Menu

Domanda di Implantologia

Risposte pubblicate: 10

Accorgimenti preliminari per inserimento impianto dentale

Scritto da Roberto / Pubblicato il
Salve, vorrei gentilmente avere un parere riguardo al seguente problema che ho: Un anno e mezzo fa il secondo premolare (incapsulato da 10 anni) ha iniziato a darmi fastidio, dalle lastre sembrava affetto da granuloma ed era anche presente una fistola. Così il dentista mi ha effettuato due o tre ridevitalizzazioni nei primi mesi per cercare di recuperare il dente, il dolore era passato ma la fistola non se ne "andava"... nei mesi sucessivi ha comunque deciso di effettuare anche una gengivectomia per fare spazio alla nuova capsula. Ma in seguito una piccola rottura della radice ha aggravato la situazione e la fistola comunque non voleva scomparire. Il dentista ha quindi deciso di asportare la radice (febbraio) per eliminare il granuloma e far regredire la fistola... Ora a distanza di 4 mesi dall'estrazione ho ancora la fistola! (I denti vicino non sono in necrosi). Il dentista dice che è solo dovuto al condotto fistolare rimasto e spinge per mettermi un impianto perché se passa troppo tempo dall'estrazione l'osso si ritira... Io ora mi ritrovo con tanti dubbi e poca fiducia a fare un impianto con ancora la fistola (oltre che la gengiva accorciata). Non mi sembra una prassi corretta proprio perché ancora non è riuscito a capire da dove arriva questa infezione... cosa è meglio fare a questo punto? vorrei avere più certezza del lavoro del mio dentista e sapere quali sono le "regole d'oro" per fare un impianto. Grazie a tutti Roberto
Gentile Roberto, tutto quello che il suo dentista ha fatto fino a adesso (e da lei riportato) non mi convince per niente. Prima di parlare di impianto, a questo punto si deve essere certi che non vi siano forme di infezioni nella zona in questione, sia a livello osseo che a livello gengivale. Se il premolare è superiore (questo lei non lo specifica) data l'estrazione io aspetterei fino a 6 mesi, per decidere di inserire un impianto. Cordiali saluti Dott.Cristian Romano

Scritto da Dott. Cristian Romano
Palermo (PA)

Dopo quattro mesi la fistoletta dovrebbe essere totalmente scomparsa! La sua permanenza denota che la causa dell'infezione è ancora presente e deve essere trovata ed eliminata. Ma il suo dentista le ha fatto o le ha prescritto delle radiografie o una tac, utili sia per la diagnosi che per pianificare l'intervento implantologico? Segua il suo intuito: non si faccia ancora applicare l'impianto. Cordialmente, dott. Angelo de Fazio

Scritto da Dott. Angelo De Fazio
Casalnuovo di Napoli (NA)

Gentile Roberto, data la cronicita' dell'infezione, bisogna in primo luogo eleiminarla in maniera definitiva, valutando la fonte ed intervenendo per bonificare la sede che eventualmente alloggerà l'eventuale impianto. Esami radiografici mirati, permetteranno al professionista di risolvere al meglio la situazione. Distinti saluti

Scritto da Dott. Angelo Raffaele Izzi
Lainate (MI)

La fistola denota la presenza d'infezione e se questa non va via è assolutamente sconsigliata la fase chirurgica implantare. Indaghi correttamente con rx e dopo la guarigione tac per valutare la qualità e la quantità di osso per programmare l'impianto. Saluti Dr.Cristoforo Del Deo

Scritto da Dott. Cristoforo Del Deo
Teramo (TE)

Sig. Roberto, il suo dubbio è lecito e deve essere chiarito. Ritorni dal collega e gli richieda degli accertamenti più approfonditi. Consiglio non inserire impianti con la presenza di una fistola suppurante, che non è da confondersi con un esito cicatriziale. Dott.Ruffoni Diego.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Caro Roberto, è assolutamente incredibile che dopo tanto tempo non si sia riuscito ad eliminare nè la fistola nè la causa scatenante di essa. Le tecniche per individuarne la causa sono sia di facile applicazione che intuitive così mi sembra alquanto improbabile e superficiale il comportamento del collega. Sicuramente la riabilitazione implantare rappresenta la migliore soluzione, dopo estrazione dentaria, per sostituire l'elemento mancante. Ma attuarla finchè i problemi attuali non saranno risolti, è per certo un rischio che non consiglierei mai ad un mio paziente. Rimango a sua disposizione per ogni altro consiglio. Dottor Daniele Moretto, Studio Associato Lo.Mo. Roma
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Daniele Moretto
Roma (RM)

Caro Roberto Lei necessità di un valido chirurgo orale che inquadri il problema che ha e programmi un piano terapeutico per la risoluzione dell'infezione cronica per pianificare un'eventuale protesizzazione implantologica. Il tutto deve essere fatto con il massimo scrupolo e con precisione certosina pena il cronicizzare una situazione gia' fin troppo ambigua e seguita con faciloneria, se tutto cio' che riferisce e' esatto, dal suo clinico. Dott. Francesco Sacco Odontoiatra Specialista in Chirurgia Maxillo Facciale in SALERNO e AVELLINO www.chirurgomaxillofacciale.it
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Francesco Sacco
Salerno (SA)

Caro Roberto, se c'è ancora una fistola, indagherei da dove possa provenire, magari dai denti vicini, che possono essere necrotici, o magari da qualche residuo radicolare che non è stato asportato!!! Io farei una fistolografia, cioè una radiografia con un cono di guttaperca inserito all'interni del condotto fistoloso per capire da dove origina. Per quanto riguarda l'impianto, io non lo metterei mai in un sito che presenta un'infezione come nel tuo caso, ma lo farei prima guarire. L'impianto deve essere messo in un'osso senza infezioni. Distinti saluti Dr Gerardo Cafaro
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Gerardo Cafaro
Campagna (SA)

Capire il motivo via e-mail non è possibile è certo però che con uno stato infettivo locale in corso applicare un impianto significa aumentare notevolmente il rischio di fallimento . Quindi prima eliminare la causa dello stato infettivo , il suo buon senso ha ragione . Regole d’oro buon senso quindi e manualità operativa . Distinti saluti Dr. Paolo Cappellani .

Scritto da Dott. Paolo Cappellani
Roma (RM)

Sig. Roberto cambi dentista, perchè il suo non ci ha capito niente. Dott. Maurizio Serafini

Scritto da Dott. Maurizio Serafini
Chieti (CH)