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Domanda di Conservativa

Risposte pubblicate: 11

In seguito ad un ascesso bisogna sempre aprire il dente per fare le cure canalari?

Scritto da maria / Pubblicato il
Gent.mi Dottori, circa 2 anni fa ho avuto forti dolori ad un dente con rigonfiamento anche della guancia, penso fosse un ascesso, dopo alcuni giorni di antibiotici tutto è rientrato, ai tempi mi era stata fatta una lastra dalla quale pareva tutto ok ed eravamo rimasti d'accordo che se non ci fossero stati problemi ci saremmo rivisti dopo 3 mesi. Sono passati 2 anni e non ho più avuto particolari problemi, un ascesso è una semplice infiammazione che può rientrare con semplici antibiotici e non lascia segni particolari ? ...o comunque in seguito ad un ascesso bisogna sempre aprire il dente per fare le cure canalari? grazie mille Anna
Gentile Paziente, se parliamo per ipotesi e valutiamo in astratto tutte le cause di cui lei scrive, senza radiografie, senza anamnesi e senza una visita clinica diretta, potremmo scrivere per ore senza arrivare a nulla di utile. L'unica persona che può rispondere compiutamente alle sue domande è il suo dentista che conosce esattamente il suo quadro clinico. Si fidi di lui! Cordialmente

Scritto da Dott. Paolo De Carli
Majano (UD)

Cara Signora Maria, bisogna sempre fare una Diagnosi Precisa delle cause di un ascesso e stabilire se è dovuto ad una necrosi endocanalare (anche se non vi fossero come nel suo caso alterazioni periapicali o periradicolari) o ad un ascesso Parodontale che si chiama Parulide in presenza di una Tasca parodontale e conseguente difetto osseo o ad una patologia endo-parodontale che è la somma delle precedenti che possono essere l'una secondaria rispetto all'altra e viceversa l'altra rispetto all'una! Nel primo caso dell'elenco il Dente risulta, agli stimoli termici,a in Necrosi o con almeno sintomatologia radicolare della polpa quando la necrosi non fosse ancora completa. Nel secondo caso il Dente è Vivo e vitale ma è presente una tasca parodontale con un difetto osseo, la prima evidenziabile con un sondaggio parodontale e il secondo con una Rx endorale utile anche per i segni di eventuale sofferenza periapicale. La terza ipotesi è dimostrata dalla presenza di entrambe le lesioni . Ovviamente il sondaggio parodontale deve essere fatto in sei punti di ogni dente di tutti i denti e completato con una visita Odontoiatrica completa Gnatologica, conservativa etc.! Aspettare tre mesi dopo che c'è stato un ascesso non ha nessun senso clinico e tantomeno terapeutico! Queste sono banalissime nozioni di Odontoiatria clinica che tutti i Dentisti conoscono,quindi si faccia spiegare bene le motivazioni dell'accaduto e della attesa!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Si, l'ascesso si può cronicizzare e diventare silente per tanto tempo, salvo poi riacutizzarsi quando meno ce l'aspettiamo e dare di nuovo gonfiore e fase acuta.. Ora sta lì silenzioso e cova i suoi germi (che fanno male all'intero organismo) che da un momento all'altro, con tempi imprevedibili che nessuno sa, possono riprendere forza. La cura antibiotica serve solo per far smorzare la fase acuta, ma n on riesce ad eliminare l'infezione (che va quindi assolutamente eliminata per motivi locali del dente e generali della salute dell'intero organismo..). Dunque ci vuole il trattamento canalare.
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Sig. Anna, occorre sempre attenersi alle istruzioni del proprio odontoiatra, per cui li doveva rispettare la visita dopo tre mesi, ora a due anni di distanza non possiamo sapere se questa forma abbia provocato danni alla sua salute, per cui corra subito da un odontoiatra.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Dipende dall'accesso: se fu un ascesso da pulpite, adesso potrebbe essersi formato un granuloma o una cisti (si diagnosticano radiograficamente e sono asintomatici, a differenza dell'accesso che porta gonfiore e dolore e che non si evidenzia radiologicamente). In tal caso bisogna procedere con terapia canalare, essendo il dente con polpa necrotica. Se invece fu un ascesso dovuto ad altre cause, per esempio un ascesso parodotale, questo potrebbe essere rientrato con la semplice terapia farmacologica. Cordiali saluti.
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Scritto da Dott. Angelo De Fazio
Casalnuovo di Napoli (NA)

