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Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 13

In che modo viene curata la parodontite?

Scritto da Pamela / Pubblicato il
Buongiorno. Qualche giorno fa ho fatto una radiografia delle arcate dentarie con l'intenzione di recarmi al mio centro dentistico di fiducia (dove chi mi ha tenuta in cura finora è un odontotecnico), in seguito a dei dolori che avverto all'arcata destra superiore in corrispondenza di due denti otturati alcuni anni fa, tra i quali è visibile una macchia nera. Dal referto della radiografia che ho ritirato sabato, però, sono emersi problemi che non immaginavo di avere e adesso sono molto preoccupata, anche perché ho solo 30 anni. Vi riporto in allegato il referto, due foto della mia bocca ed una foto della radiografia effettuata (perdonate la qualità ma si tratta di una foto scattata allo schermo del pc). Ho fatto una serie di ricerche in internet per capire in che modo viene curata la parodontite ed il primo passo da compiere è la detartrasi. Il mio problema è che ho dei denti ipersensibili e una soglia del dolore molto bassa, inoltre, sia per esperienza personale che indiretta, di solito le persone come me, con uno smalto poco spesso, dopo essersi sottoposte a tale trattamento vanno incontro ad altri problemi. Leggendo alcune risposte date da dentisti di tutta Italia ai loro pazienti, pare che in effetti sia possibile andare incontro a delle microlesioni dello smalto se gli strumenti sono stati impiegati da mani poco esperte. Mettendo in conto anche il fatto di aver avuto una bruttissima esperienza in passato, vorrei evitare tutto questo dolore e tutti i rischi che possono derivarne, pertanto vi chiedo se sia possibile effettuare l'igiene dentale con l'impiego del laser (oppure non esiste affatto questa possibilità?) e non con strumenti manuali e meccanici. Per quanto riguarda la cura della malattia, so che è possibile procedere tramite intervento non chirurgico od intervento chirurgico e, sebbene abbia letto già qualcosa in merito, invece di essermi chiarita le idee sono ancora più confusa perché sono propensa verso l'intervento con laser ma i pareri sui benefici che se ne ricavano sono contrastanti. A tutto ciò si aggiunge l'infezione causata dal dente devitalizzato. Non so a chi rivolgermi, sono di Napoli e spero di trovare un centro di odontoiatria il cui staff abbia competenza e molta esperienza nel risolvere questo problema nel modo meno indolore e rischioso possibile.
In che modo viene curata la parodontite? In che modo viene curata la parodontite? In che modo viene curata la parodontite? In che modo viene curata la parodontite?
Cara Signora Pamela, buongiorno. Premesso che pur vedendo piccole decapitazioni dei setti interprossimali e delle paplle della Gengiva Libera e piccoli crateri a due pareti e di emisetti ad una parete, tutti difetti ossei tipici di una Parodontite e premesso che sembrerebbero poco seri, insomma non gravi anche se dovrebbero essere in presenza di tasche parodontali di almeno 6 mm (che sono quelle che raggiungono l'osso) e premesso che la sensibilità può essere dovuta alla presenza di tasche anche intorno ai 4-5 mm (piccole e tranquille ma da curare in modo molto semplice se confermate) e anche da erosioni dello smalto e/o piccole recessioni, leggere "centro dentistico di fiducia (dove chi mi ha tenuta in cura finora è un odontotecnico)" mi "sgomenta"!!! Spero proprio che abbia sbagliato il termine e confuso odontotecnico e odontoiatra o Dentista perché se fosse in cura da un odontotecnico, anzitutto non si parlerebbe di "Cura" ma sarebbe nelle mani di un "Abusivo" coperto da un "Prestanome" e la inviterei, in questo caso a presentare una Denuncia per l'uno e per l'altro all'Ordine dei Medici ed Odontoiatri ed alla Procura della Repubblica! Detto questo le dico anche che la Diagnosi radiologica di Parodontite non la si fa con una OPT ma con una serie completa di Rx