Menu

Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 9

Sono io che causo la sensazione con la spinta con la lingua?

Scritto da Nicole / Pubblicato il
Buongiorno. Ho 26 anni. Avendo fatto passare 3 anni dall'ultima seduta di igiene, lo scorso novembre diagnosi: parodontite iniziale, con perdita di osso in corrispondenza degli incisivi e di alcuni premolari. La perdita di osso è qualificata come "assolutamente iniziale, ma già visibile". Prognosi: pulizia ogni sei mesi, controllo accurato a casa. La mia igiene a casa diventa maniacale. Al primo controllo dopo sei mesi, l'igienista dice che la situazione è migliorata radicalmente, che devo migliorare ancora un po' l'uso del filo (mi suggerisce il filo expand) ma che decisamente l'igiene è ottima. Vado da un dentista per togliere un dente del giudizio e parlando gli dico che ho la parodontite - mi dice che sono solo ipocondriaca e che i miei denti stanno bene poi, dopo aver visto i raggi, dice "sì, potrebbe esserci stata un'infiammazione dell'osso e la tua bocca deve essere tenuta curata, ma se la tieni sotto controllo non ci saranno problemi". Qual è il problema allora? Che dal momento della diagnosi l'igienista ha avuto la malaugurata idea di dirmi "è recuperabile, non è come se ti si muovessero i denti!", ed essendo io un soggetto ipocondriaco, da allora continuo a spingere i denti con la lingua (sono ormai sei mesi che ho questa pessima abitudine) cercando in ogni modo di controllare che non si muovano. Ora: alla vista li vedo fermi, ma talora mi capita di avere sensazione di mobilità. Di norma, quando mi capita, corro a controllare allo specchio e non vedo alcun movimento. La sensazione però persiste, e mi chiedo: è preoccupante? Sono io che causo la sensazione con la spinta con la lingua? se sì, l'ho causata in modo definitivo? è possibile che io spingendo con la lingua abbia perso osso e mi sia condannata da sola a perdere i denti? Nei periodi di stress soffro anche di bruxismo, e talora mi capita di sentire i denti "che tirano". Grazie per l'attenzione e le risposte.

