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Domanda di Corone

Risposte pubblicate: 13

Non ci sono modalità meno traumatiche per rimuovere i ponti?

Scritto da Elena / Pubblicato il
Salve a tutti circa 20 anni fa mi sono stati fatti due ponti, uno dei quali si appoggia ad un perno moncone inserito nella radice. Nessuno dei due ponti mi ha mai dato fastidio, e sono tuttora ben saldi. Ma dopo tutti questi anni, in seguito ad un leggerissima retrazione gengivale, i ponti hanno iniziato a scoprire le radici e la parte metallica. Il dentista che ha fatto il lavoro e' restio alla sostituzione, in quanto teme che i pilastri possano danneggiarsi e spezzarsi durante la rimozione. Io che ero preoccupata per le infiltrazioni, inizio a pensare anche a questo evento. Ho chiesto se esistano tecniche con la fresa che consentano una rimozione meno traumatica, ma pare che l'unico modo sia prima tagliare i ponti, e poi rimuoverli col martelletto. Vorrei sapere se davvero non ci sono speranze di utilizzare modalita' meno traumatiche per rimuovere i ponti pur salvando il sottostante. Inoltre, vorrei sapere se potete consigliare un professionista esperto in materia nelle province di Siena/Firenze. Grazie Elena
Gentile Signora, la modalità che il suo dentista le ha illustrato, se gli elementi del ponte che appoggiano sui suoi denti vengono sezionati con l'ausilio di frese e rimossi con attenzione, non comporta rischi particolari a meno che i denti non abbiano una importante mobilità parodontale o non siano già infiltrati da una patologia cariosa. Ma questo il suo dentista lo sa e penso abbia valutato bene questi aspetti. Ogni dentista dovrebbe essere in grado di eseguire correttamente questo intervento, il problema è invece che il rificimento dei lavori protesici venga poi eseguito correttamente, con grande precisione e su denti e tessuti parodontali perfettamente sani. Ma questo è un altro discorso... Cordialmente
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Scritto da Dott. Paolo De Carli
Majano (UD)

