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Domanda di Ortodonzia

Risposte pubblicate: 8

Sapreste dirmi quali alternative ho?

Scritto da gino / Pubblicato il
Salve, Vorrei espormi il mio caso: Ho 26 anni e 3 anni or sono, ho messo l'apparecchio fisso per via dei denti larghi e sporgenti. Il trattamento sarebbe dovuto durare un anno o poco più ma ad ora sono passati 3 anni e forse tra 6 mesi potrò toglierlo. Prima di mettere l'apparecchio non mi sono state date informazioni fondamentali su quello che mi si sarebbe prospettato; riferite poi nelle varie sedute. Ad esempio la durata, lo stravolgimento dei lineamenti e in ultimo la necessità di dover ingrandire artificialmente i denti tra i canini e gli incisivi superiori che a me sembra un oltraggio visto che dopo tutto non ho mai avuto grossi problemi. Sapreste dirmi quali alternative ho, compresa quella di riavere la situazione simile a prima che di gran lunga preferivo prima di intraprendere questo lungo calvario per stringere i miei denti larghi e ora penso non più sani. Ci tengo a precisare che il mio dentista è molto in gamba e tanti amici me l'hanno consigliato ma il fatto che mi abbia stretto e allargato i denti più volte mi fa pensare abbia commesso degli errori. Cordialmente Gino
Caro Signor Gino, la diagnosi Ortodontica è cosa seria e dipende da una infinità di problemi da valutare con accurato check up ortodontico e cefalometria che misura delle semirette che individuano dei piani e degli angoli in base a cui si fa una diagnosi e si prospetta una terapia ortodontica e che è compreso in più visite, rilievi di dati e soprattutto uno studio a "tavolino" dei problemi da correggere. La Diagnosi Ortodontica e la progettazione terapeutica sono come una progettazione matematica di una espressione, di un problema che la cui soluzione è in una sequenza di espressioni , numeri e dati e chiedere quello che chiede lei per l'ortodonzia sarebbe come chiedere ad un matematico il risultato di un problema senza fargli fare tutti i "passaggi" che lo possano portare alla soluzione richiesta che le può dire solo un Ortodontista dopo le visite suddette. Non posso quindi esprimere giudizi, senza vederla! Non solo non sarebbe corretto, ma non sarebbe per me professionale. Tenga presente però che oltre all'Ortodonzia esistono altre specialità quali protesi e chirurgia Parodontale Estetica per arrivare ad avere una armonia del sorriso, detto Natural smile. Il normale Sorriso è dato da due componenti essenziali: i Denti ( detto Sorriso Bianco) e le Gengive (detto Sorriso Rosa) La Chirurgia Parodontale Estetica risolve tutti questi inestetismi e/o patologie e salvaguarda e ripristina il giusto rapporto estetico tra Sorriso Bianco e Sorriso Estetico Tutto in natura è "forma" ed "armonia",e 1'armonia delle forme rende possibile la "funzione". In particolare, esempio di massima fusione fra forma ed armonia, è 1'apparato stomatognatico. Le funzioni dell'"organo bocca" avvengono proprio perche i denti, la gengiva, 1'osso di sostegno, le articolazioni hanno "quella" forma e solo "quella" (Petti 1986). Ritengo utile, quindi, soffermarci un po’ sulla morfologia ossea e gengivale come concetto ideale di normalità e di salute parodontale. L'architettura gengivale ideale consiste in margini convessi che abbiano lo spessore in senso vestibolo linguale di almeno un millimetro. In questo modo tra dente e gengiva viene a formarsi una leggera invaginazione o solco, ma la gengiva rimane in stretto contatto con la superficie dello smalto. Le papille hanno forma conico piramidale, riempiono gli spazi interdentali fino ai punti di contatto interprossimali dei denti. Esse presentano (ma non sempre) docce naturali; per il passaggio del cibo durante la masticazione. In corrispondenza di queste docce, sulla superficie esterna dei setti ossei si trovano dei solchi incavati, detti canali di scarico, che assolvono la funzione dello scorrimento del cibo. I margini convessi, il solco gengivale e le papille interdentali costituiscono la gengiva libera. Tra essa, in senso apicale, e la linea di giunzione mucogengivale, e la gengiva aderente. La linea di giunzione muco gengivale è ben riconoscibile (mettendo per esempio in trazione il labbro inferiore) aderente (ad essa coronale, rosa nel disegno) dalla mucosa alveolare (ad essa apicale, viola nel disegno). La gengiva aderente ha consistenza compatta, color rosa corallo ed ha una superficie punteggiata "a buccia di arancio". L'aspetto a buccia d'arancio che ha la gengiva sana è dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo (dall'interno all'esterno). Le zone elevate corrispondono a proiezioni connettivali, e zone depresse a proiezioni epiteliali. Un altro concetto essenziale è che non possiamo più considerare il dente e la sua patologia"da solo", il parodonto e la sua patologia "da solo" ma dobbiamo abituarci a considerare il complesso dente-tessuto come un unico organo: parliamo infatti di "unita dentale" che è un organo formato dai denti e dai loro tessuti di sostegno molli e duri . Come abbiamo visto, quindi, c’è una strettissima relazione di forma ed armonia tra Denti, Gengive, Linea di Giunzione Mucogengivale ed osso sottostante. Tutti questi organi devono essere in equilibrio tra di loro per avere quello che gli "Statunitensi" chiamano "Natural smile", "Sorriso naturale", che è dovuto ad una proporzione tra "pink aesthetics" and "white aesthetics", ossia tra l’estetica rosa (dovuta alle gengive) e l’estetica bianca (dovuta ai denti). Se la proporzione tra queste due componenti viene meno e si ha il prevalere, rispettivamente, dell’una (Gummy smile, ossia Sorriso Gengivale), come nelle ipertrofie gengivali o dell’altra (White smile, ossia sorriso bianco) per eccesso della componente dentale come avviene per esempio nelle recessioni gengivali e nella Parodontiti. con riassorbimento osseo con grave componente orizzontale.Legga, cliccando sul mio nome, tra le pubblicazioni l'articolo "La chirurgia parodontale estetica Introduzione Divulgativa alla Chirurgia Estetica Parodontale",vi troverà tutto ciò che occorre sapere per comprendere il problema e la sua terapia.Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

