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Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 13

Retrazione gengivale

Scritto da Rodolfo / Pubblicato il
Salve, il mio dentista mi ha riscontrato, dopo sondaggi e lastrine, una parodontite moderata generale e avanzata locale (sui molari superiori e inferiori). Ha già eseguito una terapia non chirurgica per 'ripulire' sopra e sotto la gengiva, sembra con buoni risultati. Conseguenza sgradevole è però stata una certa recessione gengivale, soprattutto sui molari. Ora vorrebbe intervenire sempre sui molari (dove le tasche sono ancora profonde) chirurgicamente (lembi). Il mio dubbio è questo: se mi risalgono ancora le gengive non si pregiudicherà la stabilità dei denti? L'infiammazione post-operatoria non potrebbe causare un ritrarsi dell'osso(che si allontana dall'infiammazione)?. Grazie per le risposte.
Domande interessanti.. Ma è ovvio che la chirurgia parodontale proposta è a fini migliorativi, non peggiorativi. Quindi meglio fidarsi del suo dentista che sembra operare molto efficacemente

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Gentile Sig. Rodolfo, la terapia parodontale a cui sarà sottoposto serve per migliorare la stabilità dei suoi molari eliminando tutto il tessuto infiammatorio e la recessione gengivale non la pregiudica in quanto è importante che non sia l'osso alveolare a riassorbirsi che, invece, ne comprometterebbe la stabilità. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Aldo Santomauro
Palermo (PA)

Gentile Rodolfo,gli interventi di chirurgia parodontale cui vuole ricorrere il suo dentista che ha effettuato giustamente una prima terapia non chirurgica con rivalutazione della situazione servono a migliorare o a stabilizzare la situazione e non certo a peggiorarla come lei teme. Le consiglio di affidarsi con fiducia al suo dentista che a quanto pare sta procedendo correttamente. Cordialmente

Scritto da Dott. Tersandro Savino
Tivoli (RM)

Gentile Sig. Rodolfo, generalmente lo scopo della chirurgia parodontale non è prettamente estetico, ma è quello di rigenerare i tessuti persi. Pertanto non ci limitiamo a “far risalire le gengive”, ma a rigenerare nuovo osso e nuovo legamento. Non deve aver paura a sottoporsi alle terapie suggerite. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

La terapia delle tasche gengivali e della parodontopatia dipende dallo stadio della malattia, dove il suo curante è potuto intervenire senza chirurgia lo ha già fatto...si fidi del suo operato.

Scritto da Dott. Cristoforo Del Deo
Teramo (TE)

Gemtmo Rodolfo, segua l'ottimo consiglio del suo dentista. Cordialmente.

Scritto da Dott. Cosimo Coscia
Collegno (TO)

Segua il suo dentista

Scritto da Dott. Alessio Battistini
La Spezia (SP)

I l suo dentista sta lavorando egregiamente. La recessione gengivale che lei riferisce avviene perchè i tessuti non sono più edematosi ( cioè rigonfi per la presenza di infiammazione) Non è stato il suo dentista a produrre la recessione ma questa era già avvenuta ed era presente, solamente non era visibile perchè le sue gengive erano gonfie.

Scritto da Dott. Piero Puppo
Imperia (IM)

Caro Signor Rodolfo, nei primi quaranta giorni dopo un intervento di chirurgia parodontale ossea, in cui il lembo può essere tutto l'intervento, nei casi con tasche inferiori a 6 mm compreso o solo la via di accesso se ci sono tasche infraossee dai 7 mm compresi in su, sia Conservativa che resettiva (quest'ultima con osteotomia-osteoplastica) come sembra di aver capito che voglia fare il suo Dentista, o Ricostruttiva o Rigenerativa nei casi gravi, si ha, come conseguenza normale, dopo un intervento chirurgico, una stimolazione degli osteoclasti che distruggono osso; poi dopo i quaranta giorni l'osso, per stimolazione degli osteoblasti che stimolano la sintesi di osso stimolando la ricrescita, incomincia a ricostruirsi ed aumenare e si hanno gli effetto benefici dell'intervento che si manifestano dai 40 giorni ai 12/24 mesi periodo alla fine del quali si stabilizza la rimodellazione dell'osso! Quindi, stia tranquillo, dove le tasche infraossee sono piccole, il riassorbimento sarà minimo, dove esse sono gravi, può essere più consistente. Tutto ciò però fa parte della terapia ed il Parodontologo deve valutare molto bene questi fenomeni per provvedere in tempo a mobilità non previste di denti o ad allungamenti della loro corona clinica troppo accentuata! Ma la terapia proposta la si deve fare comunque. Eventualmente bisogna poi o prima o durante l'intervento, provvedere all'estetica! Anche se sui denti posteriori non vedo che problemi potrebbe avere da questo punto di vista. Legga per chiarirsi le idee, nel mio profilo "La chirurgia parodontale estetica Introduzione Divulgativa alla Chirurgia Estetica Parodontale". Buon intervento, vedrà che è una "scocchezza" ed andrà tutto bene. Di tutto questo avrebbe dovuto informarla il suo Dentista che a quanto vedo è colto e preparato ma forse pecca di "comunicativa"!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Rodolfo, la chirurgia è demolitiva, ma se non s’interviene, saranno pregiudicati ancor più anticipatamente i suoi denti.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Sono daccordo coi colleghi che mi hanno preceduto.. considere poi, che una bocca con problemi parodontali ha spesso infiammazione gengivale. Il che vuol dire iperplasia (e quindi rigonfiamento gengivale). La terapia porta, per questo ed altri motivi ad una retrazione gengivale. Cordialmente, Gianluigi Renda

Scritto da Dott. Gianluigi Renda
Castrovillari (CS)

Gentile sig. Rodolfo, il riposizionamento dei tessuti gengivali è segno di guarigione e non di aggravamento della malattia parodontale. La scelta di lasciare le gengive alte non farebbe altro che peggiorare ed accelerare la sua malattia.

Scritto da Dott. Antonino Ruggirello
Palermo (PA)

Gentile Rodolfo, il suo dentista ha ragione. Un intervento parodontale finalizzato a stabilizzare la salute dell'osso intorno ai molari non può che essere positivo. Cordialità.

Scritto da Dott. Michele Caruso
Treviso (TV)