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Domanda di Ortodonzia

Risposte pubblicate: 9

A mia figlia è stato da tempo diagnosticato morso crociato monolaterale e palato ogivale

Scritto da Caterina / Pubblicato il
A mia figlia (6 anni e mezzo) è stato da tempo diagnosticato morso crociato monolaterale e palato ogivale. In effetti ha succhiato il pollice fino all'età di 3 anni ed ha ancora l'attitudine alla respirazione orale, prima a causa di ipertrofia tonsillare, ora forse per consolidata modalità di respirare, dato che l'ipertrofia si sta finalmente risolvendo. L'ortodonzista però ha consigliato di aspettare ad intervenire. Ora però, contestualmente alla caduta dei due incisivi laterali superiori, gli incisivi centrali (decidui) stanno diventando sempre più sporgenti. Inoltre, gli incisivi laterali inferiori, in eruzione, stanno spuntando con un'angolazione di 90° rispetto a quella naturale, forse a causa della mancanza di spazio. E' ora il caso di intervenire o è davvero troppo presto? Cosa verrà consigliato? L'espansore palatale? Grazie in anticipo per la cortese risposta.
Ci sono tanti modi di vedere l'ortodonzia, purtroppo. Secondo l'opinione della scuola dei funzionalisti, in un caso come quello della bambina c'è da intervenire immediatamente, approfittando che ci si è accorti presto della grave malformazione ortodontica che coinvolge muscoli, articolazione, ossa scheletriche delle arcate ma anche difetto della postura della colonna vertebrale etc etc oltre che la posizione dei singoli denti. Quindi l'ortodontista che fa cure limitate alla posizione dei denti aspetta. Quello che vuole cercare di riequilibrare un sistema gravemente squilibrato, cura prima possibile una malattia che come tutte le malattie prima sono prese e meglio è. Come un diabete o una insufficienza coronarica. Prima si curano, migliore è la prognosi. Volendo intervenire subito (è l'unica maniera di avere successo e di evitare recidive) bisogna fare cefalometria laterale e frontale a scopo diagnostico (spiego bene in miei lunghi articoli nel sito di cosa si tratti) , senza la quale ci si muove come uno cui manchi il senso della vista, perchè si conosce solo la posizione dei dentini e non del sostegno osseo. E qui si tratta appunto di un problema della struttura ossea e le cefalometrie evidenziano la posizione della struttura sceheletrica. Dopo di che bisogna fare 2 cose di pari importanza (anche se questo purtroppo, mediamente i genitori lo capiscono pochissimo, pensando che basti l'apparecchio): il trattamento ortodontico con apparecchiature funzionali (che sono le uniche, al contrario dell'espansore palatale passivo che sono in grado di correggere deglutizione, muscoli, lingua, respirazione, struttura ossea, postura, articolazione, assieme ai denti, che quindi agiscono su tutto il sistema - facilissime da portare, molto gradite da un bambino di quella età) . E poi ci vuole il contemporaneo lavoro di otorino e logopedista per correggere quella che è la CAUSA VERA della malocclusione: la postura linguale e la respirazione orale. Evitare questa noiosa fase è come se un fumatore con broncopolmonite volesse curarsi solo con antibiotici e sciroppi, senza dover smettere di fumare. Continuando a fumare 2 pacchetti di sigarette. Mi scusi per il paragone, ma è così: la malocclusione è stata generata non da motivi sconosciuti o da fattori genetici o dallo spirito santo. ma dal dico, dal ciuccio, dalla occlusione delle vie aeree superiori con conseguente atrofia della parte superiore dell'apparato respiratorio, palato compreso. Lei pensa che se non agiamo su queste cause potrà davvero guarire??
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Cara signora Caterina, la diagnosi Ortodontica è cosa seria e dipende da una infinità di problemi da valutare con accurato check up ortodontico e cefalometria che misura delle semirette che individuano dei piani e degli angoli in base a cui si fa una diagnosi e si prospetta una terapia ortodontica e che è compreso in più visite, rilievi di dati e soprattutto uno studio a "tavolino" dei problemi da correggere; è come una progettazione matematica di una espressione, di un problema che la cui soluzione è in una sequenza di espressioni , numeri e dati e, chiedere quello che chiede lei per l'ortodonzia, sarebbe come chiedere ad un matematico il risultato di un problema senza fargli fare tutti i "passaggi" che lo possano portare alla soluzione richiesta. Vede, siamo entrati in concetti complessi! Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

