva e con quella Rigenerativa Profonda. Per concludere il discorso sulla Terapia parodontale le dico: la TERAPIA PARODONTALE, come detto, consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo...nel primo caso si ha una rigenerazione,quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell'avvento dell'HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l'avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a guisa di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali. ORA Le domando solo una cosa: e' stata fatta questa doppia visita così come l'ho descritta con una preparazione Parodontale iniziale tra la prima e la seconda visita? Sicuramente NO! E se confermasse il no, significherebbe che chi l'ha visitata non è Parodontologo! Mi scriva in privato, troverà i miei contatti sul mio profilo! Cari saluti. Le lascio un Poster di una Parodontite con i difetti Ossei descritti.
CONTINUA A LEGGERE
g.petti-ca-difetti-ossei-parod.057.jpg

Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Se per ponti lei intende protesizzare quei denti che, considerando la sua opt e le foto, sono quasi compromessi, con lamotivazione di bloccarli insieme e irrobustirli, e' una sciocchezza scientifica. Lei ha problemi parodontali di cui necessita diagnosi e conseguente terapia. Ma quali ponti?

Scritto da Dott. Giovanni Vergiati
Fornovo di Taro (PR)

Gentile Sig. Danilo, non capisco l'utilità dei ponti. Sul fatto che dopo aver messo le protesi l'igiene è più difficile ha perfettamente ragione. Mi pare di capire che i denti sono stabili, allora continui con la terapia di mantenimento e non pensiamo a cosa può capitare se..... Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)