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Domanda di Implantologia

Risposte pubblicate: 8

Possibile che si sia danneggiata una parte fra vite di connessione/moncone?

Scritto da Alessandra / Pubblicato il
Buongiorno a tutti, Vi espongo il mio caso: ho 28 anni e in passato ho fatto degli interventi di implantologia dentale. Fino a luglio di quest'anno tutto bene, poi percepisco un lieve movimento al premolare sn arcata superiore. Purtroppo l'impianto (singolo) effettivamente si muove. Consulto il mio medico il quale mi dice che secondo lui potrebbe essersi svitata la vite sotto la pressione del carico masticatorio e suggerisce di aspettare che peggiori la situazione perché martellando rischia di danneggiare impianto e capsula in ceramica. Dopo due mesi circa, mentre passo l'idropulsore mi ritrovo con capsula e moncone (la radice in titanio rimane nell'osso) tutto attaccato in mano. Ritorno dal medico il quale provvede a far separare dal tecnico capsula e moncone per poi riavvitare il tutto. Passano 2 settimane il dente si muove di nuovo, anche in maniera abbastanza evidente. Sono preoccupata, stavolta non può essere il carico masticatorio. Allora vi domando: possibile che si sia danneggiata una parte fra vite di connessione/moncone e che sostituendola salvo l'impianto? Se fosse invece l'impianto stesso a muoversi (cosa che tuttavia il dottore aveva escluso solo tre settimane fa, dicendomi inoltre che la gengiva stava bene...) devo rinunciare all'idea poter riabilitare il mio sorriso? Infine gli impianti, e le loro componenti, sono coperti da garanzia? Nel mio caso sono passati appena 5 anni... Vi ringrazio dell'attenzione, cordialmente, Alessandra.
Sig. Alessandra, gli impianti non sono immuni da complicanze anzi in questo portale, ne troviamo una marea. Le garanzie in medicina non esistono, per cui si deve arrivare sempre a dei compromessi che spesso il paziente riesce ottenere. Se lei si è rivolta ad un odontoiatra iscritto all'ordine dei medici potrebbe consigliare al professionista d'inserire il suo caso nel forum a lui riservato, dove altri professionisti sapranno darle consigli per il suo caso.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Buongiorno, può succedere che una vite che fissa il moncone nell'impianto si sviti. Le cause sono molteplici e solo chi effettua una visita diretta può saperlo. Le elenco alcune delle possibili cause: 1. Difetto "ab initio" della vite o della connessione interna dell'impianto. Tale evenienza è molto rara e l'odontoiatra ha modo di accorgersene subito. 2. Vite danneggiata nelle fasi di protesizzazione; ciò può avvenire in laboratorio e/o in studio quando la stessa viene utilizzata su un analogo dell'impianto che lei ha nell'osso. 3. Vite e moncone non prodotti dalla stessa azienda. 4. Vite troppo corta in rapporto all'altezza del moncone; in tal caso la vite non ha , da un punto di vista biomeccanico, la "forza per restare avvitata. Esistono casi anche di frattura della vite nell'impianto. 5. Problematiche occlusali non favorevoli: le valutazioni gnatologiche ed occlusali fisiologiche e/o patologiche sono errate e sfuggono alla diagnosi; si ha così lo sviluppo di forze occlusali torsionali che determinano il distacco della vite. Può, però, anche verificarsi nel tempo la nascita di forze occlusali eccentriche per la comparsa di superfici di usura , bruxismo, restauri conservativi incongrui, che se non opportunamente corretti possono determinare il distacco della vite. Se è la vite danneggiata la si cambia. Se è l'impianto danneggiato lo ha perso e lo dovrà rifare. Esiste una garanzia delle aziende produttrici ma non certo dopo cinque anni. Qualsiasi sia la causa ed il destino dell'impianto, della vite e della corona protesica il suo sorriso non corre pericoli. Farà, purtroppo per lei una nuova riabilitazione. Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Maurizio Macri'
Napoli (NA)

Gli impianti sono dei dispositivi medici che hanno una parte endo-ossea ed un pilastro esterno che supporta la protesi. Queste due parti sono connesse tra loro con un meccanismo a incastro bloccato da una vite passante. Come qualunque componente meccanica sottoposta a cicli di lavoro continuativi, come può essere la masticazione o, peggio, le parafunzioni (digrignamento, serramento ecc.) sono soggette a usura o a perdita del bloccaggio. Questi fenomeni si verificano più spesso quando si tratta di ricostruzioni singole (1 corona su 1 impianto) e quando l'occlusione esercita forze non assiali. Nel suo caso, una volta verificato che non ci siano condizioni favorenti questi fenomeni, si può, in ultima analisi sostituire il pilastro e la vite vecchi, riavvitare il tutto con un torque adeguato a quel tipo di impianto e poi rifare la corona.
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Scritto da Dott. Paolo Gaetani
Lecce (LE)

