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Domanda di Ortognatodonzia

Risposte pubblicate: 12

Cervicalgie da tensione mandibolare

Scritto da Gino / Pubblicato il
Salve, ho 37 anni e abito a Milano. Circa 5 anni fa, il mio dentista mi ha consigliato di fare un ortodonzia solo superiore per rimediare ad un disturbo estetico per agenesia di un incisivo laterale sinistro dove gli incisivi centrali in mancanza del laterale si sono spostati sulla parte dell agenesia.. Passati  6/7 mesi  dopo aver messo l'apparecchio ho cominciato ad accusare dei disturbi di tensioni alla mandibola visto che mi si stava spostando tutta la dentatura a causa dell apparecchio, ribadisco solo superiore dopo poco ho cominciato ad avere problemi di dolore e tensione cervicale..e mandibolare.. L 'ortodonzia e durata 2 anni, quindi da più di tre anni mentre dormo di notte accumulo tanta tensione e al mattino ho dolori cervicali nn indifferenti, ho provato con un byte a gelatina ma mi accentua i precottatti, lo gnatologo, mi ha detto che l'occlusione è giusta e mi ha dato da fare degli esercizi per scaricare la tensione mandibolare.. Non ho risolto nulla, la mia sensazione è quella che l'arcata superiore si sia retratta allìinterno e quando chiudo la bocca la mascella inferiore si sposta di pochissimo indietro per poter trovare l 'occlusione giusta che poi nn trova. Quindi di notte e quando mi concentro stringo i denti  caricando tensione mandibola..ho paura di nn poter trovare rimedio anche perché tanti dentisti vanno a tentativi che costano tantissimo.. cerco il vostro disperato aiuto. Qualche mese fa mi è stato fatto un molaggio selettivo (leggero) e un byte su misura che uso all' occorrenza perché se lo uso sempre mi da fastidio, inoltre ho fatto una lastra dove risulta che ho un piccola discopatia e l'ortopedico mi ha mandato dal fisiatra per i soliti massaggi palliativi. Riuscirò a risolvere il problema ? Grazie per aver letto la mia mail e spero in un vostro aiuto o consiglio.. Grazie Gino
Gentile sig. Gino. Il suo è un caso emblematico di danno iatrogeno. Una ortodonzia, se mal fatta, senza un progetto, sia in bambino, ma ancora più in adulto, può portare ai DCM, disturbi cranio mandibolari, di cui ora soffre lei. Quello che lei descrive "l'arcata superiore si sia retratta all'interno e quando chiudo la bocca la mascella inferiore si sposta di pochissimo indietro per poter trovare l 'occlusione giusta che poi nn trova. Quindi di notte e quando mi concentro stringo i denti caricando tensione mandibola.." è pazzesco, nel senso che è stata introdotta una causa di probabile intrazione del condilo atm a causa del trattamento ortodontico mal fatto. Oltre le strade da lei finora percorse (gnatologi, bytes etc) consiglierei nettamente un trattamento e dei consigli dall'osteopata.
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Caro Signor Gino, non prenda alla leggera i suoi problemi. Per quanto riguarda il rispondere alla sua domanda via web, sappia che la diagnosi Ortodontica è cosa seria e dipende da una infinità di problemi da valutare con accurato check up ortodontico e cefalometria che misura delle semirette che individuano dei piani e degli angoli in base a cui si fa una diagnosi e si prospetta una terapia ortodontica e che è compreso in più visite, rilievi di dati e soprattutto uno studio a "tavolino" dei problemi da correggere; è come una progettazione matematica di una espressione, di un problema che la cui soluzione è in una sequenza di espressioni , numeri e dati e, chiedere quello che chiede lei per l'ortodonzia, sarebbe come chiedere ad un matematico il risultato di un problema senza fargli fare tutti i "passaggi" che lo possano portare alla soluzione richiesta. Vede, siamo entrati in concetti complessi!Il bite non è quel "toccasana " che si crede. Molti fanno un bie " quando non sanno che pesci