Cara Signora Elena, non vedo come se le corone protesiche venissero tagliate, previa Rx endorale, con una fresa tagliacorone apposita!Poi si valuterebbe il moncone sottostante, lo si curerebbe se andasse curato e si ripreparerebbe il moncone con una nuova spalla ed un nuovo chamfer se fatta in lega aurea porcellana! Tutto qui! Non c'è niente di difficile e neanche di complesso. E' normalissima routine per chi fa protesi! In ogni caso sappia che esiste la Chirurgia Parodontale Estetica che risolve spesso questi inestetismi senza che vengano rimosse le corone protesiche e sappia che esiste la chirurgia parodontale mucogengivale e gengivale per la terapia delle recessioni gengivali, indubbiamente più complessa in presenza di corone protesiche ma che spesso risolve la recessione curandola funzionalmente ed esteticamente. Bisogna solo visitarla parodontalmente! Le spiego qualcosa sulle Recessioni Gengivali. Diciamo che ogni Recessione ed ogni zona della bocca necessitano di interventi adatti e mirati! Questa è serietà! Non si vende il "fumo", si vende "l'arrosto"! :) Infatti la morfologia delle recessioni è varia: possono assumere l’aspetto di fessure verticali che attraversano la banda di gengiva aderente (fessure di Stilman), oppure di perdita parziale o totale della gengiva aderente che ricopre la radice. La classificazione più comune è quella di MILLER, che prende in considerazione l’aspetto clinico e lo stato osseo interprossimale, in particolare delle piramidi ossee sottopapillari: prima classe ; recessioni che non si estendono fino alla giunzione mucogengivale e nelle quali non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali. seconda classe ; recessioni che raggiungono o superano la giunzione mucogengivale, non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali terza classe ; recessioni che superano o raggiungono la giunzione mucogengivale con perdita di osso o tessuto molle apicalmente alla giunzione amelocementizia, ma coronale all’estremità apicale della recessione. quarta classe ; recessioni che superano la giunzione mucogengivale con perdita ossea interprossimale fino ad un livello apicale rispetto alla base della recessione. La scelta del trattamento Ogni recessione ha il suo intervento d'elezione: i parametri più importanti da valutare, a tale proposito, sono l'integrità dell'osso alveolare e la qualità del tessuto aderente. E' ovvio che se non esiste deiscenza alveolare, la condizione è senz'altro più stabile che non se esista invece la deiscenza. Condizione più labile e da considerare poi quella in cui si sia "perduta" la gengiva aderente e sia rimasta solo la mucosa alveolare, cedevole, elastica e quindi non perfettamente idonea a fungere da attacco epiteliale. E' quindi di primaria importanza accertare se la recessione abbia creato un difetto funzionale dovuto alla perdita totale della gengiva aderente. Il trattamento dovrà tendere a ottenere la completa ricopertura della radice denudata, senza venir meno però allo scopo principale dell'intervento stesso, che è quello di creare una zona di gengiva aderente intorno alla recessione. Gli interventi di elezione sono molti, tra questi: Innesto Libero di Gengiva , Il riposizionamento coronale del lembo (CAF) e sue varianti , Lembo Peduncolato Ruotato , Il riposizionamento laterale del lembo , Lembo con doppia papilla , Innesto bilaminare e sue varianti, Il lembo semilunare secondo Tarnow , lembo coronale posto a copertura di una membrana secondo i principi della GTR , amelogenine sulla superficie radicolare ,(veda nei miei Casi Clinici, ci sono tanti lavori, cliccando il mio nome ed entrando nel mio profilo). Il dolore agli stimoli termici o chimici lo da una carie o se no un denudamento della radice o per una recessione gengivale o per una tasca parodontale; si faccia visitare da un Parodontologo; le lascio una foto di recessioni gengivali curate con innesti liberi, legga nel mio profilo sotto pubblicazioni Recessioni Gengivali : Lembo semilunare, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo Riposizionato Lateralmente,POI RECESSIONI GENGIVALI: LEMBO CON DOPPIA PAPILLA (Bipapillare secondo tecnica di Goldman), in una grave terza classe di Miller, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo peduncolato ruotato, POI RECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva con tessuto connettivo autogeno e protezione della zona donatrice con lembo a spessore parziale, POI RECESSIONI GENGIVALI: Trattamento chirurgico con lembo a riposizionamento coronale e innesto libero di gengiva, POI RECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva. Per concludere, se sono state fatte Diagnosi dopo le Visite Spiegate abbondantemente può dare fiducia altrimenti cerchi un VERO PARODONTOLOGO.!Le lascio un Poster di recessioni gengivali e loro terapia. Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari Dott. G. Petti Cagliari (CA)
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Gentile Signora Elena, in genere le due tecniche sono alternative: o si prova ad estrarre i ponti protesici col martelletto, oppure si segano in due le corone che ancorano i ponti sui denti naturali in modo che, una volta segate in due, i ponti privi di ancoraggio vengono tolti prendendoli con le dita. Cordiali saluti.

Scritto da Dott. Angelo De Fazio
Casalnuovo di Napoli (NA)

Gentile Sig.ra Elena, se deve sostituire il ponte basta tagliare con una fresa per metalli le corone dalla parte posteriore non visibile per poi allargare leggermente le corone con uno strumento particolate. Il ponte verrà via atraumaticamente e lo potrà riutilizzare di volta in volta ai vari appuntamenti per fare il nuovo ponte. Saluti Grandinetti Giuseppe in siena

Scritto da Dott. Giuseppe Grandinetti
SIENA (SI)

Gentile sig.ra Elena ho lo studio a Siena, senza impegno posso visitarla ed eventualmente con un controllo radiografico vedere bene la situazione dei pilastri protesici. Saluti Dott. Grandinetti

Scritto da Dott. Giuseppe Grandinetti
SIENA (SI)

Gentile Sig.ra Elena, il sistema meno traumatico è quella di sezionarli in piccoli pezzi, poi tagliare in due le corone che ricoprono i denti. In questo modo i singoli pezzi vengono poi via da soli. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Il taglio delle corone ancorate sui denti pilastro è atraumatico e non provoca assolutamente danni ai monconi sottostanti, ovviamente vale sempre la regola "se fatto bene".......buona giornata.. P.S. perchè cerca altri dentisti se questo, almeno da come dice, ha fatto un buon lavoro in tutti questi anni????