La correzione di un morso crociato, che comporta anche una mancanza di spazio per i denti in eruzione, è a mio parere non dilazionabile perché l'attesa continua ad aggravare la situazione. Si rivolga ad un dentista esperto nella cura dei bambini, eventualmenmte nella clinica universiotaria più vicina, chiedendo il parere del docente di Pedodonzia prof. Giuliano Falcolini, già docente ordinario di Pedodonzia nell'Università di Sassari

Scritto da Prof. Giuliano Falcolini
Roma (RM)

Gentile Signora Caterina, la situazione da Lei descritta riguardante il palato ogivale associato a morso crociato monolaterale, va risolta non appena il dentista ne viene a conoscenza, purché il bambino/a sia sufficientemente collaborante in relazione alla sua età: di solito questo tipo di malocclusione va risolta con un espansore rapido palatino se possibile già a 4/5 anni. Naturalmente se il piccolo paziente lo si vede a un'età più avanzata, l'espansione è sempre possibile purchè non si superi l'età dell'adolescenza, in quanto la successiva ossificazione della sutura palatina impedirà l'espansione con un semplice apparecchio ma richiederà un intervento chirurgico associato.
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Scritto da Dott. Remo Fiorita
Cassano d'Adda (MI)

Gentile Sig.ra Caterina, a mio parere per risolvere i problemi di sua figlia bisogna intervenire subito. Con quale terapia si può dire solo dopo la cefalometria. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Il piano di trattamento andrà fatto sulla base degli esami diagnostici, ma sicuramente non è troppo resto per iniziare a farla vedere da un ortodonzista.

Scritto da Dott. Luca Boschini
Rimini (RN)

Sig. Caterina, noi non conosciamo il caso e nemmeno il parere del collega ortodontista, per cui ritengo cosa saggia che lei ritorni dall'ortodontista richiedendogli per iscritto tutte le dovute tempistiche con le corrette motivazioni, poi si può anche riparlarne.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Gentile Signora, il collega Passaretti le ha dato una corretta risposta da considerare con attenzione. Ciò che ho da aggiungere è un consiglio: non aspetti altro tempo e porti la sua bambina da un Ortodontista che pratica anche la TERAPIA MIOFUNZIONALE: per gli apparecchi in resina e metallo c'è tempo: sarà l'Ortodontista, dopo giusta diagnosi e giusta pianificazione terapeutica, a stabilire quando iniziare con queste apparecchiature. Tuttavia l'apparecchio più potente e fattivo per una bambina di sei anni è la muscolatura dell'apparato stomatognatico, lingua compresa, che ha bisogno di funzionare in modo corretto per condizionare una funzione di occlusione, di deglutizione, di respirazione e di postura corrette. Nel caso di sua figlia queste funzioni devono essere rieducate, altrimenti ci sarà sempre un contrasto tra le funzioni sbagliate dell'organismo e le correzioni costrittive da invadenti apparecchi ortopedico-ortodontici! Cordiali saluti ed auguri per la sua bambina.
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Scritto da Dott. Angelo De Fazio
Casalnuovo di Napoli (NA)

Gentile Caterina, il crossbite monolaterale è una tra le poche malocclusioni per le quali vi è consenso unanime sulla necessità  di intervenire precocemente. L'intervento precoce è spesso semplice ed efficace. Se va sul mio sito può visionare alcune presentazioni inerenti proprio al crossbite monolaterale e alla terapia idonea a trattare tale malocclusione. La foto allegata mostra come, con una semplice variazione della forma dei denti sia possibile correggere il crossbite monolaterale. In bocca al lupo per la sua bambina.
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Scritto da Dott. Luca Giuseppe Russo
Napoli (NA)