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Domanda di Endodonzia

Risposte pubblicate: 10

C'é qualche modo per poter recuperare il dente, indipendentemente dalla gravità della frattura?

Scritto da martina / Pubblicato il
Convengo per un prezioso consiglio da parte vostra..... Dopo aver ritrattato per granuloma di un dente per mesi e dopo che mi é stato chiuso con ancora granuloma apicale (perché si sarebbe rimarginato) così mi é stato detto; dopo 2 giorni dalla chiusura dolore intenso...cambiato medico (antibiotici compresi), quest'ultimo mi consiglia di estrarlo perché fratturato e pare che la frattura sia piuttosto profonda....sconcerto e nervoso perché il mio medico non mi aveva affatto consigliato di rivolgermi ad un endodonzista più appropiato per tale problema (cosa fatta dopo aver chiesto a terzi informazioni più dettagliate) dopo la chiusura del dente e che mi avrebbe evitato tempo perso per mesi, fastidi vari e frattura che sicuramente é stata causata dal travaglio del dente e per aver portato per mesi interi un'otturazione provvisoria indebolendolo. Ora chiedo cortesemente c'é qualche modo per poterlo recuperare indipendentemente dalla gravità della frattura o é escluso (il dente é integro l'unico inconveniente é che si nota questa venatura scura che pare vada sino in fondo) io ne avverto a mala pena il muoversi della parete con tale venature. Grazie
Gentile Martina, non avendo dati oggettivi è molto difficile poterla aiutare.Posso solo dirle che molte fratture del dente possono essere curate altre,quelle più profonde,purtroppo no. Chiaramente dipende dal tipo di dente se monoradicolato o pluriradicolato e dalla profondità e gravità della frattura.Se si tratta di una fattura infraossea profonda di solito il dente non può essere recuperato. Cordialmente

Scritto da Dott. Tersandro Savino
Tivoli (RM)

Cara Signora Martina, lei non può avvertire nessun movimento, perchè spontaneo non può essere a meno che non si tratti di una grossa e totale frattura che darebbe sintomi ben precisi su cui il Dentista non avrebbe esitazioni!Se lo ha sentito con le dita, sappia che i polpastrelli danno sensazioni di falsa mobilità! Mi sembra tutto molto improvvisato e dire, sempre che lei abbia caoito bene," é stato chiuso con ancora granuloma apicale (perché si sarebbe rimarginato)", non signiofica niente e non è terminologia medica per quanto la si voglia semplificare, forse da abusivo, ma non da medico. Così come è adssurdo che il canale o i canali siano stati trattati per due mesi. Un trattamento endodontico di un dente in necrosi per osteolisi periapicale, vedi granuloma, dura di regola tre sedute, c'è chi usa fare anche solo una seduta o quattro o poco più sedute, ma non due mesi, ma raccolte in 7-10 giorni al massimo. Poi sigillati gli apici, il granuloma impiega mesi a riassorbirsi, fino a due anni! . I Granulomi non sono altro che dei tentativi dell'organismo di bloccare l'infezione che risiede nel dente, ossia i microbi sono nella radice, le tossine escono dall'apice e provocano l'insorgenza del granuloma, curate le radici, il granuloma si riassorbe da solo dopo la terapia endodontica, i microbi non ci sono più! Se fosse impossibile curare le radici per la via "normale", li si curano per via retrograda, chirurgicamente, entrando nelle radici dagli apici che poi vanno sigillati con materiali particolari! Il granuloma si può anche non escidere chirurgicamente intanto si riassorbe! Per la terapia si procede, o meglio io procedo così: Si procede in prima seduta, dopo copertura adeguata con l'antibiotico giusto, alla strumentazione accurata con lavaggi, sotto diga ovviamente, di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiude poi il dente alla fine di ogni seduta con membrana semipermeabile per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvissuti dentro che causerebbe pressione e quindi dolore. Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione e si vede se c'è pus, nel qual caso si programmano altre edute. Si ripete tutto e si chiude sempre con membrana semipermeabile edi nfine in terza seduta si chiude il dente. Esistono delle linee guida dettate dalla società italiana di endodonzia, ma la creatività di ognuno è libera di agire come meglio ritiene per quella situazione e per quel paziente, io mi comporto così da 34 anni, con i dovuti aggiornamenti per il progresso che in continuo avviene e i denti in necrosi non mi hanno mai dato problemi. Per le fratture, le lascio una foto esplicativa e diciamo che quasi sempre il dente può essere salvato in modo eccellente, basta saperlo fare!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Gentile Signora Martina purtroppo capita che i denti devitalizzati a volte si possano fratturare. Non è colpa del suo dentista!Se la frattura è alta, ossia ha interessato parte della radice non si può fare altro che estrarre, altrimenti si può salvare con allungamento di corona clinica, ricostruzione con perno e successivo incapsulamento. cordialmente