Scritto da Dott. Antimo Perfetto
Sant'Antimo (NA)

Gentile Elena, il taglio delle corone mediante fresa non è traumatico. Se i denti dovessero essere troppo sensibili può essere fatta una anestesia locale. Cordiali saluti.

Scritto da Dott.ssa Barbara Boniello
Ciampino (RM)

Perdoni la franchezza ma viene un pò da sorridere all'espressione "professionista esperto nella rimozione dei ponti" perchè ciò costituisce l'"a" dell "abc" del dentista protesista. Comunque concordo con i colleghi che mi hanno preceduto, per rimuovere un ponte cementato, è necessario assestare dei colpi (nemmeno troppo delicati, in verità) mediante uno strumento che si chiama proprio "martelletto leva-corone", perchè è il colpo secco che rompe il cemento che lega le due parti accoppiate. Se per assurdo si "tirasse" si arriverebbe all'estrazione del dente su cui la protesi è cementata. A questo punto si potrebbe aprire un capitolo pressochè interminabile sulle varie maniere di cementare le protesi, con i cementi provvisori, provvisori modificati, definitivi, resinosi, ma sarebbe pura didattica senza poter aiutarla per il suo problema. Preferisco che con il suo dentista vi sia un confronto teso alla effettiva necessità di rimuovere le protesi, e se questa fosse confermata, consiglio di rinnovare a lui la fiducia. Cordiali saluti.
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Scritto da Dott. Davide Colla
Seregno (MB)

Sig. Elena, tutti gli odontoiatri conoscono le procedure per rimuovere i vecchi manufatti; nel suo caso lei vanta un professionista con 20 anni di esperienza positiva, per cui si affidi a queste mani esperte ascoltando i suoi consigli e affronti con lui le eventuali complicanze.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Concordo con tutte le risposte dei colleghi, forse e talmente sfortunata da essersi incappata nell'unico dentista che ha paura a rimuovere dei ponti......oppure non ha interesse a farlo. Le tecniche di rimozione dei ponti sono quelle descritte e sono le stesse fin dai tempi dei maya. Distinti saluti.

Scritto da Dott. Francesco Cambria
Catania (CT)

Gent.ma Sig. Elena, se un ponte è cementato definitivamente, come il suo caso, per rimuoverlo nel modo meno traumatico possibile è necessario tagliare con una fresa apposita le corone dei pilastri e poi con manovre opportune rimuoverlo. Le difficoltà insorgono quando i pilastri sono eseguiti con delle corone cosiddette "Richmond" (tecnica ormai risalente al Paleozoico .. )ossia corone fuse insieme al perno radicolare. Spero tanto che questo non sia il suo caso perchè se così fosse la rimozione sarebbe piuttosto complessa e non priva di rischi di frattura radicolare. Il suo dentista conosce la sua situazione. Io invece non ho capito perchè lei vuole sostituire i suoi ponti. Se non ci sono infiltrazioni, se le cure canalari sono ben realizzate e se la situazione parodontale è stabile (in 20 anni una lieve retrazione gengivale si può considerare normale) sinceramente non vedo motivi per intervenire. Ma questo potrà valutarlo bene solo il suo dentista. Per inciso, se i suoi ponti sono realizzati in metallo-ceramica, la loro rimozione con le tecniche suddette comporta in genere comunque la scheggiatura della ceramica rendendo il ponte poco fruibile per un uso come provvisorio. Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Marco Gabriele Longheu
Milano (MI)

Gentile Elena, a sostegno dei pareri dei Colleghi le ribadisco che la rimozione di una corona di ponte su moncone (senza perno che faccia corpo unico con la corona), come giustamente fa notare il Collega è di una banalità estrema. Si taglia con apposita fresa la corona con un taglio verticale, con apposito attrezzo si distanziano leggermente le due pareti risultanti dal taglio, in moda da frantumare il cemento e si sfilano.... Un' altro sistema è quello di frantumare il cemento di fissaggio con un apparecchio ad ultrasuoni, per recuperare il ponte senza taglio delle corone: operazione più lunga, ma indolore. Talora, ripeto ''talora'' utile ed efficace per scementare un perno endoradicolare. E' odontoiatria routinaria, non da luminari. Non si amareggi: Auguri!
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Scritto da Dott.ssa Emma Castagnari
Torino (TO)