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Domanda di Endodonzia

Risposte pubblicate: 9

Dolore dopo devitalizzazione ultimo molare dx inferiore

Scritto da massimiliano / Pubblicato il
A seguito di un dolore semi costante e di dolore al freddo, 3 giorni fa mi è stato devitalizzato l'ultimo molare dx inferiore, e richiuso con medicazione e chiusura provvisoria. Poichè il giorno successivo sentivo ancora il medesimo dolore, sono andato dal dentista, che mi ha riaperto la chiusura provvisoria lasciandomi un pezzetto di cotone da togliere dopo i pasti per lasciare sfogare eventuali gas; due ore dopo il disastro: ho provato a mangiare un pezzo di pane e ho avvertito una fitta da compressione molto violenta, tale da non potere più utilizzare la parte dx della bocca. Oggi, con situazione invariata, sono tornato dal medico, che mi dice che non può fare nulla, e che devo aspettare che questo dolore pressorio passi, prima di poter richiudere il dente. E' normale? Sono preoccupato anche dal fatto che agosto incalza... Grazie
Non è per nulla normale. Verosimilmente non è stato tolto tutto il nervo. Tre giorni fa il nervo era verosimilmente vivo (dolore al freddo) anche se non recuperabile; di qui la necessità di devitalizzazione. Il dente le è stato lasciato aperto, anche se con un batufolino di cotone. Non ci sono gas che devono spurgare se il dente non è necrotico. Questa manovra di lasciare aperto il dente è da aborrire. TUTTE le scuole endodontiche la vietano, anche sui denti necrotici. Cambi dentista senza indugio, e si assicuri che usi la diga di gomma per effettuare la devitalizzazione (che sono convinto sia ben lungi dall'essere completata) e la successiva ricostruzione. Sicuramente esistono anche a Torino dei dei bravi dentisti che, come me, tengono aperto in agosto. Saluti
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Scritto da Dott. Sergio Formentelli
Cuneo (CN)

Sig. Massimiliano, bisogna valutare la situazione per poter affermare che il suo dentista abbia eseguito in modo incongruo il trattamento, in questa fase è bene sondare e detergere bene i canali dentalmedicarli eventualmente con idrossido di calcio e fare una otturazione provvisoria per poi ultimare la terapia. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Franco Massimo Casella
Torino (TO)

Sig. Massimiliano, non tutti i trattamenti canalari sono uguali, probabilmente nel suo caso c’è stata una complicanza di origine infettiva, che in alcuni casi occorre un drenaggio prima della chiusura definitiva.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Gentile Massimiliano, concordo con il collega Formentelli. La cura canalare deve essere completata quanto prima ma...con competenza. Buon pomeriggio

Scritto da Dott. Giancarlo Dettori
Sassari (SS)

Io concordo con la scuola di pensiero di chiudere quanto prima il dente devitalizzato. Non lascio mai un dente aperto. Per il resto bisognerebbe valutare più attentamente la condizione clinica per poterle dare dei consigli.

Scritto da Dott. Cristian Romano
Palermo (PA)

Caro Signor Massimiliano... Dopo avere accertato la diagnosi, le spiego come mi comporto io nel fare una terapia canalare ad Hoc: ...in linea di massima perchè non l'ho vista clinicamente... mettiamo un pò d'ordine le spiego come ci si comporta (o meglio come mi comporto io nel mio studio...) in un caso così...= = bisogna procedere così: 1- Bisogna iniziare almeno tre giorni prima di intervenire una copertura antibiotica con un antibiotico potente, a largo spettro soprattutto su anaerobi gram neg. come il ceftriaxone bisodico (Rocefin f.i.m. 1 Gr.) in fiale intra muscolari da 1Gr. (una al di per tutto il trattamento e proseguire oltre di almeno 4/5 giorni. (ovviamente è solo un suggerimento ...non posso prescrivere antibiotici per via web senza neanche averla vista e fatto una anamnesi accurata...lo farà il suo medico Dentista che la prenderà in cura)!!!!Faccia la prima seduta un lunedì...la seconda un Giovedì/Venerdì e la terza di chiusura dei canali il Lunedì successivo...in modo da assumere, partendo da tre giorni prima e terminando 4/5 giorni dopo, in tutto 14/15 Fiale da 1 Gr. (una al dì) 2- procedere alla rimozione delle vecchie terapie canalari..se ci fossero.. e quindi alla strumentazione accurata con lavaggi (sotto diga ovviamente) di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiude poi il dente alla fine di ogni seduta con membrana osmotica per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvissuti dentro che causerebbe pressione e quindi dolore! E qui finisce la prima seduta! 3-Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione... si vede se c'è pus ( se c'è bisogna programmare altre sedute) si ripete tutto e si chiude sempre con membrana osmotica... 4-infine in terza seduta si chiude il dente... Il Dentista anche se per motivi logistici non avesse potuto iniziare subito una terapia del genere avrebbe dovuto fare almeno la prima seduta sotto diga per decomprimere il dente e disinfettarlo e chiuderlo con la famosa membrana osmotica affinchè non avesse dolore...! Se poi non fosse possibile fare tutto questo per la presenza di impedimenti insormontabili nella radice (raro...ma possibile)...si curano le radici per via retrograda ossia chirurgica...si scolpisce un lembo di accesso all'osso...si perfora...l'osso...a livello degli apici delle radici...e si curano le radici entrando in esse dall'apice...per via retrograda ...poi si sigilla l'apice ...senza fare una apicectomia..come molti purtroppo ancora fanno... con MTA o con Amalgama d'argento chirurgica priva di zinco...: Ecco tutto ...MI faccia sapere... ...Cordialmente ...Gustavo Petti
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Mi sembra, da quanto descritto, una situazione disastrosa che richiede l'immediato ricorso al parere (dal vivo) di un altro dentista, che veda più chiaramente del primo la situazione clinica e ponga fine a tante sofferenze..

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Gentile Si.g Moscarello, un dente dolente e sensibile al freddo, necessita di una terapia canalare completa eseguita nel più breve tempo possibile. In caso contrario è inevitabile la formazione di infezioni all'apice della radice. Nel Suo caso ora probabilmente l'infezione c'è ed occorre a questo punto prima una terapia antibiotica e successivamente un trattamento della radice sicuramente più complesso a causa dell'infezione.

Scritto da Dott. Michele Paradiso
Nichelino (TO)

Sono daccordo come spesso accade, col dottor Ruffoni. le scuole di pensiero (pensieri e non certezze!)dicono anche che, nel caso sia necessario drenare un dente, questo può essere lasciato aperto. ma il primo risultato da raggiungere è "la chiusura tridimenzionale dei canali radicolari" nel minor tempo possibile. Le percentuali di successo di una terapia canalare, come molte altre interdiscipline odontoiatriche, non sono il 100%. accade quindi che non tutte le terapie canalari rispondano alle "terapie" (sfido chiunque a dimostrare il contrario). Ed allora: un conto è "inventarsi una terapia" un conto è "seguire un protocollo". spesso accade che nonostante la campetenza, i risultati non siano fausti. come dire. non tutte le ciambelle escono col buco. Non si scoraggi, ma non creda a tutti i costi che in difetto sia solo il collega. E poi sta curando un ottavo. dente complesso per definizione. Cordialità
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Scritto da Dott. Gianluigi Renda
Castrovillari (CS)