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Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 17

Mi è stato riscontrato un principio di piorrea

Scritto da franca / Pubblicato il
Buongiorno, ultimamente ho fatto una visita specialistica e il medico ha riscontrato un principio di piorrea, da queste parole è incominciata la mia paura, il trattamento incomincia con la classica pulizia ed una più profonda, e sino a qui capisco, ma poi, dopo che ha guardato la panoramica, mi ha detto che i lavori fatti in precedenza andrebbero rifatti, inserendomi nel preventivo ricostruzzione moncone complessa e perno in fibra di silice, questo per ogni dente, purtroppo queste voci le ho lette solo a casa, anche se in realtà è la prima volta che vado da questo dentista quindi non ho molta confidenza, non so cosa siano queste voci, pensavo che il perno o il moncone servissero per un impianto con sostituzione del dente, quindi chiedo a voi se mi potete cortesemente spiegare a cosa possono servire Grazie Franca
Gentile Franca, il perno moncone fatto su impronta della radice e fuso poi in laboratorio o un perno prefabbricato sono degli ausili o mezzi di ritenzione che vengono cementati nel canale radicolare per ricostruire una parte o tutta la corona del dente. Essi possono essere in lega preziosa come oro o lega non preziosa. Gli impianti endossei, utilizzati per sostituire un dente o più denti mancanti sono in titanio. Per quanto riguarda la sua situazione locale se il dentista cui si è rivolta non le ispira fiducia può sempre, nulla lo vieta, richiedere un altro consulto. Cordialmente
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Scritto da Dott. Tersandro Savino
Tivoli (RM)

Gentile Sig.ra Franca, il perno in fibra serve per ricostruire un dente già devitalizzato e privo di sostegno al fine di aumentare la ritenzione del materiale d'otturazione e viene inserito dentro il canale radicolare mentre l'impianto in titanio serve per sostituire la radice di un dente mancante e viene inserito dentro l'osso. In ogni caso, se il suo dentista ha riscontrato l'opportunità di effettuare tali terapie ritengo che ne abbia riscontrato l'esigenza e cmq si faccia spiegare tutto. Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Aldo Santomauro
Palermo (PA)

Non capisco se è preoccupata della parodontopatia o della scarsa comunicazione che ha con il suo curante...!Comunque entrambe le problematiche sono risolvibili.I l moncone è quel che resta del suo dente naturale, spesso necessita di un perno che si cementa nel suo canale radicolare aumenta la ritenzione per supportare meglio una corona protesica. Li può realizzare direttamente il dentista (perni in fibra) o si delegano all'odontotecnico (perno fuso) e non hanno niente a che vedere con l'implantoprotesi.
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Scritto da Dott. Cristoforo Del Deo
Teramo (TE)

In linea di principio un perno è un dispositivo che serve ad aumentare la ritenzione del materiale da restauro sul dente o sul moncone. A prescindere dal materiale con cui è realizzato, non serve per combattere la piorrea ma serve per irrobustire il complesso dente/ricostruzione. La piorrea (termine oramai in disuso) si combatte giustamente con le manovre di igiene e di parodontologia. Cordiali saluti.

Scritto da Dott. Davide Colla
Seregno (MB)