Cara Signora Alessandra, buongiorno. Per sapere se l'impianto ha una perimplantite basta fare un sondaggio parodontale o meglio perimplantare, dato che il parodonto intorno all'impianto non esiste più, ahimè, ed una Rx endorale durante la Visita Clinica e strumentale. Questo il suo Dentista lo sa bene. Ne parli con Lui! Per quanto riguarda il moncone con corona che si stacca in continuazione è evidente che non deve accadere ed è altrettanto evidente che c'è qualcosa che non va, ne parli anche di questo apertamente col suo Dentista chiedendo congrue spiegazioni ed informazioni e che Diagnosi abbia fatto e che Terapia intenda programmare! Una piccola riflessione: a soli 28 anni già impianti? Evidentemente deve curare di più Igiene e Profilassi e Visite periodiche dal Dentista. Altra riflessione: a 28 anni ha già denti talmente compromessi da doverli estrarre e fare impianti? Le lascio un Poster con diversi denti con le più svariate e gravi patologie distruttive di corone, radici con fratture sotto cresta ossea e difetti ossei parodontali, curati, salvati ed in bocca sani e salvi dopo ben 25-30 anni! I denti si curano, non si estraggono e gli impianti non sono la "panacea" che il paziente è portato dalla pubblicità e dalla "leggerezza" con cui molti Dentisti li fanno anziché curare i denti! Nei denti si hanno fibre connettivali ed epiteliali che penetrano nel dente a sigillare l'osso ed il parodonto di cui l'osso è parte importante. Questa è la funzione principale ed essenziale della gengiva aderente! Negli impianti, essendo artificiali, le fibre suddette non possono penetrare ma solo "addossarsi" quindi non esiste un sigillo a protezione dell'osso sottostante (non del parodonto che non esiste più non essendoci il dente)! Succede allora che molto più facilmente si ha il distacco di questo falso attacco virtuale e non reale e, come intorno al dente si apre la Gengiva con la formazione di una tasca parodontale che apre la via alla Parodontite, così intorno all'impianto si forma molto più facilmente una tasca perimplantare che apre la via alla perimplantite. Non parliamo poi della differenza abissale tra una radice artificiale osteointegrata e quindi fissa e un dente col suo Parodonto e ligamento alveolo dentale che costituisce una vera e propria aricolazione ed ammortizzatore dei traumi occlusali e trasversali! Cosa, importante perché nel tempo i denti si muovono, si inclinano mesialmente per compensare la perdita interprossimale di sostanza e se non avvenisse questo, si perderebbe il punto di contatto interprossimale con danni gravi ai denti e soprattutto al partodonto. I denti poi col tempo si consumano occlusalmente ed allora per mantenere la dimensione verticale della bocca, i denti estrudono in continuazione molto lentamente e con tutto questo viene mantenuta la fisiologicfa salutare dinamica gnatologica dell'intero sistema odontostomatologico, compresi i muscoli i nervi e le articolazioni temporo mandibolari! Con gli impianti, in parole povere no! Non dico che l'implantologia sia da non fare. Dico solo che ci devono essere le indicazioni corrette e che è meglio sempre un dente proprio ad un impianto. Questo lo sottolineo perché troppo spesso ho visto estrarre denti praticamente sani, nel senso di curabilissimi conservativamente, endodonticamente o parodontalmente, per sostituirli con impianti. Basta fare un giri su You Tube e si vedono "delitti" e "crimini" con l'estrazione spesso di tutti i denti per sostituirli con impianti, roba da "matti"!Domanda con "riflessione": i denti avulsi (estratti) erano in condizioni peggiori di questi che le mostro? Cari Saluti
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alessandra091014.jpg

Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

La sua complicanza rientra purtroppo nella norma relativamente alle complicanze in implanto - protesi. Nel suo caso, se (come credo anche io) l'impianto non ha problemi di osteointegrazione, la vite che avvita il moncone/pilastro implantare all'impianto stesso deve essere sostituita (sono molteplici le potenziali cause si svitamento, alcune prevedibili e prevenibili altre no, come le hanno illustrato i colleghi) e successivamente può essere ri-cementata la capsula. La garanzia in ambito medico/odontoiatrico non esiste, ma non credo che il suo Dentista abbia problemi a sostituirle gratuitamente una vite in titanio.
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Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Vorrei sapere se il moncone è standard oppure è stato realizzato con una fusione in laboratorio, inoltre quando si riposiziona un moncone prassi vorrebbe che la vite di serraggio fosse nuova

Scritto da Dott.ssa Cleopatra Albini
Grottammare (AP)

Siamo ben al corrente di questo problema e della sua soluzione. Non dovrebbe mai succedere ma purtroppo succede, in particolar modo per alcune case produttrici di impianti che confezionano monconi senza connessione conometrica. La connessione conometrica è una connessione a forma di cono, da qui il nome, che permette al moncone, una volta avvitato, di incastrasi perfettamente nell'impianto, a tal punto che anche se svitiamo la vite, i moncone resta ugualmente saldamente connesso. Cosa fare nei casi in cui il tipo di moncone non è conometrico? e si stacca dall'impianto a causa dei movimenti masticatori? la risposta è semplice, in base alla nostra esperienza, occorre mnecessariamente cambiare la vite e serrare la stessa con una forza di almeno 35 newton. In alcuni casi è necessario anche che l'implantologo contatti la casa produttrice degli impianti, mettendola al corrente del problema.
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Scritto da Dott. Floriano Petrone
Torino (TO)