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Domanda di Odontoiatria

Risposte pubblicate: 5

Potrebbe essere un problema gengivale?

Scritto da Teseo / Pubblicato il
Gentili dottori, buongiorno e grazie per il vostro servizio. Il 2 agosto mi è stato estratto l'ultimo molare inferiore a sx poiché cariato (piccola carie colletto anteriore) e in quanto provo del dente antagonista superiore, inoltre causava grande accumulo di cibo tra esso e il dente davanti, causando spesso dolori (che pensavo fossero causati dalla carie del colletto). Ho sviluppato in seguito un'alveolite post estrattiva che purtroppo non ho fatto curare subito perché il dentista era in ferie, però dopo 20 giorni sono andato lo stesso e la sua assistente mi ha fatto un lavaggio dell'alveolo mettendo poi una garza con medicamento, eliminando il dolore...purtroppo la gengiva era chiusa quel tanto che ha impedito alla garza di restare più di 3 ore e quindi poi non sono più tornato per farmi medicare nuovamente e i dolori son tornati. La settimana scorsa sono finalmente andato dal dentista il quale ha appurato che la gengiva si è comunque cicatrizzata. Il fatto è che ogni tanto provo ancora dolore, seppur più lieve. Il dentista nel mentre mi ha rifatto il colletto posteriore del dente davanti a quello estratto ipotizzando che potesse essere la causa dei miei fastidi (in effetti ha detto che era messa male la vecchia otturazione) e per scrupolo ha fatto le prove di vitalità e percussione su questo dente, prove con esito negativo: il dente è vivo ma non provo dolore né alla percussione né agli stimoli termici, o meglio nell'immediato raffreddamento del dente lo provo ma quando lo stimolo si allontana cessa. Ciononostante continuo saltuariamente ad avere fastidio/dolore e in particolare ho notato che questi aumentano o vengono causati dalla masticazione e dalla presenza di cibo sulla zona indicata, ma non nel senso che il dente duole alla pressione o che ho fitte simili a quelle causate dal l'ipersensibilità dentale, i miei fastidi dolori sono a scoppio ritardato e la sensazione che ho è quella di avere un cuneo k comunque un qualcosa tra il penultimo molare e la parete della gengiva posteriore (quella che dá sul luogo dell'estrazione). Preciso che quando passo lo spazzolino o il filo sulla gengiva posteriore provo fastidio/dolore ma più che di tipo sfregamento è di tipo pressione, cioè il male si manifesta quando spingo il filo in giù per andare a pulire la gengiva sotto e la stessa cosa capita quando con le setole dello spazzolino per sbaglio spingo la gengiva in basso, anche non necessariamente quella adesa al dente, mentre preciso ancora che il dente non fa male se sottoposto a pressione o percussione. Quindi la mia domanda è: potrebbe essere ancora il colpo di coda dell'alveolite trascurata o meglio non curata subito? Se fosse, sarebbe possibile attraverso una lastra vedere se è ancora presente infiammazione alveolare? Potrebbe essere invece un problema gengivale, dal momento che quando tocco quella zona, nonostante non sia gonfia, provo fastidio che a volte innesca il dolore? Se fosse, può un problema gengivale (magari accentuato dall'estrazione con alveolite) provocare un dolore che per quanto non sia più forte è comunque tale da impedirmi a volte di riposare bene nonostante l'antidolorifico occasionale? Grazie mille per ogni eventuale risposta!
Posto che non è compito dell'assistente effettuare lavaggio dell'alveolo post-estrattivo nè "mettere garze con medicamento", le cause del suo dolore possono essere molteplici (per es. dentali, parodontali, ecc.) e non ha molto senso fornirle uno sterile elenco, se non aumentare ancora la sua comprensibile preoccupazione. L'unica strada che deve percorrere è quella di ritornare dal suo dentista per una visita clinica approfondita, anche per mezzo di radiografie endorali e sondaggio parodontale di tutti gli elementi dentari.
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Scritto da Dott. Paolo De Carli
Majano (UD)