endorali! Per di più, leggo nel Referto che si parla di Parodontosi! Il termine Parodontosi è errato. Il termine giusto è Parodontite. In altre parole esiste la Parodontite in cui la desinenza -ite significa in medicina infiammazione. Invece la desinenza -osi significa degenerazione! Orbene la Malattia Parodontale è solo ed unicamente infiammatoria (anche se, per essere precisissimo, "nasce" dall'interazione dei batteri col Sistema Immunitario Locale e Sistemico) e non degenerativa! Quindi esiste la Parodontite e non la Parodontosi! Mi ripeterò ancora, nel prosieguo della "chiacchierata" ma è troppo importante. Esiste la Parodontite ed un Odontoiatra anche di minima cultura e capacità è ben consapevole che il termine parodontosi non esiste, è un termine vecchio che risale a prima degli anni 70 quando si credeva che la parodontite fosse una malattia unicamente degenerativa, la desinenza -osi significa questo (e purtroppo non solo la gente comune, ma molti Medici e in particolare Radiologi e purtroppo anche molti Dentisti Specialisti ed addirittura anche cosiddetti Parodontologi lo usano ancora perché non capiscono nulla di parodontologia che è la specialità della odontoiatria che studia il parodonto e le sue malattie). Quindi potrebbe avere, ma va confermata Diagnosticamente come spiegato, una Parodontite, in cui la desinenza -ite, indica infiammazione. Infatti, come ho già detto, la parodontite è dovuta all'interazione dei microbi gram negativi anaerobi che aprono le tasche parodontali ed interagiscono col suo sistema immunitario locale e generale, distruggendo l'attacco della gengiva al dente e l'osso sottostante con formazione di tasche parodontali gengivali ed infraossee miste a più pareti che vengono misurate con un sondino parodontale in sei punti diversi di ogni dente di tutti io denti insieme alla loro mobilità e tante altri paramatrei che si valutano con una prima visita parodontale cui segue una preparazione iniziale della bocca con curettage e scaling e root-planing per rimuovere il tessuto di granulazione dall'interno delle tasche e che falsava la reale misura della loro profondità, con una serie completa di Rx endorali, modelli di studio e infine un a seconda visita di rivalutazione parodontale in cui si riprendono le misure delle tasche, determinandone solo ora la reale entità. Dalla differenza tra le prime misure e le seconde e di altri parametri, si può infine emettere una diagnosi sul tipo di parodontite in atto, sulla sua gravità, curabilità, prognosi e terapia che in due parole consiste nel ricostruire con rigenerazioni ossee e gengivali, tutto il tessuto distrutto dalla malattia! Approfondisco per sua cultura!Non si procede per tentativi ma una terapia la si imposta solo dopo una Diagnosi ed una Diagnosi ci deve essere per forza!Ha descritto sintomi che possono essere parodontali o stomatologici di patologie orali, se quanto segue come la doppia visita parodontale intervallata dalla preparazione parodontale iniziale con Igiene Orale, Curettage e Scaling e Root planing, Serie completa di Rx endorali, modelli di studio Gnatologici e Parodontali e soprattutto doppio sondaggio parodontale prima e seconda visita di rivalutazione, allora manca qualcosa di estremamente importante per la Diagnosi! Così come mancherebbe se non fosse stata fatta una accurata anamnesi clinica sistemica. L'aspetto a buccia d'arancio che ha la gengiva sana è dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo (dall'interno all'esterno). Le zone elevate corrispondono a proiezioni connettivali, le zone depresse a proiezioni epiteliali. Quando si ha una flogosi di questi tessuti, praticamente questa compenetrazione viene meno per distruzione delle fibre connettivali e l'aspetto a buccia d'arancia non si ha più: siamo di fronte alla famosa GENGIVITE ,questo è un dato clinico obiettivo importante da ricercare. La gengiva marginale diventa "lucida", rosso violacea. La Gengivite sconvolgendo le forme