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Domanda di Ortodonzia

Risposte pubblicate: 15

Dopo aver tolto l'apparecchio fisso sull'arcata superiore, mi è stata messa una contenzione interna

Scritto da elisa / Pubblicato il
Subito dopo aver tolto l'apparecchio fisso sull'arcata superiore, mi è stata messa una contenzione interna. L'incisivo laterale sinistro, che è la causa della cura ortodontica di un anno, ha fatto forza per tornare nella posizione iniziale (era accavallato all'incisivo) e si è staccato dalla contenzione e ha creato una spazio di 1 millimetro da questo. Questo dente mi ha sempre dato fastidio e la gengiva sopra di esso è piu' ritirata rispetto all'incisivo laterale destro. Possibile che dopo aver tenuto un apparecchio fisso per un anno...possa essere successo questo? chi mi ha tenuto in cura mi ha detto che questo dente è detto mobile...posso avere ulteriori informazioni in merito? Ora lo spazio creatosi mi è stato chiuso con del composito...volevo un bel sorriso ma quello spazio mi crea disagi. Grazie, saluti
Un anno di apparecchio fisso è decisamente poco alla sua età. Infatti da adulti la contenzione avviene in due fasi: portando lo stesso apparecchio fisso che ha effettuato la correzione, continuandolo a tenere per un tempo congruo allo scopo di stabilizzare, e poi con gli altri sistemi, mascherine trasparenti, retainer e così via. A 28 anni non si è bambini e bisogna dare il tempo giusto di lasciar stabilizzare qualsiasi correzione ortodontica. Un anno di fisso mi sembra davvero poco, magari saranno state le sue insistenze a toglierlo a far cedere alla tentazione il dentista, con questi risultati.. Ma forse alla base c'è ben altro: malposizione della lingua, errata diagnosi, mancato studio cafalometrico, superficialità nel ideare la terapia, interferenze occlusali non considerate etc etc. Insomma una vera diagnosi..
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Cara Signora Elisa, impossibile rispondere in modo corretto senza visitarla e senza un ceck up ortodontico che lei saprà benissimo cosa sia perchè se no non avrebbe potuto subire una terapia ortodontica! Evidentemente la terapia non ha raggiunto i risultati previsti o è stata impostata male. Ovvio che quello spazio non ci debba essere! Chiuderlo poi con del composito sovradimensionando la corona è quanto di più errato e nocivo si possa fare perchè si forma un sottosquadro che raccoglie placca batterica ed infiamma col tempo l'attacco epiteliale e connettivale della gengiva al dente aprendo una tasca parodontale che si approfondisce distruggendo l'osso ed il parodonto e portando ad una parodontite iatrogena! Che il dente sia mobile è dovuto in massima parte allo spostamento ortodontico ed è temporaneo (l'apparecchio di contenzione serve per questo ma lo si porta la notte ed è come una struttura trasparente che abbraccia tutti denti), lei invece parla di contenzione interna che mi lascia perplesso. Non vorrei che la mobilità avesse altre cause come quelle parodontali! Deve chiedere molte spiegazioni al suo Dentista e ricevere tanti chiarimenti! Se non fosse convinta di essi, chieda un consulto altrove presso un Parodontologo ed un Ortodontista! Tenga presente che la forma dell'osso, della gengiva e della corona dei denti è in correlazione l'una con l'altra e se varia una (come l'eccesso di resina per chiudere il diastema) variano le altre creando patologia. Legga su questo portale a tale proposito il mio articolo: La chirurgia parodontale estetica Introduzione Divulgativa alla Chirurgia Estetica Parodontale.Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

In pratica il dente si è spostato ortodonticamente nella posizione giusta, ma vi è stata una recidiva che il collega ha corretto con una ameloplastica additiva in composito. Sebbene lei possa aver raggiunto il risultato estetico desiderato, individuo come non raggiunta la stabilità occlusale necessaria a impedire questi movimenti parassiti. Sebbene l'occlusione stabile sia quasi una chimera e difficilissima da raggiungere, è proprio questo il risultato a cui tendere. Cordiali saluti.
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Scritto da Dott. Davide Colla
Seregno (MB)

Gentile Elisa, concordo appieno con la risposta del Dr.Passaretti e sottolineo che la stabilità di un dente molto dipende anche dall'occlusione , se i contatti con i denti antagonisti ( quelli dell'arcata inferiore) non sono corretti è impossibile che il dente rimanga in posizione , inoltre occorre valutare anche come è stato ottenuto lo spostamento , se la radice del dente non ha seguito lo spostamento della corona la recidiva cioè il ritorno alla posizione iniziale è certa. Cari saluti
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Scritto da Dott.ssa Antonella Bacchieri Cortesi
Noceto (PR)

Purtroppo in ortodonzia la recidiva è sempre in agguato, specie se la posizione finale dei denti non si è stabilizzata perfettamente, ed è quello che è successo a Lei. Vale comunque la pena, a mio parere, risolvere la recidiva con un' apparecchiatura ortodontica piuttosto che con il " camuffamento " che Le è stato eseguito, peraltro con scarsa accettazione da parte Sua. Cordiali saluti

Scritto da Dott.ssa Loredana Lupoli
Frattamaggiore (NA)

