Menu

Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 12

Da circa tre mesi mi è stata diagnosticata una parodontite alquanto aggressiva.

Scritto da antonio / Pubblicato il
Salve sono un ragazzo di 35 anni, da circa tre mesi mi e' stata diagnosticata una parodontite alquanto aggressiva. Questo gia' mi ha procurato la perdita di un dente e ben due che ormai dondolano. Girando per i vari dentisti i consigli per evitare l'espandersi della malattia e' quello di sottopormi a varie sedute di detartrasi e courettage. Mentre per la parte protesica alcuni parlano di impianto con relativo innesto di osso visto che nell'arcata superiore si e' ridotto, mentre altri mi hanno consigliato il classico ponte. Volevo sapere un vostro parere ed eventualmente a chi posso rivolgermi su Taranto. Grazie.
Gentile Antonio, continuando a "girare" per gli studi dentistici continuerà a sentire anche opinioni diverse sul modo di affrontare il suo problema ed avrà le idee sempre più confuse e perderà ulteriore tempo invece di adoperarsi velocemente per curare la parodontite che già le ha procurato la perdita di qualche dente. Non conosco il suo problema ma le consiglio di affidarsi con fiducia assoluta ad un buon dentista. Come lei afferma alcuni le hanno proposto una terapia rigenerativa altri propendono per una terapia fissa con il classico ponte. Tutte sono terapie valide ma è ovvio che la rigenerazione dell'osso richiede mani esperte e tempi più lunghi del classico ponte. Si faccia guidare e consigliare da un buon dentista che le ispiri assoluta fiducia. Cordialmente
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Tersandro Savino
Tivoli (RM)

Caro Signor Antonio, parlare di impianti prima di aver curato la Parodontite è per me assolutamente errato! Detartrasi e Curettage servono per arrivare ad una diagnosi esatta sul tipo di Parodontite e per preparare il Parodonto a ricevere gli interventi chirurgici terapeutici oltre che, dopo la chirurgia ossea Ricostruttiva e Rigenerativa a mantenere la "situazione" come terapia di "mantenimento"! La terapia non la si decide così ad "occhio" e senza una Diagnosi! La Diagnosi la si raggiunge solo dopo una prima una Visita Parodontale con misurazione delle tasche parodontali in sei punti di ogni dente di tutti i denti, una preparazione parodontale iniziale con curettage e scaling ed igiene orale, modelli di studio e Rx endorali in serie completa e proiezione parodontale e infine una seconda visita di rivalutazione parodontale in cui si riprendono le misure delle tasche parodontali, le si confrontano con le prime misure della prima visita, dopo che è stato rimosso il tessuto di granulazione dall'interno delle tasche parodontali col curettage e scaling.(Per un totale 5/9 ore in tre sedute). Entrambe le Visite sono seguite da un accurato "colloquio" col Paziente. Come vede caro signore l'approccio a questa malattia è molto serio e non "alla carlona"!le dico di più:LA TERAPIA PARODONTALE consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo; nel primo caso si ha una rigenerazione, quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali.Legga per favore il mio Articolo o Pubblicazione su questo stesso portale facendo così: clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si opccupa di Parodontologia (cosa molto diversa),quindi è importante che lei la legga. Mio Sito Web di Parodontologia www gustavopetti it, POI ,sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale,questa sconosciuta!, poi,TRA I MIEI CASI CLINICI,seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti, a Pag 2.Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente, infine vada sul mio sito, le sarà molto utile: www gustavopetti.it ,le ripeto si faccia visitare da un vero parodontologo.Le lascio un Poster con difetti ossei parodonali curati con la chirurgia Parodontale Ossea Ricostruttiva e Rigenerativa!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
CONTINUA A LEGGERE
antonio101012.jpg

Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

gentile Antonio, i colleghi hanno spiegato correttamente come si tratta il tuo problema, ma, volendo essere più attenti, si dovrebbe per prima cosa diagnosticare perchè è nata questa patologia. Purtroppo , frequentemente, si pensa solo a riparare i danni non facendo nulla per prevenire il danno futuro. La causa dei problemi parodontali o almeno la concausa più importante è la disfunzione linguale.La lingua spinge ad ogni deglutizione (ingoiamo circa 1200 volte al giorno) con una forza di oltre un kilogrammo. se la spinta è diretta contro i denti non c'è intervento che possa essere risolutivo. Mettere un impianto in un sito che ha perso il dente naturale per mobilità è un azzardo finchè non ci si sia resi conto del movimento linguale. Se il problema linguale è presente, una volta trattata la deglutizione, ogni intervento sarà più efficace e duraturo. per avere una idea di quanto accennato puoi consiltare il sito www.centroterapiamiofunzionale.it saluti Antonio Ferrante docente modulo di deglutologia Master in posturlogia Roma, Pisa, Palermo
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Prof. Antonio Ferrante
Nocera Inferiore (SA)