gengivali , apre il via allo "sconvolgimento" della architettura ossea = Parodontite. Infatti, la colonizzazione batterica causi prima la formazione di un solco con infiltrazioni di neutrofili e mononucleati nell'epitelio giunzionale e causi altresì una vasculite con perdita di collageno per infiltrazione del tessuto connettivo con formazione di un infiltrato di neutrofili, monoliti, macrofagi, linfociti e plasmacellule ( attivate dall'interazione batterico-immunitaria) Col progredire della malattia il riassorbimento osseo è sempre maggiore. È stato inoltre dimostrato sempre da Ebersole), che la progressione della distruzione tessutale progredisce con la velocità di 1/3, 1/5 di mm. All'anno fino alla cresta ossea e poi, dalla cresta ossea in giù la velocità aumenta paurosamente a circa ½ mm. l'anno. Se consideriamo che la lunghezza della radice è in media 14 mm., tranne che i canini dove può arrivare a misure molto più lunghe, considerando l'ubicazione della cresta ossea, in non molti anni la Parodontite diventa terminale,espulsiva con parulidi (ascessi parodontali), con quello "scolo di pus" noto col termine volgare di "piorrea". Dobbiamo considerare il dente un trasmettitore di forze, il parodonto una struttura in grado di ricevere e disperdere queste forze. Con l'aggravarsi del riassorbimento osseo, si ha un aumento del rapporto corona-radice e quindi un aumento dell'azione di leva applicata ai denti anche durante la masticazione fisiologica, che può non essere tollerata e portare a quella condizione denominata "trauma d'occlusione secondario". Ossia lo Stress creato dalle forze occlusali che provocano traumatismo occlusale. Se queste forze abnormi le si esercitano su una "unità dentale" integra, esse sono assorbite senza danno (traumatismo occlusale primario), se queste forze abnormi ma anche solo fisiologiche le si esercitano su una "unità dentale" con grave distruzione ossea, esse non vengono più assorbite (traumatismo occlusale secondario. Il Parodontologo deve avere una "Cultura Odontoiatrica completa con conoscenze altissime di tutte le altre specialità dell'Odontoiatria, supervisionate da questa Mentalità Parodontale" Per rispondere in modo completo alla sua domanda, cercherò di spiegarle brevemente in cosa consista la TERAPIA PARODONTALE. Essa consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo...nel primo caso si ha una rigenerazione....quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell'avvento dell'HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l'avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali.Legga per favore il mio Articolo o Pubblicazione su questo stesso portale facendo così: clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si opccupa di Parodontologia (cosa molto diversa),quindi è importante che lei la legga. Mio Sito Web di Parodontologia www gustavopetti it, POI ,sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale,questa sconosciuta!, poi,TRA I MIEI CASI CLINICI,seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti, a Pag 2.Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente, infine vada sul mio sito, le sarà molto utile: www gustavopetti.it ,le ripeto si faccia visitare da un vero parodontologo. Le lascio un poster sulla Parodontite Diffusa aggressiva dell'Adulto con difetti ossei molto gravi curati con chirurgia ossea parodontale ricostruttiva ed in basso rigenerativa! Per rispondere alla Sua domanda: certamente esistono le malattie Focali ma esse hanno una Sintomatologia ben precisa che Lei non ha descritto ed io non posso "svelargliela" per evitare che si "suggestioni" e invalidi quindi la Diagnosi di Malattia Focale per quanto riguarda la sua patologia duodenale. I linfociti sono aumentati per forza perché fanno parte della sua immunità cellulo mediata, proprio dai Linfociti T! Le malattie focali sono malattie di organi sistemici a distanza come Cuore con Endocarditi batteriche, I Reni con Glomerulonefriti, l'occhio