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Domanda di Denti del giudizio

Risposte pubblicate: 13

Il 6 novembre mi sono sottoposta a un intervento per l’estrazione del dente del giudizio

Scritto da maria / Pubblicato il
Salve, sono una ragazza di 24 anni e il 6 novembre mi sono sottoposta a un intervento per l’estrazione del dente del giudizio. Dopo varie anestesie, compresa la tronculare, quando il mio dentista faceva leva sul dente, incluso, sentivo dolore. A quel punto ha deciso di devitalizzarlo e lasciarlo lì per due settimane almeno, il tempo necessario per farlo salire da solo… Da lì in poi iniziò l’inferno per me… Dopo 3 giorni, dati i dolori esagerati, mi risottopone ad anestesie e mi ri-devitalizza il dente (???). Avendomi lasciato i canali aperti avevo dei dolori tremendi e ogni 2 giorni mi chiamava per recarmi presso il suo studio e mi faceva lavaggi con fisiologica e una chiusura provvisoria che dopo 2 ore (massimo) mi saltava e quindi i dolori ritornavano… passate le due settimane decise il giorno del benedetto intervento. Vado, mi fa una lastrina e trova l’infezione e quindi non ha proceduto con l’estrazione. La settimana successiva vado e interviene direttamente senza assicurarsi se l’infezione era passata o meno. Inizia con le anestesie ma niente… alla base del dente sentivo sempre un fortissimo dolore. Procede con una decina di anestesie e forse anche più e ancora niente. In pratica io sono ancora con il dente del giudizio in quelle condizioni e ovviamente i miei dolori crescono sempre di più. Ho paura che questo problema non potranno più risolverlo e dovrò recarmi in una struttura ospedaliera. In tutto ciò continuo a prendere antidolorifici e sento sempre dolori, fastidi all’orecchio. Non so più cosa fare. Mi potete dare un vostro parere…vi ringrazio anticipatamente
Cambi professionista e cerchi un collega esperto in chirurgia. Cordiali saluti

Scritto da Centro medico Vesalio Padova
Padova (PD)
Venezia (VE)