C'è una cosa, nel suo confuso racconto, relativo alla confusa sua situazione, che quadra meno di tutto: il fatto che lei dopo 3 anni e mezzo di apparecchio fisso, desideri che le vengano restituiti i denti come erano prima.. Questo secondo me può significare solo una cosa, che il suo dentista probabilmente ha fatto gli errori di cui parla lei. Ma di sicuro ha fatto l'errore di non spiegare tutto bene prima durante e dopo. Non vi siete proprio capiti. Se lei ora desidera addirittura che tutto torni come prima (in malocclusione) vuol dire che il livello delle incomprensioni è profondo. E questo, per quanto lei possa avercela messa tutta per non capire quello che le si diceva o non le si diceva, dipende certamente da un errore di comunicazione del dentista, perchè è a questi che aspetta la piena spiegazione di quello che andrà a fare..
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Esiste una regola generale che e' il consenso informato che adesso e' anche obbligatorio. Il paziente ha il diritto di sapere la durata e la modalita' della cura che intraprende e ha il dovere di seguire il piano di trattamento pena l'annullamento del contratto. Sono poche regole ma chiare.

Scritto da Dott. Giovanni Vergiati
Fornovo di Taro (PR)

Buon giorno Signor Gino, esponga le Sue incertezze al collega, e ripristini un giusto rapporto di fiducia nel prosieguo delle cure. L'investimento di 3 anni non può essere vanificato da una ulteriore attesa di sei mesi. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Angelo Raffaele Izzi
Lainate (MI)

Gentile Sig. Gino, se lei ha intrapreso una cura ortodontica vuol dire che soffriva di una malocclusione. Perché vuole tornare a questa situazione? Forse vi è stato un difetto di comunicazione tra lei e il suo curante. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Caro Sig. Gino, mi punge vaghezza che Lei, pur avendo stima al suo dentista e non essendo rimasto soddisfatto del risultato del trattamento ortodontico, voglia qualche conferma per qualche suo scopo ben preciso e che, il sottoscritto non potrà mai e poi mai darle anche a prescindere dal fatto che non conoscendo il pre- ed il post-trattamento ciò sarebbe assolutamente impossibile. Cordialmente

Scritto da Dott. Aldo Santomauro
Palermo (PA)

Sig. Gino, Questa è la sua versione, occorrerebbe anche il parere del collega, non ritengo utile dare dei commenti senza fondamenta.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Caro Signor Gino, sicuramente come hanno scritto i miei colleghi c'è stato un errore di comunicazione con il suo dentista. Alle volte non si può prevedere con precisione quanto un trattamento debba durare. (anche se da un anno passare a 3 anni ...) Poi, se avrà spazzolato i denti bene durante il trattamento i denti non si "ammalano " dopo il trattamento ortodontico, non so perchè pensa di non averli più sani. Il trattamento che dice di ingrandire alcuni denti è una procedura collaudata che in alcuni casi si fa anche dopo il trattamento ortodontico, non è invalidante e non intacca i denti. L'unica cosa che, almeno io mi comporto così, lo dico prima di cominciare il trattamento ortodontico. Forse il suo dentista non ci aveva pensato o non lo aveva previsto, tuttavia se starà bene esteticamente è consigliabile farlo. Potrebbe chiedere al suo dentista di farle la "ceratura diagnostica" ossia le prende le impronte dei denti e sui modelli "gli ingrandisce i denti" così come pensa di farlo in bocca; glielo mostra e lei decide se farlo o no. Le allego una foto di una paziente alla quale ho fatto questo procedimento: lei è stata entusiasta!
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Scritto da Dott.ssa Maria Giacinta Ferrulli
Altamura (BA)