con Uveiti o altre Flogosi etc e possono, se trascurate essere gravi perchè diventano autoimmuni e quindi automantenentesi se non le si diagnosticano in tempo! Per completezza dirò che la etiopatogenesi delle malattie focali prende origine da "Qualsiasi cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", ossia da retto, intestino, apparato gastroenterico, vie biliari, fegato, pancreas, faringe stomaco, orecchio esterno, medio ed interno, seni paranasali, vie respiratorie come faringe, laringe, trachea, bronchi, polmoni etc. Tra queste cavità comunicanti con l'esterno c'è la cavità orale con le sue infezioni. sono malattie rarissime e hanno sintomi prodromici molto particolari e ben precisi che qualsiasi Dentista o Medico o Specialista Internista conosce! Non li dico perché se no si suggestiona e potrebbe falsare i sintomi inconsapevolmente! Rimanere con una infezione in bocca "che è appunto una cavità comunicante con l'esterno", può esporla alle malattie Focali come descritto. Questo a prescindere dalla patologia locale! Una semplice necrosi endodontica o una Tasca Parodontale con o senza Difetto Osseo, può esporre sempre alla presenza di microbi ed alle Patologie Focali, a prescindere da quelle Locali Endodontiche o Parodontali. Mi ripeto Sed "Repetita Iuvant"! Diagnosi, Diagnosi e Diagnosi! Ecco cosa occorre!!! La grande assente di sempre: La Diagnosi! :( Su dentisti-italia http://www.dentisti-italia.it/ Guardi la barra in alto della home page ed entri in ALTA FORMAZIONE Casi e Video, poi troverà Formazione in Odontoiatria PARODONTOLOGIA e tutti i video che vede sono miei : vada su Tutti i contenuti della categoria sono filmati di miei interventi e durano molto perché sono in diretta senza tagli e la spiegazione è in diretta anche essa, e sono molto Didattici (sono parte di quelli da me usati per le Lezioni Universitarie e nei Corsi Privati ai Colleghi), così si renderà conto cosa significhi fare Parodontologia e cosa sia una Reale Terapia Parodontale Chirurgica di cui il Curettage e Scaling e Root planing a Cielo aperto o Chiuso (meglio chiuso che aperto perché quello aperto è bene farlo in sede di Chirurgia per non avere inutile perdita di attacco epiteliali al dente se per motivi particolarissimi, come tasche inferiori ai 5 mm) che sia, sono solo una preparazione all'intervento chirurgico vero e proprio! Si rivolga ad un Buon Parodontologo, si faccia Curare, dopo adeguata e Corretta Diagnosi, la Parodontite,se fosse confermata e poi si valuterebbe con Serità la eventuale implantologia, dopo valutazione anche Gnatologica e Totale del Suo Apparato Stomatognatico! Riguardo a chi rivolgersi, si rivolga ad uno studio monoprofessionale privato ovviamente di Parodontologia con un Parodontologo che si occupi anche di Riabilitazione Orale completa in casi complessi, lasci perdere i "Centri" e gli Staff"! Vada dal Dentista, scelto per Fiducia e Stima e non in base a visite gratis e preventivi apparentemente convenienti! Segua la "Vox Populi" o cerchi su questo portale in "Trova Dentista " in Home page digitando la città e leggendo i curricula. Poi digiti il nome del Dentista su un motore di ricerca e se il Professionista è uno studioso, troverà curriculum, foto di interventi, corsi, congressi, pubblicazioni. Non sarebbe indispensabile avere tutto questo, ma almeno sa che sta recandosi da un Dentista colto e che fa cultura, il ché è già un buon inizio! Cari saluti.