Cara Signora Maria, guardi, il suo racconto è "allucinante"! Le sottolineo i passi essenziali. 1- "ha deciso di devitalizzarlo e lasciarlo lì per due settimane almeno, il tempo necessario per farlo salire da solo". Se l'avesse devitalizzato non avrebbe più dolore a meno che non si sia limitato a praticare solo la prima parte della terapia canalare, ossia, la escissione della polpa (che non è altro che tessuto vascolare arterioso, venoso, linfatico e nervoso) e non abbia fatto la parte più importante che è la chiusura dei canali col sigillo apicale. Se non si fa questa seconda parte, il dente lasciato aperto o con una medicazione parzialmente aperta farebbe si che uscisse la pressione dovuta al formarsi del gas del catabolismo microbico che è sì la causa del dolore per compressione delle terminazioni nervose e con l'uscita di questo gas esce, non si crea pressione e non si crea dolore! Però, e qui sta il GRAVE, entrano altri microbi nel dente che aggravano l'infezione! Per questo, personalmente uso chiudere il dente in una seduta o se in più sedute, chiudere provvisoriamente con una sorta di membrana simil osmotica che fa uscire il gas e non fa entrare i microbi! Ma questa è alta Odontoiatria!" C'è da sospettare che lei sia andata in un Centro Low-Cost. Grave poi perchè se si lascia il dente in necrosi chiuso con medicazione non similosmotica, come spiegato, la pressione che si forma nel dente chiuso, senza sfogo, per il catabolismo del batteri per lo più anaerobi gram negativi implicati nell'infezione, è talmente gravosa ed intensa da scatenare dolori insopportabili! 2- "mi fa una lastrina e trova l’infezione e quindi non ha proceduto con l’estrazione." Alla Rx non si vede l'infezione, a meno che non abbia diagnosticato una osteolisi periapicale per esempio per granuloma o cisti, ma allora l'avrebbe dovuta "vedere" da subito! Forse si riferiva alla presenza di un ascesso che non si vede alla lastra (se non segni indiretti quali osteolisi periradicolari) ma solo clinicamente! Sarebbe bastato prescrivere una adeguata copertura antibiotica da subito! In ogni caso, non "esiste" che il dente non sia stato estratto.3- "varie anestesie, compresa la tronculare, quando il mio dentista faceva leva sul dente, incluso, sentivo dolore". Ricordiamo un po' di Chimica: il pH , la cui "sigla è un acronimo derivante dal latino "pondus Hydrogenii" indica la concentrazione degli ioni di idrogeno (H+)in una soluzione. Più esattamente rappresenta il logaritmo negativo di questa concentrazione. In pratica se prendiamo in esame la molecola dell'acqua H2O, la si scompone in soluzione in H+ + OH- che sono sempre compresi in un valore di somma che è 14, il + indica carica positiva ed il - carica negativa! Numeri bassi, da 0 a 5 indicano acidità per presenza maggiore di H+, valori intorno a 7, ossia equidistante dal minimo 0 (massima acidità) e dal massimo 14 ( massima basicità, indicano un valore Neutro, H+ ed OH- sono in equilibrio, valori da 8 a 14 indicano maggior presenza di OH- e quindi basicità. Un PH locale basso , ossia acido, sfavorisce l'azione dell'anestetico. In effetti,l'effetto dell'anestesia potrebbe essere invalidata parzialmente perché è presente una forte infiammazione perché il PH locale si abbassa acidificando l'ambiente e l'anestetico libera la sua base attiva in ambiente basico o almeno neutro, non in ambiente acido, ma allora, in queste situazioni, basta risolvere prima l'infiammazione e poi procedere all'anestesia, oppure fare una anestesia regionale, nel senso di tronculare del tronco nervoso che innerva quella particolare "regione" della bocca, da trattare terapeuticamente, anziché la sola anestesia locale!Ma se si deve intervenire subito d'urgenza, ripeto, basta potenziare l'anestesia plessica o tronculare con anestesie peripress nello spazio parodontale e subperiostea ossea e, aperta la camera pulpare, intrapulpare, che l'effetto diventa pieno in qualsiasi situazione patologica! Devo dire ancora " Povera Odontoiatria , dove stiamo andando a finire? Ed insieme con l'Odontoiatria, Voi pazienti siete quelli che soffrite di più da questo stato di cose!" . Se vuole risposte concrete deve fare una visita completa odontoiatrica da Dentista Valido, almeno stando al suo racconto! Mi dispiace dirlo ma è così! 4- "Non riesce ad estrarlo"! Non è possibile! Controlli che il suo Dentista sia iscritto all'Albo dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri! In ogni caso, non esiste il facile o il difficile, esiste solo ciò che si sa fare e ciò che non si sa fare. In questo secondo caso bisogna avere l'Umiltà, la Professionalità di inviare il proprio paziente ad un Collega più esperto o semplicemente che fa certe terapie che noi non facciamo. Non ci sarebbe niente di male o di non dignitoso in questo. Anzi! E' mancata nel suo caso, a prescindere da tutto, la grande assente di sempre: la Diagnosi! Cari saluti
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

La risposta migliore, seppur molto diretta ma nel suo caso probabilmente ci vuole, è rivolgersi ad un Odontoiatra che abbia un minimo di competenza in Chirurgia Orale e farsi estrarre (del tutto, e con anestesia adeguata) il suo dente del giudizio. Probabilmente in collega in buona fede ha provato a toglierlo, ma si è trovato di fronte ad un dente più ostico del previsto, ha dovuto desistere e ha provato altre strade che purtroppo non hanno portato a nulla di buono (una panoramica e una Tac eventualmente avrebbero permesso una diagnosi più accurata e si sarebbe evitata tutto quello che ha subito)...
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Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Che ne dice di rivolgersi ad un bravo dentista?