Gentile paziente è difficile dare un giudizio o fare diagnosi senza vedere una lastra, se l'ascesso era solo gengivale il tutto può rientrare, se dipendeva dal dente sicuramente si potrà ripresentare. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Stefano Salaris
Roma (RM)

Gent. Sig.ra Maria, a quanto pare la diagnosi esatta non era stata eseguita, è pertanto necessario fare una nuova valutazione diagnostica al fine di valutare esattamente la situazione al momento attuale, (visto il tempo trascorso) ; la diagnosi relativa ad un problema infettivo va sempre fatta. Pertanto Le consiglio una visita odontoiatrica specialistica. Cordiali saluti Dr. Erminio Casalini Medico chirurgo specialista in Odontostomatologia

Scritto da Centro Odontoiatrico Casalini
Modena (MO)
Valsamoggia (BO)

La diagnosi primaria non la sappiamo, se l'ascesso derivava da problemi parodontali e il dente e' vitale allora non occorre fare terapia canalare. Se al contrario il dente e' necrotico, allora si che occorre eseguire la terapia. Saluti

Scritto da Dott. Sandro Compagni
Latina (LT)

Gentile Sig.ra, in seguito ad un ascesso è necessario procedere con la devitalizzazione, perché l'infezione batterica ha prodotto una carie penetrante che ha necrotizzato il contenuto interno del dente, cioé il fascio vascolo-nervoso. Questo perché non si formino granulomi apicali, che si traducono in infezioni focali, cioé a distanza. Questo significa che residui batterici possono essere veicolati per mezzo del sangue e colonizzare, cioé infettare, organi lontani, come accade in alcune alterazioni a carico della valvola cardiaca mitrale. Per questo, bisogna fare molta attenzione alle carie e che non diventi mai carie penetrante. La bocca va tenuta quindi sempre in igiene, e così facendo si tiene anche alla salute generale dell'organismo. Infine, un ascesso non è una semplice infiammazione ma la comprende, cioé nasce come infiammazione e diventa ascessualizzazione, cioé una sostanza composta da residui batteri, anticorpi e cellule varie. Sono componenti di tale materia che sono la stessa attivazione a circolo chiuso della catena infiammatoria, che vede in prima istanza interessate le prostaglandine. Spero di essere stata esauriente. Infine, si ricordi sempre di controllare i lavori di devitalizzazione nel tempo.
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Scritto da Dott.ssa Maria Grazia Di Palermo
Carini (PA)

Gentile paziente, un ascesso può regredire con l'utilizzo di antibiotici, ma se non vengono eliminate le cause che l'hanno provocato tenderà a ripresentarsi comunque prima o dopo, e spesso sempre con maggiore frequenza il mio consiglio è ovviamente di farsi seguire da un dentista di fiducia e eseguire tutte le terapie necessarie perchè non si ripresenti l'infezione. Cordiali saluti dott Andrea Oria centro odontoiatria microscopica e chirurgia microinvasiva.

Scritto da Dott. Andrea Oria
Torino (TO)

Bisogna sempre fare prima una diagnosi. Era un ascesso dentario o parodontale? In ogni caso, la causa che lo ha provocato non è stata rimossa, e allora, prima o poi si ripresenterà, oppure può cronicizzarsi e trasformarsi in granuloma, che cresce a spese dell'osso o, nella seconda ipotesi, in una tasca parodontale che porterà alla mobilità e alla perdita del dente. Le consiglio di non trascurare la cosa!

Scritto da Dott. Paolo Gaetani
Lecce (LE)