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Gent. sig.ra, innanzi tutto ha fatto molto male a farsi curare da un odontotecnico perchè l'odontotecnico fa tutt'altro e non ha la formazione ed i titoli per curare direttamente la bocca del paziente. La radiografia che lei ha fatto è una "panoramica" con la quale non si può fare diagnosi di parodontite, anche se non c'è quasi nessun radiologo che, a margine del proprio referto, non scriva sempre:"segni di parodontosi". Quindi, prima di decidere come curare una malattia, bisogna fare una buona diagnosi, con le indagini che un parodontologo o un dentista conoscono. Riguardo all'uso del laser che tanto piace a tutti (chissà perchè?), esso ha alcune indicazioni, anche in campo parodontale, ma piuttosto limitate, e si è dimostrato che non porta sostanziali vantaggi rispetto ad una terapia tradizionale, quindi non sempre è giustificato il suo uso (con relativo costo aggiuntivo). Circolano sulle stazioni radio nazionali delle pubblicità che, facendo leva su questa strana "simpatia" che la gente ha per il laser, affermano di poter curare qualsiasi forma di parodontite solo col laser e col microscopio! La cosa non è così semplice. Per chiarirsi un po' le idee a riguardo, la invito a consultare un sito ufficiale della Società Italiana di Parodontologia dove troverà tutte le informazioni più aggiornate a riguardo supportate dalla letteratura scientifica internazionale. Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Paolo Gaetani
Lecce (LE)

Gentile signora, da come ho visto lei è stata sfortunata nel capitare in mani sbagliate, lo vedo anche dalla devitalizzazione che le è stata fatta sul 46, ad ogni buon conto lei ha una parodontite allo stadio iniziale e sicuramente la laser terapia potrebbe essere il suo caso, da quanto ha scritto vedo che è abbastanza informata, quindi potrà capire il valore del laser vella sterilizzazione batterica delle tasche che si sono create. Resto a sua disposizione per qualsiasi altra domanda, se si reca su FB nella mia pagina " Il Tuo dentista" potrà leggere degli articoli specifici sull argomento grazie
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Scritto da Dott. Giovanni Sansone
Torre del Greco (NA)

La spiegazione del dott.Petti a riguardo è assolutamente completa e dettagliata. Sottolineo come in effetti il suo quadro clinico non sembri particolarmente grave e quindi come tale sia gestibile con adeguata terapia causale non chirurgica e terapia di mantenimento. La detartrasi, scaling e root planing, con pulizia e rimozione di placca e tartaro sopra e sotto - gengivale, può essere effettuata soltanto con strumenti sonici e manuali (il laser è un di più, con poca efficacia a dire il vero, per una disinfezione più approfondita delle tasche parodontali precedentemente pulite), ma non si preoccupi: una buona mano e un pò di anestesia, prevengono tutte le possibili complicanze da lei elencate.
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Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Cara ragazza, dal tipo di lavoro fatto sul 46, deve effettivamente trattarsi di un odontotecnico, in quanto non è una cura ma una " porcata " come mai a questo punto non si fida più del suo odontotecnico di fiducia, e prende lei in mano il suo caso, e in base alle sue ampie conoscenze scientifiche, decide che deve effettuare una terapia laser. Mi dispiace ma una persona che si fa, consciamente curare da un abusivo e poi vuole decidere con una consultazione del web cosa è meglio per lei, non merita assolutamente delle risposte da un potale serio come dentisti-italia, e spero vivamente che anche i mie colleghi evitino di darle risposte.
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Scritto da Dott. Gianluca Pucci
Roma (RM)

La spiegazione del dott.Petti a riguarda è assolutamente completa e dettagliata. Sottolineo come in effetti il suo quadro clinico non sembri particolarmente grave e quindi come tale sia gestibile con adeguata terapia causale non chirurgica e terapia di mantenimento. La detartrasi, scaling e root planing, con pulizia e rimozione di placca e tartaro sopra e sotto - gengivale, può essere effettuata soltanto con strumenti sonici e manuali (il laser è un di più, con poca efficacia a dire il vero, per una disinfezione più approfondita delle tasche parodontali precedentemente pulite), ma non si preoccupi: una buona mano e un pò di anestesia, prevengono tutte le possibili complicanze da lei elencate.
