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Domanda di Devitalizzazione

Risposte pubblicate: 7

E' il caso di far controllare il dente devitalizzato oppure continuare un trattamento per le gengive?

Scritto da Maria Grazia / Pubblicato il
Salve, ho fatto qualche anno fa una devitalizzazione ad un molare. Da un paio di giorni però sento un dolore quando mastico e sto assumendo antinfiammatori. Il dolore per ora è tollerabile ma se premo masticando sul dente il dolore aumenta di intensità. Sapevo che i denti devitalizzati non dovrebbero dare dolore, per cui mi sono chiesta se è un'infiammazione della gengiva oppure altro. Volevo sapere se è il caso di far controllare il dente devitalizzato oppure continuare un trattamento per le gengive? Vi ringrazio anticipatamente
Cotrollli il dente devitalizzato se il dolore è localizzato il problema gengivale è diverso come causa e sintomi; ovviamente può controllare anche le gengive. Cordiali saluti

Scritto da Centro medico Vesalio Padova
Padova (PD)
Venezia (VE)

Cara Signora Maria Grazia. Bisogna fare una Visita Clinica completa. Ossia, bisogna visitarla clinicamente con due visite intervallate da una preparazione iniziale con curettage e scaling e serie completa di Rx endorali, modelli di studio e tanto altro. Visite con sondaggio parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti e tanto altro e seconda visita di rivalutazione con risondaggio delle tasche che ora indicheranno la reale profondità delle stesse perché è stato escisso il tessuto di granulazione presente!Solo così si arriva ad una Diagnosi e ad una pianificazione terapeutica. Tramite la Visita Clinica e le Rx endorali, oltrea valutare visivamente il parodonto profondo, si valuta la eventuale sofferenza periradicolare o periapicale di tutti i denti ed in particolare di quello di cui lei parla e chiede una risposta! Spero quindi che le sia chiara la dinamica della etiopatogenesi della sofferenza che ha, ossia che può provenire dal dente, dal suo endodonto, dal suo periapice o dal suo parodonto. Basta fare una visita odontoiatrica completa. Lei parla di cure gengivali ma non spiega il perchè. Deve sapere allora che La gengiva sana ha un aspetto roseo a buccia d'arancio dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo, dall'interno all'esterno dello spessore della gengiva aderente. Quando si ha una infiammazione di questi tessuti, questa compenetrazione viene meno per la distruzione delle fibre connettivali e l'aspetto a "buccia d'arancia per l'alternarsi delle concavità epiteliali e delle convessità connettivali, vengono meno e si ha un aspetto lucido che indica patologia gengivale. (Le allego un Poster di quanto detto). La distruzione delle fibre connettivali, spiegata, apre la porta al distacco della Gengiva dal Dente, alla formazione della Tasca Parodontale per l'ingresso di batteri e alla formazione di difetto ossei parodontali per l'interazione dei batteri che da aerobi gram positivi, prima e da aerobi facoltativi poi, diventano infine anaerobi gram negativi che interagiscono col suo sistema immunitario in particolare delle cellule T e avviano la distruzione del ligamento parodontale, dell'osso, della gengiva connettivale ed epiteliale e del cemento radicolare che si necrotizza: è iniziata la Parodontite! Come vede è importante la funzione del sistema immunitario. Non penso proprio che a 29 anni lei abbia patologie parodontali tanto gravi. In ogni caso, dato che nel sesso femminile, e solo femminile, esiste l'unica Parodontite geneticamente trasmissibile ossia la Parodontite Giovanile che può iniziare a manifestarsi intorno ai 13/14 anni di età scheletrica (non sempre l'età scheletrica coincide con quella anagrafica, per inciso)è sempre più prudente che la visiti un Dentista, meglio se Parodontologo ed in questo caso esperto anche in Gnatologia, dato che l'eventuale patologia può anche doversi ricercare nella Gnatologia dell'apparato stomatognatico con palpazione delle ATM per saggiarne e valutarne i rumori e i movimenti dei condili e palpazione dei muscoli Masseteri e Pterigoidei che sono i primi ad andare in contrattura, specialmente gli Pterigoidei, in caso di Patologia della ATM e valutare le tre disclusioni incisiva o protrusiva, laterale sin e dx o canina e massimamente retrusa coi denti posteriori a contatto o Relazione Centrica con valutazione di Over Jet ed Over Bite e delle tre curve di compensazione, di Spee e di Wilson per il piano occlusale rispettivamente sagittale e frontale. La terza curva di Compensazione da valutare e quella di Monsen. Sarebbe eventualmente, ma lo deciderebbe solo il Dentista, opportuno anche uno studio con un arco facciale di trasferimento, essenziale per rilevare i rapporti spaziali delle sue arcate con la base cranica e per il montaggio dei suoi modelli di studio su un articolatore a valore medio per studiare la gnatologia della sua bocca e la sua clinica e le sue articolazioni con angoli di spostamenti come l'angolo o movimento di Bennet tra il piano sagittale ed il movimento del condilo in lateralità della mandibola che è la fotografia reale della sua patologia! Per esempio, maggiore è il movimento di Bennet e minore è l'altezza delle cuspidi e viceversa, quindi l'occlusione e il rapporto delle cuspidi tra antagonisti e tra di loro, incidono sul movimento di bennet e sulla misurazione dell'angolo che forma con le strutture citate ed in ultima analisi con le patologie del lato lavorante e di quello non lavorante della testa dei condili. Questo movimento di bennet può essere immediato o progressivo a seconda delle patologie presenti o non patologie presenti, ovviamente! Come vede la Visita Odontoiatrica è molto più profonda e seria di quanto si pensi e di quell'occhiata che purtroppo spesso viene fatta specialmente in centri particolari di cliniche specie se low cost e non certo da Professionisti Privati e Titolari del Loro Studio in cui la Visita Odontoiatrica si fa pagare perchè complessa e Colta! Auguri e Cordiali saluti Cara signora Maria Grazia. Legga nel mio profilo "Visita Parodontale" che poi non è altro che la Visita Odontoiatrica completa che mia Figlia Claudia ed io facciamo sempre per qualsiasi motivo fosse venuto da noi un paziente! :) Legga anche "Gengivite" e "La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!" e quanto altro volesse delle numerose pubblicazioni che troverà.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Signora Maria Grazia, non assuma farmaci a caso. Si faccia visitare dal suo dentista di fiducia. Solo lui potrà fare una corretta diagnosi e decidere un piano di trattamento congruo. Cordialità.