Cara Signora Nicole, buongiorno. Ma, non capisco, la Diagnosi di Parodontite sembrerebbe, dal suo dire, che sia stata fatta dall'Igienista Dentale. Ma scherziamo? E il Dentista da un semplice "sguardo" e solo dalla valutazione di una panoramica, a quel che ho capito e non di una serie completa di Rx endorali, avrebbe fatto una diagnosi di "pregressa parodontite che ora non ci sarebbe più? A questo punto le devo spiegare qualcosa, invitandola  al leggere nel mio profilo "Visita Parodontale" e tutto ciò che riguarda la tasca parodontale e la Parodontite e la Parodintologia: ha l'imbarazzo della scelta, tante sono le pubblicazioni e gli articoli ed i filmati che troverà! Le spiego: Si faccia visitare da un Parodontologo perché il sospetto di malattia Parodontale c'è. Deve solo essere valutato e confermato o no. Ha bisogno di due visite cliniche strumentali, semeiologiche e anamnestiche, intervallate da una preparazione iniziale con curettage e scaling e serie completa di Rx endorali, modelli di studio e tanto altro. Visite con sondaggio parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti e tanto altro e seconda visita di rivalutazione con risondaggio delle tasche che ora indicheranno la reale profondità delle stesse perché è stato escisso il tessuto di granulazione presente! Solo così si arriva ad una Diagnosi e ad una pianificazione terapeutica. Questo sì che è un Discoro Medico da fare. Per favorirle la comprensione di un argomento così astruso le faccio la stessa spiegazione che faccio ai miei pazienti durante il colloquio informativo alla fine della prima Visita Parodontale:Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l'osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all'osso e l'Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane.il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" (ATTENZIONE: ho detto Può che significa solo "Possibilità" non che sia la Terapia Risolutiva, è fondamentale che "Comprenda bene questo concetto", ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti. La Terapia Parodontale, consiste essenzialmente nel ricostruire chirurgicamente ciò che la malattia parodontale ha distrutto." Cari saluti” La Parodontologia richiede grande Cultura e Capacità, glielo dice un Parodontologo che ama la Parodontologia con Grande Passione e la Esercita Professionalmente da 37 anni! Ancora cari saluti e stia molto tranquilla e si affidi al suo Parodontologo. L'Igienista Orale non ha competenza su quanto detto sopra ma solo sulla Igiene orale ed eventualmente sul curettage e scaling ma solo con la supervisione del Parodontologo che deve "interpretare il prima, il durante ed il dopo, come spiegato. Cari saluti e segua i miei consigli, la Diagnosi deve essere fatta sia che essa sia positiva e sia che essa sia negativa ed il solo modo per farla è attuare quanto descritto minuziosamente ed esaustivamente dal sottoscritto :) Le lascio un poster sulla Gengivite, dato che si parla di "Lieve parodontite" e di "Pregressa Parodontite", puntualizzando che se ci fosse una alterazione della morfologia ossea, sia  pur lieve, significherebbe che le tascje parodontali avrebbero raggiunto o superato la profondità di 6 mm (altrimenti non ci potebbe essere alterazione ossea che inizia intorno ai 7 mm e poiché la profondità massima è di 14 mm che corrisponde alla lunghezza media delle radici di tutti i denti (esclusi i canini che arrivano anche a 30 mmm), capisce che la Parodontite non sarebbe definibile lieve ma media o addirittura grave, volendo usare questa terminologia perché nel fare diagnosi si stabilirebbe di che parodontite si tratterebbe se Aggressiva dell'Adulto etc, quindi "qualche cosa non quadra" e riprendendo il discorso sulla gengivite, se non curata evolverebbe in Parodontite! Preciso ancora: . L'aspetto oggettivo della gengiva sana ha un aspetto a buccia d'arancio. L'aspetto a buccia d'arancio che ha la gengiva sana è dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo (dall'interno all'esterno). Le zone elevate corrispondono a proiezioni connettivali, e zone depresse a proiezioni epiteliali. Poiché in una gengivite sono proprio le fibre connettivali a "soffrire" e quindi a "rompersi", si ha la perdita dell'aspetto descritto e si forma un aspetto lucido che è il primo sintomo di gengivite. Ovviamente questo danno connettivale provoca sanguinamento. Un altro concetto essenziale è che non possiamo più considerare il dente e la sua patologia "da solo", il parodonto e la sua patologia "da solo", ma dobbiamo abituarci a considerare il complesso dente-tessuto come un unico organo: parliamo infatti di "unita dentale" che è un organo formato dai denti e dai loro tessuti di sostegno molli e duri . Come abbiamo visto, quindi, c’è una strettissima relazione di forma ed armonia tra Denti, Gengive, Linea di Giunzione Mucogengivale ed osso sottostante. Tutti questi organi devono essere in equilibrio tra di loro per avere quello che gli "Statunitensi" chiamano "Natural smile", "Sorriso naturale", che è dovuto ad una proporzione tra "pink aesthetics" and "white aesthetics", ossia tra l’estetica rosa (dovuta alle gengive) e l’estetica bianca (dovuta ai denti). Se la proporzione tra queste due componenti viene meno e si ha il prevalere, rispettivamente, dell’una (Gummy smile, ossia Sorriso Gengivale), come nelle ipertrofie gengivali o dell’altra (White smile, ossia sorriso bianco) per eccesso della componente dentale come avviene per esempio nelle recessioni gengivali e nella Parodontiti, ma anche in inestetismi che hanno cause nelle Disgnazie e nelle patologie Gnatologiche. Come vede è tutto molto meno "sempolicistico e superficiale" e capirà ora perché occorra la Visita di un Parodontologo od almeno di un Dentista molto bravo, dato  che la Parodontologia è parte dell'Odontoiatria e non si può affrontare niente in Odontoiatri a senza quella che io chiamo mentalità parodontale. Riguardo al ricercare di rendersi conti se ci sia o no mobilità, con la lingia, è sbagliato perché essa falsa la sensazione e la falsa anche il polpastrello delle dita. A parte il fatto che farebe assumere alla lingiua una postura errata e pericolosa gnatologicamene ed ortodonticamente, la mobilità dei denti la si saggia solo tra due strumenti rigidi e lo fa solo il Dentista meglio se Parodontologo e nessun altro! Ancora cari saluti