Scritto da Dott. Alvise Cappello
Padova (PD)

Pensavo che la barbarie fosse finita nel medio evo, ma con stupore debbo dire che evidentemente mi sbagliavo. E' sicura di essersi recata da un vero dentista iscritto all'albo? se sì scappi subito via e si rechi da un professionista esperto, altrimenti si rechi dalla polizia. Nessuno al mondo, che si fregi del titolo di dottore, può rendersi protagonista di simili comportamenti. Prima di cominciare un estrazione si verifica per prima cosa se l'anestesia abbia avuto effetto, solo dopo si procede con le manovre di lussazione. E se la prima fiala no ha fatto effetto se ne fa ancora, ma si procede solo quando il paziente non sente più nulla. Tutto il resto del suo racconto è più simile alla sceneggiatura di un film dell'orrore che ad una pratica medica, sulla quale non vale la pena neanche commentare. Auguri
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Scritto da Dott. Bruno Cirotti
Roma (RM)

Concordo con i colleghi. Cordiali saluti

Scritto da Dott.ssa Antonella Scorca
Bari (BA)

Gentile Sig.ra Maria, un racconto davvero incredibile. Parla di infezione e non di prescrizione di antibiotici. Poi il fatto di tentare una devitalizzazione perché non si riesce ad estrarre un dente è davvero assurdo. Sicuramente deve recarsi da un altro dentista. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Poverina ! Ecco un altra vittima della incompetenza clinica. Purtroppo la formazione clinica dei giovani dentisti italiani è molto lacunosa. Ma nel suo caso sembra proprio che questo dentista non la abbia mai vista l'università!!!! Controlli presso Assoc. Naz.. se costui è inscritto all'Albo. Ad ogni modo esca da quella bolgia infernale di corsa e si faccia indicare un professionista serio ed esperto. Con i migliori auguri.

Scritto da Dott. Adolfo Braga
San Giustino (PG)

Vada subito da un odontoiatra specialista in chirurgia orale, non voglio commentare o dare un giudizio sul collega, sempre se lo sia, è assurdo il suo operato

Scritto da Dott. Domenico Ancona
Fasano (BR)

Gentile Maria, è talmente surreale quanto ha vissuto che non è razionalmente commentabile e comunque nulla potrebbe lenire ciò che ha dovuto subire. Ora pensi al presente e si rivolga ad un'altro studio dal quale deve pretendere: una diagnosi (attraverso la visita specialistica, l'analisi della panoramica dentale e nel caso l'analisi della TCCB) e le conseguenti soluzioni terapeutiche. In tal modo i rischi di incorrere in brutte disavventure saranno ridotti al minimo con grande predicibilità del risultato clinico prospettabile. Con i miei migliori auguri per il suo percorso.
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Scritto da Dott. Valter Gallo
Caselle Torinese (TO)

Buongiorno Maria. Il suo racconto suscita in me incredulità e rammarico, ma il suo dentista mi ricorda certe scena ben immortalate, il secolo scorso da CHARLOT, il comico, e sta lì a ricordarci che la figura del dentista tutt'oggi può infliggere pene struggenti e risvegliare paure ataviche che credevo dovessero appartenere ormai al mondo delle leggende. Detto ciò, mi rendo conto che invece la realtà delle cose è tale da esigere una condotta terapeutica risolutiva. Intanto si rivolga ad un Professionista accreditato o ad una Clinica Odontoiatrica che certamente troverà in Torino. E' trascorso più di un mese e va quindi fatto, NECESSARIAMENTE E CELERMENTE, un bilancio della situazione orale con una Visita completa in ogni suo aspetto ( esame intraorale, extraorale , esami radiografici ) eventuale ritrattamento dei canali radicolari associato a terapia medica generale ( idonea a ridurre l'infiammazione, l'infezione ed il dolore) e poi alfine l'estrazione, secondo una sequenza ragionata e programmata. Non è difficile ma non può perdere altro tempo se non vuole rischiare ulteriori e più gravi complicazioni, che sarebbero , quelle sì, assurde e sproporzionate.
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Scritto da Dott. Massimo Scaramelli
Pisa (PI)

Sig. Maria, qui potete raccontare di tutto, ma le consiglio vivamente di controllare se chi opera su lei è iscritto all'ordine dei medici.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)