Scritto da Dott.ssa Vanessa Ciaschetti
Marostica (VI)

Prima di iniziare una terapia farmacologica, è doveroso diagnosticare il male che la affligge. Nel suo caso sarà necessaria una radiografia endorale al dente dolente. Abbandoni il trattamento per le gengive e si faccia controllare subito dal suo dentista. Cordiali saluti.

Scritto da Dott. Angelo De Fazio
Casalnuovo di Napoli (NA)

Quando ha fatto l'ultima visita di controllo? deve essere il suo dentista a capire la causa...

Scritto da Dott. Attilio Venerucci
Finale Ligure (SV)

Sig. Maria Grazia, la visita odontoiatrica di prevenzione è semestrale, cosa aspetta? Sta parlando della sua salute per cui corra al più presto da un odontoiatra; si ricordi che nella sua zona opera il Dott. Petti che vanta esperienza e capacità magistrali.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

I denti devitalizzati, anche a distanza di tempo, non dovrebbero causarle dolore. Questo può succedere se è venuto meno il sigillo coronale oppure la cura canalare non è stata eseguita correttamente, o entrambe le cose, per cui i canali radicolari si sono re-infettati: da ciò deriveranno sintomatologia dolorosa provocata e/o spontanea - nevralgia - dolori alla masticazione - ascessi. In alternativa, il dolore riferito ad un singolo dente in seguito a masticazione (solitamente associato anche ad una sensazione di freddo), può essere indice di una problematica parodontale, cioè, per semplificare, di un'infiammazione gengivale in atto. Il consiglio è quindi quello non dell'auto-medicazione, ma di recarsi da un dentista per poter avere la corretta diagnosi e terapia.
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Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)