Se a soli 38 anni già c'è un inizio di parodontopatia o piorrea, bisogna lavorarci seriamente per non passarsela male a 50... Non è grave assolutamente, ma questa è una malattia serissima che porta a perdere denti del tutto sani per la degenerazione dei tessuti di sostegno, osso, gengiva. La causa è sostanzialmente dovuta ad una infezione cronica (con puntate di attività maggiore o minore) della gengiva. Può essere solo prevenuta, non curata, o meglio, le due fasi coincidono: come?? Con igiene maniacale, da veri ossessivi, effettuata con ogni ausilio (senza il passaggio quotidiano del filo, non è stata fatta nessuna forma di igiene valida e sufficiente) sia dal paziente stesso, che frequentemente (da due fino a 4 o più volte l'anno) dalla igienista. Se si perde questo ritmo di cura igienica ossessiva, si perdono i denti presto.. Inoltre bisogna smettere di fumare completamente...e curare, qualora vi fossero, squilibri ormonali della sfera femminile, dismetabolismi quali il diabete etc.
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Cara Signora Franca, mi sembra che il suo Dentista stia agendo più che bene dal punto di vista clinico e terapeutico, ma non dal punto di vista comunicativo. Bisogna spiegare al paziente tutto! Il perchè ed il percome di tutto quello che si è pianificato e soprattutto la diagnosi deve essere precisa perchè parlare di Parodontite (volgarmente nota col termine improprio di Piorrea dal suo sintomo terminale che è lo scolo di pus, infatti Piorrea viene dal greco puòn Roè che significa scolo di pus) in generale è sbagliato, perche di parodontiti ce ne sono vari tipi e bisogna diagnosticare quale tipo è in causa prima di iniziare una terapia! Per fare questo si fa una prima visita parodontale completa con sondaggio parodontale in sei punti di ogni dente, in tutti i denti, si valutano gengive e mobilità dei denti, si scrivono le misure delle tasche parodontali. Poi si fa una preparazione parodontale iniziale che serve per poirtare via, escidere, il tessuto granulomatoso presente nelle tasche parodontali e che in parole povere, falsano la reale entità della profondità delle tasche parodontali stesse che deve essere portato via con un curettage e scaling ed un rootplaning radicolare per asportare il cemento necrotico, poi si prendono dei modelli di studio della bocca per valutate tanti parametro gengivali, occlusali, gnatologici, insomma per farla breve la visita è interdisciplinare e molto complessa e deve essere completata da una serie di Rx endorali che si fanno in tutta la bocca (non la panoramica che deforma l'immagine)! Infine si fa una seconda visita, si riprendono tutte le misure parodontali che questa volta saranno vere e non falsate e dalla differenza delle prime e delle secconde misure si arriva ad una diagnosi esatta e ad impostare una terapia! La prima cosa da fare è eliminare dalla bocca tutto ciò che di irrazionale c'è e questo è il motivo penso per cui il suo Dentista ha deciso di fare perni monconi e rifare otturazioni e protesi fissa. Chieda senza vergogna al suo Dentista di spiegarle tutto, avrebbe dovuto farlo già lui per il cosiddetto consenso informato che è un suo diritto ricevere e un dovere del Medico dare! La terapia in due parole consiste nel ricostruire tutto quello che la malattia parodontale ha distrutto, con osso di vario tipo e membrane ed eliminare le tasche parodontali in modo armonioso ed estetico, però! Legga nel mio profilo: Parodontite (nozioni di etiopatogenesi, clinica, diagnosi)e anche Terapia chirurgica della parodontite La Terapia Parodontale, consiste essenzialmente nel ricostruire chirurgicamente ciò che la malattia parodontale ha distrutto. Sperando di esserle stato utile.Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Per la cura della malattia paradontale o piorrea si interviene sui tessuti di sostegno del dente con curettaggi o interventi chirurgici paradontali, le cure invece dentali sono riferite alla necessità i trattare denti che presentano carie o devitalizzazioni da eseguire o incomplete e da rifare e protesi, ma stiamo parlando di cose diverse, se non è tranquilla eventualmente chieda un altro parere da un paradontologo esperto. Cordiali saluti

Scritto da Centro medico Vesalio Padova
Padova (PD)
Venezia (VE)

Signora Franca, il termine piorrea non si usa più da decenni, si parla oggi di parodontite nei suoi vari stadi di avanzamento. La cosa mi preoccupa se a definirla così sia stato il collega. Non vedo il nesso tra problemi parodontali e ripristino di monconi dentari. Bisognerebbe capire la gravità del danno parodontale, la mancanza di osso e la mobilità dentaria, quindi in primis concentrarsi su questo problema ed attuare tutte le terapie oggi esistenti allo scopo quantomeno di bloccare la patologia in atto.
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Scritto da Dott. Daniele Pace
Palermo (PA)

Gentile Franca, alla sua età una diagnosi di piorrea o parodontopatia è un campanello d'allarme. Niente di tragico, ma sicuramente una situazione da valutare accuratamente prima di fare qualsiasi lavoro di restauro. I perni a cui lei si riferisce sono comunemente usati e fanno parte delle tecnica di ricostruzione dei monconi che vanno poi protesizzati. Comunque nel suo caso, prima di tutto risolvere il problema parodontale valutando che non vi siano lavori pregressi incongrui. Cordiali saluti
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Scritto da Dott.ssa Annalisa Ciriello
Vigonza (PD)

Cara Signora, il consiglio che posso darle è quello di tornare dal dentista e chiedere delucidazioni sulle cure che le ha proposto, la motivazione e le varie opzioni. La comunicazione tra medico e paziente è tra i punti cardine per la buona riuscita di una terapia che vede partecipi sia il medico che il paziente. cordiali saluti Ciatti dr Maurizio Varese

Scritto da Dott. Maurizio Ciatti
Varese (VA)