Caro Signor Teseo, buongiorno, grazie a Lei per la sua Fiducia e Stima in noi. Beh, avrebbe dovuto risponderle il suo Dentista. Probabilmente c'è semplicemente una contrazione della gengiva distale al settimo dente (secondo molare), essendo ancora in via di guarigione la gengiva e l'osso sottostante , nella zona della' avulsione chirurgica. Stimoli termici e chimici arrivano quindi ai tubuli dentinali scatenando il fastidio doloroso. Infatti, la contrazione della gengiva lascia scoperta una parte di dentina che essendo fatta da tubulini centrati da un assone, ossia da un nervo senza guaina mielinica, come fosse un fili elettrici senza guaina protettiva, è molto sensibile. Per sapere se ci possano essere patologie gengivali o parodontali basta fare un sondaggio parodontale esteso a tutti i sei punti del dente e a tutti i denti. Sondaggio che andrebbe sempre fatto in ogni visita clinica odontoiatrica, qualsivoglia fosse il motivo della stessa :) Alla Rx endorale, pur utile fare, non si vede l'infiammazione ma solo i segni indiretti di essa ed gli eventuali difetti ossei parodontali. La gengiva aderente ha consistenza compatta, color rosa corallo ed ha una superficie punteggiata "a buccia di arancio". L'aspetto a buccia d'arancio che ha la gengiva sana è dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo (dall'interno all'esterno). Le zone elevate corrispondono a proiezioni connettivali, e zone depresse a proiezioni epiteliali. Poichè in una gengivite sono proprio le fibre connettivali a "soffrire" e quindi a "rompersi", si ha la perdita dell'aspetto descritto e si forma un aspetto lucido che è il pr imo sintomo di gengivite, come ha lei. Ovviamente questo danno connettivale provoca sanguinamento. Un altro concetto essenziale è che non possiamo più considerare il dente e la sua patologia"da solo",il parodonto e la sua patologia "da solo",ma dobbiamo abituarci a considerare il complesso dente-tessuto come un unico organo: parliamo infatti di "unita dentale" che è un organo formato dai denti e dai loro tessuti di sostegno molli e duri . Come abbiamo visto, quindi, c'è una strettissima relazione di forma ed armonia tra Denti, Gengive, Linea di Giunzione Mucogengivale ed osso sottostante. Tutti questi organi devono essere in equilibrio tra di loro. Cari saluti ancora
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Partendo dal presupposto che l'approccio terapeutico, come da lei descritto, non sembra appropriato...allo stato attuale le cause dei sintomi che lei descrive potrebbero essere molteplici, ma facilmente riconoscibile con una visita clinica appropriata ed esami radiografici: rx endorale nella zona dell'estrazione, sondaggio parodontale, valutazione dello status del dente precedente. Con ogni probabilità il tutto è ancora legato all'avulsione del dente, con possibile scopertura di una parte della radice del dente adiacente, ma, le ripeto, il suo dentista con una visita clinica approfondita potrà risolvere ogni dubbio.
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Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Sig. Teseo, termini tutte le cure e attenda i canonici tempi di guarigione, poi se la sintomatologia permane ci riscriva.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Caro signor Teseo, come ricordato dagli altri colleghi i sintomi che lei descrive potrebbero avere varie origine e probabilmente indagare sulla causa. La diagnosi di alveolite post-estrattiva da chi è stata fatta...in base alle sue supposizioni? Partendo la presupposto che quando le è stato estratto il dente l'Odontoiatra è stato scrupoloso nell'estrarre completamente l'elemento dentario in questione e di non aver lasciato in siti eventuali residui radicolari. Detto ciò e ipotizzando che il collega sia stato scrupoloso, le dico che probabilmente (in base alle informazioni in mio possesso) il sito post estrattivo sta guarendo per 2 intenzione e quindi necessiterà di più tempo. Le consiglio, qualora ci sia ancora un piccolo foto di evitare di farci entrare del cibo all'interno. Vada a consulto nuovamente dal suo dentista qualora la sintomatologia non regredisce e non si faccia eccessivi problemi-domande perché, come ricordato dal collega precedente, basta aspettare i normali tempi biologici le vedrà che il tutto guarirà perfettamente.
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Scritto da Dott. Sandro Iorio
Biella (BI)