prendere", stia attento. Costruire un bite, quindi è un atto medico molto serio. Personalmente per esempio preferisco progettare un bite dopo valutazione delle ATM e dell'occlusione, non solo Clinica ma anche Posturale : ci sono sistemi sofisticati per lo studio della postura: La Chinesiologia, la Pedana Baropodometrica dinamica computerizzata (che studia il carico della pianta dei piedi statico e dinamico), il Posturometro per determinare se c'è una asimmetria tra le due metà del dorso. Tutto questo fanno gli studiosi della Postura tra cui gli Gnatologi, gli ortodontisti, gli Ortopedici, gli Ortopedici del Rachide. Una visita osteopatica e fisiatrica alla muscolatura del bacino in particolare del M.Psoas sarebbe molto utile perché è uno dei primi muscoli a "saltare" in una patologia lombosacrale in cui sia coinvolta la postura…sia che essa sia discendente …ossia a partenza da una malocclusione …sia che essa sia ascendente, ossia a partenza dagli arti inferiori, appoggio della pianta dei piedi, anche o colonna lombo sacrale. Tutto questo preceduto dallo studio Gnatologico dell'Occlusione con un Articolatore a valore medio, registrando con un arco facciale la posizione spaziale della base cranica ed il movimento di Bennet delle ATM. Insomma devo poter mantenere viva ed in allerta tutta la mia "Capacità di Clinico Medico e Parodontologo" Impronte per costruire i modelli di studio e, personalmente, presa dell’Arco Facciale di Trasferimento.Il Bite Plane, che sembra una "sciocchezza" ma non lo è, anzitutto è buona regola posizionarlo sulla arcata superiore che è l'unica arcata fissa perchè solidale con la base cranica, ma a volte va posizionato sulla arcata inferiore, dipende dalla diagnosi e da quello che vogliamo ottenere, poi devono essere studiati i piani inclinati in gradi rispetto al piano occlusale e deve essere valutato lo spessore con cui farlo ,ossia di quanto deve impedire la chiusura della arcata inferiore; è la mandibola che deve in continuazione cercare una chiusura che non può trovare col bite,così si riposa tutto il complesso sistema neuro muscolare e le articolazioni temporo mandibolari e il cervello dimentica la posizione errata patologica memorizzata da esso e si può trovare così la nuova posizione della mandibola,quella corretta". Il bite plane infatti può essere terapeutico sintomatico e diagnostico ed una volta trovata la nuova posizione della mandibola si eseguono dei rilievi clinici che permettono di impostare una terapia. Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Caro Gino, di ciò che le hanno fatto non è andato bene nulla. Ortodonzia improvvida che ha ristretto l'arco superiore e incernierando la mandibola ne ha provocato una probabile retrusione con danno articolare e muscolare, molaggio selettivo che deprimendo ulteriormente la dimensione verticale crea ulteriore ipertono muscolare con conseguenze negative a livello posturale cranio-cervicale. Nessun osteopata, personaggio non sempre qualificato, a cui ricorrono molti operatori quando la situazione sfugge loro di mano, può fare alcunchè per il suo caso. Occorre invece effettuare una corretta analisi computerizzata che indaghi la componente neuromuscolare e attraverso ciò ritrovare una corretta posizione mandibolare in grado di risolvere con soddisfazione la sua sintomatologia ed intraprendere DOPO un trattamento ortodontico riabilitativo che porti ad una completa restitutio ad integrum (guarigione permanente). Fin dall'inizio della cura dovrà essere fornito di un apparecchietto in resina trasparente(ortotico)applicato sull'arcata inferiore e praticamente invisibile, in grado di alleviare la sua sintomatologia fin da subito e favorire la riabilitazione delle strutture articolari e muscolari. Cordiali saluti Michele Lasagna
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Scritto da Dott. Michele Lasagna
Bereguardo (PV)

