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Domanda di Gnatologia

Risposte pubblicate: 5

Seguito alla domanda: Soffro di acufene bilaterale, probabilmente dovuto a problemi dentali

Scritto da Pierluigi / Pubblicato il

Intanto grazie a tutti per le prontissime e articolate risposte. Se qualcosa può essere aggiunto al quadro della situazione si tratta di un paio di elementi: posto che la situazione dell'udito è perfetta dal punto di vista audiometrico, il problema è effettivamente enorme. Sono un musicista e ahimè l'impatto che ha il mio pianoforte a coda su di me è ormai terribile: se smetto di suonare d'improvviso, sento rumori fortissimi nelle orecchie che durano diversi secondi e che poi si riattenuano nel costante fruscio. E' disperante. Tutti gli esami risultano a posto, non ho ''niente'' eppure ho tutto il peggio che si possa immaginare in questa attività. Aggiungo che a livello dentale l'impressione sia quella di una costante pressione e tensione sul palato. Non so se è importante. L'utilizzo di un byte - forse non calibrato bene - non mi ha dato risultati soddisfacenti. In ogni caso vi ringrazio ancora per le indicazioni che mi avete fornito!

 

Precedenti:

http://www.dentisti-italia.it/dentista_domande/gnatologia/2010_soffro-di-acufene-bilaterale-probabilmente-dovuto.html

Gentile paziente, le scuole gnatologiche sono tante. Ognuna di queste ha i suoi strumenti di misurazione, le proprie caratteristiche, il proprio background culturale e di ricerca alle spalle. Non c'è, spesso, un "modo giusto" di fare e un "modo sbagliato". ---------------------------------------------------- Ad esempio: la scuola di Vienna di Slaviceck (il mio principale punto di riferimento culturale) utilizza essenzialmente l'axiografo, e si prefigge di correggere i rapporti anatomici errati e costruisce il bite inferiormente, mentre contesta l'uso del kinesiografo. Personalmente non ne ho ancora costruito uno solo superiormente: TUTTI sotto. Altre scuole sostengono l'esatto opposto. Altre scuole invece mettono più l'accento sull'aspetto posturale di altre. La scuola planasiana, per fare un altro esempio, dedica molta attenzione alla dinamica masticatoria e alle alterazioni anatomiche che una sua disfunzione determina. Non si può assolutamente, quindi, indicare, senza fare torto a tanti stimatissimi gnatologi, quali sono gli esami giusti da fare, quelli che, se non vengono fatti, può considerarsi "visitato male". Lei ha bisogno di un valido e competente gnatologo, ma non stia ad arrovellarsi su quali accertamenti diagnostici riterrà necessari o su dove costruirà il bite. -------------------------------------------------------------- Si accerti di scegliere "il meglio", perchè una persona che presenta acufeni come sintomo principale probabilmente è un caso effettivamente complesso. La posso lasciare con una immagine chiara: NON E' IMPORTANTE DI CHE COLORE SIA IL GATTO. L'IMPORTANTE E' CHE PRENDA TOPI. Non è importante di che scuola sia lo gnatologo: l'importante è che centri il problema e glielo risolva. Può trovare un elenco parziale di gnatologi nella sua regione sul sito dell'Associazione Italiana Gnatologia. E' un elenco parziale, ci sono altre società scientifiche, naturalmente.
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Scritto da Dott. Sergio Formentelli
Cuneo (CN)

Caro Signor PierLuigi...alla mia dettagliata spiegazione fatta nell'altro post...aggiungo che personalmente ma in accordo con gran parte della comunità scientifica internazionale il Bite ... può avere funzione sintomatica ...o diagnostica per arrivare ad una terapia...mi spiego...e va costruito sull'arcata superiore per il semplice fatto che essa è l'unica ad essere solidale con la base cranica e quindi ad avere una precisa posizione nello spazio rilevabile appunto con l'arco facciale di cui le ho lasciato la foto nel precedente post, inoltre è la mandibola che deve rimanere non in contatto coi denti superiori, ma, essendo tra le due arcate, l'unica mobile, deve poter non trovare una posizione fissa ma essere alla continua ricerca di una sua posizione che non potrà mai trovare grazie proprio al bite superiore...sintomatica è il classico Bite con spessore di circa 1 mm sui denti posteriori, costruito rigido sull'arcata superiore, da portare la notte, con piani inclinati anteriori di circa 20-30° (guida o disclusione incisiva)...con creazione di guide canine opportune...con manipolazioni in bocca sul manufatto...solo alcune precise cuspidi controlaterali devono "toccare" il bite in modo da mettere a riposo muscoli pterigoidei e i masseteri e le articolazioni temporo mandibolari ed il sistema nervoso...i sintomi si attenuano fino a scomparire...DIAGNOSTICA se invece si vuole arrivare a una terapia...deve sapere che il bite in pochi giorni fa dimenticare ...portato sempre...alla memoria del cervello la attuale posizione patologica della malocclusione e, una volta azzerata come una tabula rasa questa memoria...si toglie improvvisamente il bite e si cerca la occlusione "giusta" su cui "ricostruire l'intera bocca"... in ogni caso...pur rimandandola alle spiegazioni sugli acufeni...di possibile origine gnatologica...devo sottolineare che questa relazione va diagnosticata e dimostrata inequivocabilmente...e per questo le consiglio visiti approfondite dai migliori Otorinolatringoiatri...neurologi...specialisti in medicina interna...oltre ad esami clinici e radiografici,TAC, RM...che questi specialisti potranno competentemente richiederle...Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologo,Gnatologo, Ortodontista (la figlia Claudia Petti) e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi , in Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Egregio sig. Pierluigi, alla luce dei sintomi che ha aggiunto nella Sua esposizione Le consiglierei di farsi vedere da un bravo osteopata che valuti l'opportunità di manipolazioni craniali che potrebbero alleviare le Sue tensioni palatali. Per quanto riguarda i discorsi sui vari tipi di bite... certo ci sono molte scuole, ognuna con le sue motivazioni ecc.ecc. Persomalmente, da una ventina d'anni, i bite che applico (quando non ci sono altre priorità )sono quasi solo inferiori e accuratamente bilanciati e controllati con tecniche neuro-muscolari. I risultati clinici sono molto soddisfacenti. Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Giuliano Pellizzari
Padova (PD)

Sig. Pierluigi, le premetto che un caso non fa testo ed è privo di scientificità; mia madre ha sofferto di acufeni per 10 anni, il problema era complesso ed è stato trattato da 4 specialisti, i vari bite davano risultati mediocri, le terapie con psicofarmaci attenuavano i sintomi ma non li eliminavano, non si trovava la giusta cura, per cui la sentenza definitiva era di abbandonare tutte le cure e imparare a convivere con questo fastidio. Mia madre riferiva l'inizio dei primi rumori legato a un momento ben preciso della sua vita, che corrispondeva alla morte di sua madre. Dopo circa 10 anni l'acufene scomparve spontaneamente, non si è più ripresentato, ormai sono passati altri 15 anni. Quando gli ricordo il brutto periodo dei fischi e dei rumori, lei non lo ricorda quel periodo, se non richiamato specificamente a dei fatti particolari, sembra quasi che l'abbia rimosso.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Gentile Pierluigi, senza nulla togliere a quanto con oggettiva Competenza Le hanno suggerito i Colleghi, ma Lei ha mai indagato se questo disturbo possa in realtà essere una sindrome di Meniere?

Scritto da Dott. Gustavo De Felice
Sapri (SA)