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Domanda di Implantologia

Risposte pubblicate: 7

Mia madre ha 66 anni e da molto tempo soffre di problemi ai denti

Scritto da valeria / Pubblicato il
Buongiorno, mia madre ha 66 anni e da molto tempo soffre di problemi ai denti, la situazione adesso è degenerata, poichè nell'arcata inferiore è rimasta quasi senza denti, in quanto una parte è coperta da protesi fissa, e nella restante parte le stanno cadendo gli ultimi denti, e non è presente più nemmeno l'osso. L'arcata superiore è anch'essa problematica ma per adesso "tiene". Le è stata fatta una diagnosi nefasta, del tipo che non ci sia possibilità di impiantare nulla, "perchè non c'è più osso". Vorrei capire se le nuove tecniche protesiche potrebbero essere applicate ad un "caso limite" come il suo, e se ci sarebbero alternative. Per altro io sono di Catania, ed ho avuto delle pessime esperienze con un dentista della zona, quindi non saprei più di chi fidarmi; potreste indicarmi un sanitario serio che potrebbe fare qualcosa per mia madre? Grazie
Gentile signora Valeria, se sua madre gode di buona salute, 66 anni non sono un limite per la chirurgia implantare, e se ha avuto esperienze negative con un collega... semplicemente senta un altro parere. Le tecnologie progrediscono costantemente, e quello che non era possibile fare dieci anni fa ora potrebbe esserlo. L'importante che l'odontoiatra a cui deciderete di dare fiducia sia una persona valida e capace, attenta nel valutare ciò che si può e ciò che si deve fare ( e cioè una persona attenta a ciò che NON si deve fare). Obbligatori esami radiografici approfonditi per dirimere, nel ventaglio di alternative possibili, la migliore. Cordiali saluti.
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Scritto da Dott. Davide Colla
Seregno (MB)

Gentile Sig.ra Valeria, pur in condizioni di notevole riassorbimento osseo, le possibilità per una riabilitazione funzionale ed estetica ci sono e sono variabili in rapporto a quello che si vuole raggiungere. La più semplice ed economica, anche se oggi desueta, è la protesi mobile, che non comporta nessun intervento chirurgico; la seconda è una overdenture con un minimo di quattro impianti inseriti nelle regioni frontali e ciò comporta un piccolo intervento; mentre, la terza è la realizzazione di protesi fisse estese a tutta l'arcata che, però, necessita di un intervento più complesso che prevede degli innesti di osso atti a determinare un aumento di spessore e di lunghezza delle creste alveolari per poi poter inserire degli impianti che dovranno sostenere le protesi fisse. Tutte le varie alternative, cmq, prevedono un attento esame obiettivo clinico e rx. Cordiali saluti.
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Scritto da Dott. Aldo Santomauro
Palermo (PA)

Cara Signora Valeria.... lei pensa già al grandissimo problema dell'impianto.... invece di pensare e di aver pensato nel passato ed ora al vero problema che a quanto pare è la Parodontite (=volgarmente piorrea) di cui soffre sua madre...NESSUNO le ha detto che è una malattia che si cura?...Nessuno le ha detto che l'osso si può far rigenerare?...sia per la Parodontite che per gli impianti?......quindi per primo va visitata da un Parodontologo e poi, se lui non facesse implantologia, da un implantologo...se poi trovasse un Parodontologo che facesse implantologia e protesi sarebbe il massimo ...non creda che sia raro...per esempio il sottoscritto fa queste specialità ed altre....:....la Parodontite è una infiammazione come le spiego più sotto.le rispondo nel modo in cui spiego ai miei pazienti in studio, cosa sia una tasca parodontale e come si arriva ad una diagnosi e come si imposta una terapia.ecco: " Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l'osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all'osso e l'Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane.il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a distanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." In questa sede si procederà anche alla pianificazione della eliminazione di tutto ciò che di irrazionale è in bocca ( restauri conservativi e protesici irrazionali, necessità di immobilizzazione temporanea o definitiva di denti con mobilità superiore al 1°, pianificazione della risoluzione di eventuali disgnazie (per le quali si segnerà una ulteriore serie di Visite anche per lo studio Cefalometrico), pianificazione di tutta la conservativa, endodonzia, chirurgia orale, Gengiviti e solo alla fine si pianificherà la "parte di riabilitazione Chirurgica Parodontale!........Arriveremo così ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi (sottolineando complicazioni, tempi, possibilità di recidive etc.). la "terapia parodontale", spesso,per la sua importanza e complessità, coinvolge tutta l'Odontoiatria. ....................................TERAPIA PARODONTALE………………………. Essa consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione….quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita…… nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali… Legga per favore il mio Articolo o Pubblicazione su questo stesso portale facendo così: clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: …….VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si opccupa di Parodontologia (cosa molto diversa)....quindi è importante che lei la legga.... ...... Mio Sito Web di Parodontologia www gustavopetti it …………….......... POI ...........sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!'.... poi.... TRA I MIEI CASI CLINICI....seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): …..a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti... a Pag 2...Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria....e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente..... infine vada sul mio sito, le sarà molto utile..........Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia,Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Valeria66Cat.jpg

Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Concordo pienamente con il collega che mi ha preceduto, nulla da aggiungere. Cordialmente Dr. Paolo Formenti

Scritto da Clinica dei dottori Molinari W. e Formenti P
Monza (MB)

Gentile Valeria, l'odontoiatria moderna prevede diverse procedure chirurgiche per la ricostruzione tridimensionale dei mascellari. E' sempre più raro che non vi siano le condizioni per l'inserimento di impianti. Ovviamente ogni caso ha la sua storia. Ha possibilità di inviare una foto della radiografia? Capisco che Palermo è distante ma se vuole possiamo incontrarci al mio studio. Cordiali saluti.

Scritto da Dott. Cristian Romano
Palermo (PA)

Sig. Valeria, di norma un collega dopo diagnosi spiega, che le dimensioni ossee sono limitate, che non sussiste indicazione alla riabilitazione implanto-protesica, perché è destinata all'insuccesso per svariati motivi, ma sicuramente propone altre soluzioni per riabilitare la masticazione. Se sua madre è nelle condizioni da lei descritte, con molta probabilità non è dedita alle visite semestrali e non ha una corretta igiene domiciliare, che sono elementi essenziali per conservare una riabilitazione implantare.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Gentile signora è alquanto improprio formulare ipotesi diagnostiche sulla base di poche righe scritte attraverso una mail e naturalmente non si può prescindere da una attenta visita preliminare che consenta una raccolta dati e tutta una serie di esami diagnostici, solo così si può effettuare uno studio del caso e propinarle i diversi orientamenti terapeutici del caso. in linea di massima l'età non influenza grandemente la prognosi e le riabilitazioni implantari sono fattibili anche nei casi di gravi atrofie ossee,se necessario si possono effettuare interventi di rigenerazione ossea. Cordialità.
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Scritto da Dott. Francesco Sforza
Carovigno (BR)