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Domanda di Chirurgia

Risposte pubblicate: 7

Soffro di un insensibilità della zona del labbro inferiore a seguito di una estrazione

Scritto da mario / Pubblicato il
Ringrazio in anticipo per il tempo che mi dedicherete e per i vostri consigli. Sono un ragazzo di 25 anni che da un anno soffre di un insensibilità della zona del labbro inferiore a seguito di una estrazione complicata del dente del giudizio inferiore eseguita in 2 interventi a distanza di un mese l'uno dall'altro. Il mio dentista mi ha spiegato che c'è stato un coinvolgimento del nervo alveolare inferiore e che nel tempo di 5-6 mesi il tutto si sarebbe risolto con una cura di vitamina b.. a questo punto il problema è che io è un anno che ho questa insensibilità al labbro inferiore sinistro e mi sono recato due o tre volte a distanza di mesi per un controllo sempre su mia richiesta. Io ho saldato la fattura dell'intervento nonostante il danno subito. Chiedo se voi gentilissimi esperti avete consigli per il mio caso. E' possibile fare qualcosa? perché l'altro ieri inseguito a un ulteriore controllo la risposta del mio dentista è stata bisogna avere pazienza ma noi non possiamo più fare nulla. Bisogna sperare che madre natura faccia il suo corso. Ma come faccio ad avere fiducia visto che è un anno che io sono in questa situazione..il fatto che io abbia saldato la fattura è giusto o avrei dovuto ricorrere per vie legali? ringrazio per la vostra disponibilità Mario
L'evento a cui è andato incontro è una complicanza di cui dovrebbe essere stato messo al corrente prima dell'intervento di estrazione. Il mancato recupero di una completa sensibilità al labbro, dopo un anno, riduce le possibilità di una risoluzione spontanea. Talvolta in queste circostanze (ma dipende dal singolo caso) si può ricorrere ad interventi di microchirurgia/supermicrochirurgia per il recupero della funzionalità nervosa. Gli specialisti che si occupano di queste tecniche non sono molti, se mi contatta le posso fornire il nominativo di in bravo Collega.
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Scritto da Dott. Paolo De Carli
Majano (UD)

Caro Signor Mario, è proprio così, come dice il suo Dentista che però per parlare di risoluzione deve avere per forza fatto una Diagnosi differenziale tra una semplice lesione o compressione del nervo ed una interruzione dello stesso. La prima è reversibile molto lentamente, magari anche dopo un possibile intervento di decompressione, ossia in molti mesi o anche anni. La seconda no, a meno che non sia attuabile una raffia chirurgica del nervo con ristabilimento della continuità anatomica. Ha consultato un Chirurgo Maxillo Facciale ed un Neurochirurgo? Cosa che si sarebbe dovuta fare subito preferibilmente, ovviamente dietro consiglio ed indicazione del suo Dentista per un Nome di sua fiducia! La vitamina di cui parla è l'associazione di Vitamina B12, B6, B1 che sono neurotrope e quindi tendono a ristabilire la continuità dell'impulso nervoso ma solo se il nervo è integro e quindi solo debolmente e parzialmente lesionato o altri farmaci come Neuramide o altri ancora ma solo dietro prescrizione medica dopo Diagnosi! Cordialmente
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Gentile Sig. Mario, se il nervo è stato completamente reciso un recupero è difficile. Sarebbe consigliabile una visita da un neurochirurgo, si potrebbe eseguire un intervento per unire i capi recisi. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Egregio paziente, quello in cui è incorso è il classico incidente operatorio, di cui, per completezza di informazione, avrebbero dovuto informarla prima dell'intervento che si sarebbe potuto programmare solo con la sua piena consapevolezza. A distanza di oltre un anno dall'incidente lei ci riferisce che tutto è rimasto invariato. La domanda che le pongo è la seguente: la estensione della lesione è mai stata mappata per vedere una eventuale riduzione? e la stessa è stata trattata solo con vitamine o anche con farmaci ripolarizzanti la fibra nervosa? e lei ha mai sentito formicolii o pruriti nella zona interessata? perchè la presenza di tali sintomi preannuncia talvolta una ripresa della conduzione nervosa e può indirizzare verso una strategia terapeutica, piuttosto che un'altra. Come spesso accade in questo forum, lei chiede spiegazioni che non le possono essere date senza averla sottoposta a visita clinica e ad esami strumentali, mettendoci nelle condizioni di fare squisite dissertazioni di carattere pseudo-scientifico che lasciano il tempo che trovano. Si rivolga ad un neurologo al quale esporre compiutamente il suo caso, con tutti gli esami dal lei effettuati e le terapie fatte. Sarà cura dello specialista tranquillizzarla e/o indirizzarla. Auguri
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Scritto da Dott. Bruno Cirotti
Roma (RM)

Sig. Marco, sicuramente c'erano delle serie indicazioni all'avulsione di quel dente, per cui ci si doveva sottoporre a questo intervento dove questo rischio contemplato. Le consiglio di controllare se chi aveva operato su di lei entrambe le volte è iscritto all'ordine dei medici e cercare di recuperare le RX e TC pre e post operatorie per poi sentire un parere da un neurologo esperto di questa regione anatomica. Un eventuale azione legale deve essere attentamente valutata, perchè ci potrebbe essere il rischio di perdere tempo e parecchi soldi in spese legali, visto che lei era consenziente all'intervento.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Dopo un anno credo che a madre natura ci sia ben poco da chiedere ancora, soprattutto se nel corso del tempo non ci sono stati miglioramenti...la palla passa ad un competente neurologo per un'attenta valutazione dell'accaduto.

Scritto da Dott. Cristoforo Del Deo
Teramo (TE)

La parestesia del labbro inferiore è una complicanza possibile in caso di estrazione del dente del giudizio inferiore. Sicuramente si può stimare il rischio tramite esami diagnostici come la ortopanoramica, le lastrine endorali e il dentascan che permette di ricostruire in maniera tridimensionale la zona interessata valutando così il reale rapporto tra dente e nervo. Il consenso informato serve proprio per spiegare i rischi della terapia in modo da dare al paziente una visione globale dei rischi e dei benefici della terapia proposta.
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Scritto da Dott. Paolo Fulgenzi
Pescara (PE)