CONTINUA A LEGGERE
mah030615.jpg

Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Punto primo: elimini la sua abitudine viziata di spingere i denti con la lingua, nel tempo è dannosissima per gli stessi.
Punto secondo: se nei periodi di stress soffre di bruxismo, valuti la realizzazione di un bite plane da portare almeno di notte.
Punto terzo: probabilmente ha una forma di parodontite lieve facilmente gestibile con una buona igiene orale e richiami periodici semestrali (come le hanno accennato) anche se, ovviamente, mancano tutti gli elementi per fare una diagnosi completa (sondaggio parodontale completo, status endorale, cartella clinica parodontale etc etc). I colleghi del resto sono stati chiarissimi, quindi perché non limitarsi ad attenersi ai loro suggerimenti? Igiene orale ottima, controlli semestrali, no spinta linguale ed eventuale bite. Problema risolto.
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Sig. Nicole, quando un odontoiatra smentisce un collega gratuitamente senza confronto va messo in comunicazione con l'altro professionista, solo così il povero paziente riesce a comprendere tutto senza dubbi. Le posso garantire che tutti i denti hanno una mobilità fisiologica consentita da un articolazione chiamata gonfosi, per cui può abbandonare tranquillamente il vizio acquisito, perché la sua sensazione è reale e non patologica.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Non mi permetto di esprimere giudizi sulla sua personalità ma abbi fiducia in quello che le dico, la parodontite è diagnosticata con i sondaggi parodontali, le radiografie endorali, la individuazione di mobilità, che è di primo grado fisiologica, di secondo grado reversibile di terzo grado irreversibile, ma se lei ha una accurata igiene orale stia tranquilla con la lingua non riesce a procurare mobilità si sottoponga periodicamente a sondaggi parodontali, la spiegazione sua è molto scorretta
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Luigi Malavasi
Castiglione delle Stiviere (MN)

Cara sig.ra Nicole la mia risposta è identica a quella dei colleghi eviti di spingere con la lingua perchè fa solo dei danni,  faccia sedute di igiene ogni sei mesi e metta un bite di notte ed eventualmente se può anche un po' di giorno per abituare la lingua a non spingere più

Scritto da Dott.ssa Alessandra Schiroli
Genova (GE)

Le suggerisco, oltre a quello che hanno detto i colleghi, di consultare una logopedista per verificare la funzione linguale e la postura. Questa spinta linguale è dannosa per il parodonto, e con semplici esercizi, se necessario, potrà riposizionare la postura nel modo adatto. Inoltre se fosse alterata, ci possono essere persino ripercussioni sulla postura della colonna vertebrale.

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Cara Sig.ra Nicole, i denti hanno una loro naturale "micromobilità" fisiologica di alcune frazioni di millimetro. quando c'è malattia parodontale diventa ben superiore, ma sono ben altri i segni da valutare, e può farlo bene solo un dentista. Se un bravo dentista Le ha detto che non è malata, Lei faccia la sua parte di igiene domiciliare meticolosa e controlli regolari e non avrà problemi.

Scritto da Dott. Attilio Venerucci
Finale Ligure (SV)

Non esiste nessuna necessità o bisogno di spingere con la lingua i denti anteriori; l'adulto che ha questa posizione sbagliata ha una deglutizione patologica che è chiamata anche infantile perchè sono i piccoli che succhiando sottopongono la muscolatura facciale e la lingua a sforzi per loro indispensabili, per noi invece sono dannosi. Si può anche formare qualche diastema e nel suo caso alimenta la sua ipocondria. La mobilità naturale può appunto creare questi spazi fra i denti ma la rieducazione è assai facile. Ne riparleremo ad una seconda puntata. Cordialmente
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Edmondo Spagnoli
Lecco (LC)