Scritto da Dott.ssa Maria Grazia Rocchi
Roma (RM)

Gentile signora,purtroppo la frattura radicolare e/o dentaria rientra in quelle complicazioni che a volte segue il trattamento endodontico di un dente.Io faccio parte di quella corrente di pensiero che preferisce non fare (salvo rari casi)medicazioni intermedie,questo non significa però che sia stata "la perdita di tempo"come dice lei ad aver provocato la frattura.Impossibile dire con le informazioni che abbiamo se il dente debba essere necessariamente estratto,io non posso che cosigliarle di dare fiducia al MEDICO!! che le ha proposto l'estrazione.
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Scritto da Dott. Massimo Bezzi
Torino (TO)

Gentile Sig.ra Martina, dipende dall'entità della frattura. Se coinvolge quasi tutta la radice non si può fare nulla. Comunque i denti devitalizzati si possono fratturare, capita a tutti. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Il recupero dipende dall'entità della frattura, purtroppo i denti devitalizzati hanno questo rischio...si faccia consigliare dal suo dentista in caso avesse altri denti devitalizzati se metterli in "sicurezza" con delle corone.

Scritto da Dott. Cristoforo Del Deo
Teramo (TE)

La frattura di un dente può prodursi solo per l'azione di uno sforzo eccessivo per la robustezza del dente, ed atribuire questo al dentista forse è frettolosamente sbagliato. Tutto ciò poi non elimina il suo problema. Credo sia meglio per la sua bocca concentrarsi su come eventualmente recuperare il dente o come sostituirlo se fosse irrecuperabile, lasciando il resto al suo giudizio. Cordiali saluti.

Scritto da Dott. Davide Colla
Seregno (MB)

Se la frattura è evidente anche all'Rx, ed è profonda (cioè dal terzo medio della radice in giu' per intenderci), il dente è comunque destinato ad essere perso. Lo può mantenere in arcata fintanto che non darà sintomatologia evidente, e solo allora, rassegnarsi, ed estrarlo. Se ci saranno i presupposti, o in immediato o dopo 4 mesi (valuterà l'implantologo), un impianto in sostituzione del dente.

Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Sig. Martina, questi sono i risultati che ottengono i pazienti che cambiano facilmente il loro odontoiatra, non riuscendo a rendere responsabile un unico professionista. Ora si rivolge al nostro portale senza ottenere risposte certe, forse per raggiungere i migliori risultati occorre mettere in contatto tra di loro i vari professionisti arrivando a delle concrete conclusioni.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Dal solo racconto è impossibile darle un consiglio sensato. Sicuramente se la frattura esiste ed è soldabile parodontalmente, non c'è nulla da fare; il dente è da togliere. Se il frattura in realtà è una crepa e non c'è sondaggio parodontale il dente deve essere ricostruito con materiali non eccessivamente rigidi (es. perni in fibra e composito) e ricoperto con una corona. La ricopertura, comunque, non esclude, ma riduce, il rischio di propagazione di una vera frattura.
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Scritto da Dott. Luca Boschini
Rimini (RN)