Cara Elisa, per stabilizzare un dente è necessario tempo, forse valeva la pena aspettare ancora. Comunque, se il problema è risolto in modo soddisfacente, considerando l'età, può anche andare.. La contenzione interna va messa fissa, per mezzo delle fibre, e cementata bene. Naturalmente va anche controllata nel tempo e rimessa qualora si muova. Mi pare che queste cose tu non le scriva, o mi sbaglio? Saluti

Scritto da Dott.ssa Maria Grazia Di Palermo
Carini (PA)

Il dr. Passaretti ha scritto cose sacrosante.. vede, oggi noi ortodontisti siamo pressati da una domanda che ha esclusivamente finalità estetiche, ma spostare denti nella bocca di un adulto significa il più delle volte inserirsi in una situazione di stabilità occlusale ben inserita e mappata in una ben definita area cerebrale, ed il nostro cervello ne gestisce gli automatismi quotidianamente. Chiudere uno spazio, derotare un dente sono cose facilissime con le tecniche ortodontiche; ma, in una bocca adulta, la cosa difficile è mantenere il risultato facilmente raggiunto, soprattutto quando s'indaga poco ( o non s'indaga affatto) sull'insieme di cause ( diagnosi diagnosi diagnosi ! ) che hanno provocato quella situazione.
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Scritto da Dott. Lorenzo Alberti
Roma (RM)

Cara Elisa, concordo con la risposta del Dr Passeretti e ricorda che la fretta di concludere a volte gioca brutti scherzi. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Aldo Santomauro
Palermo (PA)

Concordo in pieno . La stabilità dell' occlusione e la perfetta armonia-sinergia tra denti,muscoli masticatori ed articolazioni mandibolo-craniche, è il presupposto indispensabile anche se laborioso da raggiungere, per avere un risultato di terapia ortodontica che sia fisiologico, estetico e soprattutto stabile negli anni.

Scritto da Dott.ssa Biancamaria Castellucci
Firenze (FI)

Un grande ortodontista di 50 anni fa cercava un collega esperto perchè continui la terapia di contenzione dei suoi pazienti offrendogli metà dei suoi guadagni. Vede, gentile signorina, la contenzione è un affare serio ed alle volte noi ortodontisti siamo presi in contropiede ed avviene una recidiva. Il dente mobile è un'altra cosa. Debbo anche dire che le considerazioni del dott.Passeretti sono complete e definitive. Cordialmente

Scritto da Dott. Edmondo Spagnoli
Lecco (LC)

Sig. Elisa, ritorni dal suo odontoiatra con le nostre risposte, forse il suo caso deve essere rivisto.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Cara Elisa i denti una volta trattati ortodonticamente tendono a tornare nella posizione iniziale per questo vengono messe delle contenzioni, che inferiormente sono di norma dei retainer fatti con un filo splintato superiormente sono delle mascherine notturne.... sinceramente è strano che sopra le sia stata messa una contenzione fissa, comunque doveva accorgersene come si è staccato lo splint ed andare dal dentista urgentemente. per quanto riguarda la recessione può essere causata da molti fattori inclusa una diagnosi ortodontica errata, se prima del trattamento non era così dovrebbe chiedere delle spiegazioni al suo dentista distinti saluti
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Scritto da Dott. Domenico Aiello
Catanzaro (CZ)

Cara Sig.ra, come già anticipatole dai colleghi, la recidiva in ortodonzia è molto frequente. per cui sono necessarie visite di controllo sistematiche dell'apparecchio di contenzione. Comunque non si preoccupi, in quanto il dente può essere riallineato rapidamente e senza grossi fastidi dal lato interno con sezionali superelastici. Cordialità Vittorio Cacciafesta

Scritto da Dott. Vittorio Cacciafesta
Milano (MI)

Gentile Elisa, premesso che la recidiva in ortodonzia è certa, l'avere fatto una diagnosi corretta prima del trattamento ortodontico rende più facile assicurarsi una stabilità post trattamento. Da come mi descrive la sua storia devo dedurre che la fase diagnostica non è stata espletata e se alla fine il dente è migrato lasciando uno spazio e la gengiva risulta sofferente certamente la problematica si presenta in quanto la posizione raggiunta dal dente con il trattamento ortodontico non permette allo stesso la stabilità. Di conseguenza bisogna valutare attentamente la posizione della radice di questo dente, se non sono insorti problemi parodontali o se esiste un contatto occlusale che produce uno spostamento. In ogni modo certamente il trattamento non è stato pianificato e attuato in maniera ineccepibile, e questo purtroppo accade quando ci si rivolge per trattamenti ortodontici a chi non è specialista nella materia. Per qualsiasi ulteriore informazione non esiti a contattarmi. Distinti Saluti Dott. Pierluigi Capitanio
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Scritto da Prof. Pierluigi Capitanio
Milano (MI)

Comprendo il suo disappunto. In fase di pianificazione del trattamento ortodontico deve essere formulata una corretta diagnosi che individui le cause della malocclusione e i presidi terapeutici necessari per la correzione nonché per la contenzione, servendosi all'occorrenza anche di splintaggi (retainer) fissi intracoronali. Forse nel suo caso non sono stati correttamente valutati i fattori sopra elencati. Con distinta cordialità.

Scritto da Prof. Ciro Russo
Frattamaggiore (NA)