Gentile Signora Franca, il significato del perno in fibra è stato spiegato sapientemente dai Colleghi. Le consiglio di non preoccuparsi di questo dettaglio, ma di portare la sua attenzione allo stato parodontale della sua bocca che non è un dettaglio ma bensì una problematica da non trascurare e sottovalutare in particolare alla sua età. Si affidi al suo nuovo Odontoiatra se ha fiducia altrimenti cerchi un medico con competenze specifiche. Buon pomeriggio

Scritto da Dott. Giancarlo Dettori
Sassari (SS)

Sig. Franca, le sono state proposte riabilitazioni protesiche non implantologiche, ritorni tranquillamente dal curante e chieda spiegazioni complete prima di iniziare le cure.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Gentile sig. Ra Franca, un preventivo va discusso con il paziente davanti, la invito a chiedere a l suo dentista -che sta li per farle un servizio- che cosa vuole dire. Comunque, ricostruzioni e perni servono quando i denti sono devitalizzati, in questo caso sta rifacendo protesi e otturazioni, si faccia spiegare il nesso con la parodontologia. "Piorrea" è un vecchio vocabolo per indicare la parodontopatia, cioé tutte le patologie a carico del legamento elastico del dente, non si preoccupi, ma se il sistema del dentista non le piace o chiede spiegazioni o si trovi un collega più comunicativo, cordiali saluti
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Scritto da Dott.ssa Maria Grazia Di Palermo
Carini (PA)

Cara Signora Franca, la piorrea (gengiva infiammata, con distruzione del processo osseo alveolare, che "caccia pus") ha sempre una causa! Talvolta è la malocclusione, oppure la mancanza di igiene con cattiva masticazione. Spesso invece è dovuta a protesi incongrue! In tal caso, oltre a curare i sintomi della piorrea (courettage parodontale e levigatura radicolare), bisogna anche eliminare la causa che l'ha determinata. Se questa causa è dovuta a protesi non corrette e tenute in bocca da molto tempo, la terapia "causale" consisterà nel rimuovere le protesi ed a rifarle daccapo, ricostruendo anche i monconi dentari che sostengono questi ponti che, di conseguenza, si presenteranno alterati e rovinati. I "monconi" sono i denti limati che stanno sotto la protesi a ponte e che si ricostruiscono mettendo dei pernini in fibra di vetro (o silice) e composito nelle radici devitalizzate. La procedura è corretta e le sapremo dire molto di più se ci invierà una radiografia panoramica della sua bocca. Cordiali saluti. www.studiodefazio.eu
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Scritto da Dott. Angelo De Fazio
Casalnuovo di Napoli (NA)

Cara Franca il perno in fibra (di vetro o di silice) viene utilizzato per la ricostruzione di denti molto compromessi su cui poi viene ricostruito il moncone per poi fare una corona (o capsula) poco c'entrano con gli impianti che non sono perni ma viti nell'osso che servono a sostituire in toto la radice del dente che manca totalmente. sicuramente deve chiedere maggiori delucidazioni al suo dentista perchè è suo diritto di paziente sapere come mai le vengono fatti determinati lavori o perchè vanno sostituiti dei lavori precedenti. inoltre vorrei dirle che la piorrea non è un termine più corretto ma oggi quella che veniva chiamata piorrea si chiama malattia parodontale. distinti saluti
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Scritto da Dott. Domenico Aiello
Catanzaro (CZ)

Cara Franca, qualche parte del ragionamento non torna. Se sei affetta da "piorrea" è inutile fare quanto proposto. Se, invece, come è molto più probabile, si tratta di una forma più o meno accentuata di parodontopatia che non sia per forza la "piorrea" allora prima devi risolvere questo problema e solo dopo puoi pensare ad eseguire la protesi. Per inciso, su cento volte che si sente parlare di piorrea solo una può essere veramente definita tale.
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Scritto da Dott. Riccardo Baucia
Castano Primo (MI)
Cavenago di Brianza (MB)

Gentile signora la "piorrea"come hanno scritto gli altri colleghi è una malattia sostenuta da batteri che risiedono nello spazio compreso tra il dente e i tessuti di sostegno dello stesso, e quindi la prima fase di terapia, quasi sempre risolutiva, consiste nella rimozione di placca batterica e tartaro, diverso è l'aspetto riguardante il"perno moncone" che è un presidio protesico che trova il suo ancoraggio all'interno della radice e fuoriesce dalla stessa per permettere di avere una struttura saldamente ancorata alla radice sul quale inserire una corona dentale. Nell'insieme mi pare che non abbia compreso per mancanza di comunicazione. La problematica della sua salute
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Scritto da Prof. Pierluigi Capitanio
Milano (MI)