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Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Buon giorno ; le consiglierei di trattare la sua bocca nel modo corretto;a cominciare dalla scelta del suo dentista curante; un centro dentistico il cui responsabile e' un odontotecnico e' solo un posto dove abusivamente si fanno danni ai denti e non solo; si rivolga ad un odontoiatra serio; tutta l'Italia e' piena di professionisti seri e competenti (e laureati). Detto questo, anche se l'opt, non e' il massimo per una diagnosi, non sembra che lei abbia problemi insormontabili ai tessuti di sostegno dei denti. Il laser puo' servire ma la pulizia meccanica o manuale va fatta (se ha sensibilita' esiste l'anestesia ). Il molare con il granuloma lo faccia trattare da un collega competente e tutto andra' bene
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Scritto da Dott. Giovanni Vergiati
Fornovo di Taro (PR)

Sig. Pamela, la confusione in lei non finirà mai se non abbandona internet, lasci perdere laser e tutto quello che ritrova in Rete, eviti i centri con grosse pubblicità e ricerchi un semplicissimo odontoiatra che le faccia pagare la vista; qui otterrà una diagnosi scritta e piano di cure adatto alla sua bocca, senza che lei debba prendere alcuna decisione sulle cure. Infatti, lei ha già fatto parecchi errori verso la sua salute, perchè non è una esperta della materia, non ne faccia altri se non vuole distruggere il suo cavo orale. Per quanto riguarda le cure praticate da persone non abilitate, purtroppo non le resta che pagarne le spese biologiche, perchè queste persone non sono responsabili delle cure praticate e nemmeno della salute del suo cavo orale.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Gentile Sig.ra Pamela, il laser da solo non fa proprio nulla. Si tratta di un trattamento che si esegue dopo aver fatto una pulizia professionale con strumenti manuali o inserti per ultrasuoni. La pulizia eseguita da un dentista non può far nessun danno. Per finire la panoramica è l'esame radiologico meno indicato per una diagnosi di malattia parodontale. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Gentile Signorina Pamela, per prima cosa presti maggior attenzione alle persone a cui decide di affidare la sua salute e concedere la sua fiducia: uno studio dentistico dove è l'odontotecnico che cura i pazienti, non può essere uno studio serio. L'odontotecnico è l'artigiano che lavora i materiali che usa il dentista per fare una protesi, ma non è un sanitario, nè un dottore! La parodontite non si cura con l'ablazione del tartaro, però la detartrasi è indispensabile per rimuovere tartaro e placca, per poter poi efficacemente curare la malattia parodontale. La rimozione del tartaro dev'essere però eseguita da mani professionali ed esperte, altrimenti si rischia di causare danni a denti, gengive e tessuto ligamentare. Il laser è certamente uno strumento indolore e d'avanguardia, utilissimo per raggiungere ottimi risultati, grazie alla sua azione ablativa e biorivitalizzante. Tutte le manovre mediche e chirurgiche, compreso l'utilizzo di sostanze medicamentose e farmacologiche, sono in grado di ridurre la sintomatologia e la manifestazione della parodontite ma, da sole, non sono risolutive: infatti, dopo alcuni mesi dalle cure parodontali, la parodontite tornerà inesorabilmente a manifestarsi. L'unica cura veramente risolutiva è la terapia eziologica, cioè l'eliminazione della causa della parodontite. Quindi, quando finalmente sceglierà un vero dentista per farsi curare, sappia che guarirà dalla parodontite se le terapie che il dottore attuerà saranno rivolte, non solo all'eliminazione della manifestazione della parodontite (tartaro, gonfiore, sanguinamento gengivale, recessione del parodonto, ipersensibilità dentale, ecc..), ma anche alla eliminazione della causa che l'aveva provocata (cause ormonali, infettive, da parafunzioni come il bruxismo, da malocclusione, da precontatti dentali, ecc..). Cordiali saluti.
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Scritto da Dott. Angelo De Fazio
Casalnuovo di Napoli (NA)

Lei ha una gengivite, niente di profondo. Detartrasi e mantenimento semestrale. Eviti di farsi curare da odontotecnici. Trovi un medico e con un'igienista dentale che le danno fiducia e ci rimanga attaccata per tutta la vita.

Scritto da Dott. Ernesto Bruschi
Frosinone (FR)

Aggiungo che ci sono due carie serie nei denti del giudizio superiori destra e sx. Ed una sul 35. Inoltre fa parte integrante della cura della malattia parodongtale rimpiazzare i due denti mancanti che sono denti inportantissimi per la masticazione corretta onde prevenire squilibri masticatori, dannosissimi per il parodonto degli altri denti

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)