Caro Gino, pur non esercitando l'ortodonzia, vedo ogni giorno quello che fa il collega ortodontista; di solito viene studiato il caso con lastre, modelli e, spesso, negli adulti, chiediamo consulto a uno gnatologo di fiducia. Nel suo caso occorrerebbe consultare uno gnatologo competente che le dica come stanno le cose e un ortodontista che faccia altrettanto

Scritto da Dott. Giovanni Vergiati
Fornovo di Taro (PR)

Gentile paziente, premesso che la sua situazione non è facile e la soluzione comunque difficile, sarebbe utile partire da un byte che risolva il problema delle tensioni muscolari e che consenta una posizione della mandibola 'in equilibrio' per comprenderne meglio la sua reale posizione per sè e in occlusione. Ha bisogno di una persona esperta. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Armando Ponzi
Roma (RM)

Carissimo sig. Gino, per quanto la sua descrizione dia molto dettagliata non è possibile darle suggerimenti utili mediante la pubblicazione di questi messaggi. A titolo solo esemplificativo, ma non è assolutamente una diagnosi, è possibile che il trattamento ortodontico abbia "incarcerato" la posizione della sua mandibola e questa posizione forzata sia la causa dei suoi disturbi. Ribadisco è solo un'ipotesi! E' necessario sottoporla ad un'accurata visita per giungere a conclusioni più utili. Spero di esserle stato d'aiuto.
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Scritto da Dott. Alvise Cappello
Padova (PD)

Quando ho letto la sagace risposta che le ha dato il dott. Carpinteri, non ho più continuato a leggere le altre perchè mi trova completamente d'accordo. Cordiali saluti.

Scritto da Dott. Davide Colla
Seregno (MB)

Il molaggio selettivo, converranno i colleghi, determina un ulteriore arretramento mandibolare. Come dire "gettare benzina sul fuoco". Qualsiasi ortotico deve essere personale e fabbricato dopo attenta analisi, cere di centrica e lateralità, articolatore a valore medi con arco facciale. Le hanno fatto tutto ciò? se così non fosse, si spiegano i dolori e le spese che fin qui ha sostenuto. Cordialmente.

Scritto da Dott. Gianluigi Renda
Castrovillari (CS)

Vedo che tutti i colleghi, indistintamente, hanno deciso la condanna a morte del collega, che ha eseguito la terapia ortodontica, anche se manca un tassello essenziale, cioè il collega ha chiuso gli spazi residui dell'arcata, o ha riaperto lo spazio del laterale mancante, per poi fare un impianto? perchè, in questa seconda ipotesi, il collega ha fatto esattamente quel che doveva fare, se poi da questo è potuta scaturire una problematica cevicalgica e muscolo tensiva, è un evento che può succedere, anche perchè, durante la terapia si passa per una fase detta " sunday bite " in cui le arcate non trovano nessuna congruenza e quindi scatenare una problematica, che comunque era già latente. se invece è vera la prima ipotesi, degli errori sono stati fatti. detto questo dal suo racconto, mi sembra che ci si stia " concentrando " un pò troppo su questa situazione, e questo non può che rendere più difficile la risoluzione del problema, che per me non può che essere ottenuta, con un bite " ben fatto" al quale poi, dopo almeno un anno, può seguire un molaggio selettivo " bite-guidato"
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Scritto da Dott. Gianluca Pucci
Roma (RM)

Sig. Gino, perché non invita il suo ortodontista a iscriversi al nostro portale e poi discutere nell'apposito forum a lui riservato il suo caso? Sicuramente troverà colleghi esperti che le sapranno dare dei buoni consigli.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Gentile sig Gino, seguo le stesse procedure ed opero con le medesime metodiche del collega Lasagna. Il suo problema è abbastanza routinario nei nostri rispettivi studi, uno al nord e l' altro al centro. La remissione della sintomatologia dolorosa e disfunzionale raggiungibile con l'ortotico, è precoce e stabile nelle nostre esperienze, ormai più che decennali. Si affidi al collega vicino alla sua città, la diagnosi e la terapia saranno sicuramente in grado di procurarle i meritati benefici. Cordialmente
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Scritto da Dott.ssa Biancamaria Castellucci
Firenze (FI)