Sig. Antonio, se lei è motivato a cambiare stile di vita e impegnarsi in corretto e preciso igiene domiciliare quotidiano, allora si faccia curare la parodontite da un odontoiatra che si occupa di parodontologia, seguendo alla lettera le sue istruzioni. Se lei vuole un rappezzo temporaneo e continuare il suo stile di vita senza visite semestrali, tutti i consigli dei professionisti da lei interpellati sono validi.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Carissimo Antonio, anche lei come molti cade nell'errore di pensare di andare dal dentista come se andasse ad acquistare pezzi di ricambio per l'auto. Non esiste una soluzione giusta ed una sbagliata, esistono d soluzioni che possono essere più adatte a lei di altre. Per darle un suggerimento bisogna visitarla, valutare le condizioni di salute dei denti superstiti, vedere che capacità di controllo della sua igiene domiciliare ha raggiunto infine va valutata la situazione anatomica (osso residuo in quantità e qualità) per formulare la proposta più adatta. A tutti questi fattori va aggiunta la capacità tecnica del medico cui si rivolge. Per fare un esempio se il suo dentista posiziona 2 impianti l'anno e invece posiziona 1000 ponti l'anno allora, nelle sue mani è meglio fare il ponte. In una situazione opposta è più indicato fare gli impianti. In conclusione bisogna visitarla per darle una risposta utile. Cordialmente
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Alvise Cappello
Padova (PD)

Si affidi e si fidi di un solo collega, comunque il primo obiettivo terapeutico è sicuramente quello di ripristinare una corretta igiene orale. Ciò comprende una o più sedute di igiene orale professionale, ablazione meccanica del tartaro, curettage gengivale, levigatura delle radici, motivazione all'igiene orale, comprensione ed esecuzione delle metodiche corrette di prevenzione. La parodontite, nei casi più gravi, può richiedere un intervento chirurgico finalizzato a pulire i tessuti coinvolti più profondi, ed eventualmente a rigenerare l'osso riassorbito.
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Cristoforo Del Deo
Teramo (TE)

La cosa fondamentale e' quella che le ha scritto il collega Petti cioe' la diagnosi ; sulla base di questa ci possono essere divergenza fra collega e collega ma senza una diagnosi si naviga a vista. Fatte tutte le procedure che le sono state teste' scritte io aggiungerei una cosa che nella mia pratica quotidiana seguo per ogni paziente parodontale: distinguere fra denti persi cioe' da estrarre e denti da curare ; da qui si parte per un percorso che pero' deve essere accettato in toto dal paziente.E qui entra in gioco la fiducia nel dentista che e' una cosa molto personale
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Giovanni Vergiati
Fornovo di Taro (PR)

Gent. Antonio, se vuole il mio parere da parodontologo, le consiglio, innanzi tutto, di farsi fare una diagnosi accurata del tipo di parodontite da cui è affetto (ne esistono diverse) e del livello di gravità. Questa diagnosi viene effettuata attraverso l'anamnesi, una visita meticolosa con 6 sondaggi per ciascun dente, nonchè con una serie di radiografie endorali parallele (non la panoramica) e di fotografie. Tutto ciò dev'essere valutato criticamente da uno specialista parodontolgo. Ogni tipo di parodontite ha una cura diversa che, non necessariamente consiste solo nella detartrase e nel curettage. Mi sembra di capire che la sua patologia è già ad un livello avanzato, per cui non perda tempo: proceda subito in questo modo.
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Paolo Gaetani
Lecce (LE)

Salve sig. Antonio, in primo luogo se le è stata diagnosticata una parodontite aggressiva le consiglio di scegliere il dentista tra quelli a cui si è rivolto che le è sembrato migliore e possibilmente che tratti principalmente la parodontologia e si affidi a lui per tutte le cure necessarie per contrastare questo problema il prima possibile. Alla rivalutazione della situazione dopo questa prima fase (dopo tre mesi dall'inizio della stessa), lo stesso collega saprà consigliarle anche quale sarà la migliore soluzione del suo caso specifico per quanto riguarda la protesizzazione, se con impianti o con ponte tradizionale. Esistono diversi tipi e gradi di parodontite, ma in tutti i casi prima viene diagnosticata e trattata e più possibilità ci sono di mantenere i propri denti per il futuro ed evitare, quindi ulteriori costi in termini sia biologici che economici. Segua scrupolosamente le indicazioni di igiene orale e i controlli che le verranno dettati dal collega e vedrà che così facendo anche la qualità della sua vita ne avrà giovamento. Cordiali saluti,
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott.ssa Sarah Faimali
Piacenza (PC)

Gentile Antonio, vista la sua giovane età e lo stato grave della sua malattia, le consiglio di applicarsi domiciliarmente per un mantenimento impeccabile e di affidarsi ad un parodontologo di assoluta fiducia, seguendone in modo preciso i consigli e le terapie proposte. Cordialità.

Scritto da Dott. Michele Caruso
Treviso (TV)

Credo che lei abbia proprio bisogno di un buon parodontologo. Nè trovi uno nella sua zona e si affidi alle sue cure. Cure che saranno lunghe e indaginose. Auguri

Scritto da Dott. Fausto Perrone
Catanzaro (CZ)