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Analisi istomorfologica del fibroma ossificante periferico

Articolo pubblicato sul dentista moderno

by Dott. Giancarlo Persia 08-07-2008 15237 visualizzazioni

FIBROMA OSSIFICANTE PERIFERICO PROPIAMENTE DETTO

 

Il f.o.p. è un tumore benigno che si localizza esclusivamente a livello della gengiva e possiede particolari caratteristiche isto-morfologiche. Si differenzia in una forma periferica ed in una forma centrale (evoluzione della precedente). L’origine è sconosciuta e si ritiene che provenga dal tessuto parodontale. Il f.o.p. differisce dal fibroma puro per alcuni caratteri istologici, per la sede di impianto e probabilmente per l’origine, ma da un punto di vista prognostico non differisce dal comportamento di tutti gli altri fibromi. Molti termini identificano questa lesione:

 

  • Fibroma periferico cementificante (1)
  • Fibroma periferico con cementogenesi (2)
  • Fibroma periferico con osteogenesi (3)
  • Fibroma periferico con con calcificazioni (4)
  • Fibro epulide ossificante o calcificante (5)
  • Granuloma fibroblastico calcificante (6)

 

Alcuni autori identificano impropriamente con il f.o.p. anche il fibroma odontogenico periferico (7); le due lesioni differiscono per specificità istologiche ed eziopatogfenetiche (8,9,10): il f.odont.p. ,PODF per l’OMS, è un’evoluzione del f.o.centrale, il f.o.p. è una lesione reattiva (11). La diagnosi differenziale si pone con altre forme tumorali o similtumorali come il fibroma traumatico, fibroma periferico a cellule giganti, granuloma piogenico, granuloma gravidico e tumori odontogeni periferici, con l’iperplasia fibrosa infiammatoria, con il tumore bruno a cellule giganti associato ad iperparatiroidismo (che però è specificamente di origine traumatica). Non hanno evoluzione maligna. Il f.o.p è tipicamente giovanile anche se può riscontrarsi in ogni fascia d’età; ha un prevalenza superiore nella seconda e terza decade di vita co n declino percentuale proporzionale all’aumento dell’età (9,12). E’ più frequente nel sesso femminile con rapporto M:F=1,7:1 (9,13,14) e si localizza prevalentemente a livello della zona premolare-anteriore della mascella(9). Si presenta ricoperto da epitelio liscio normale o con lieve cheratosi ed acantosi superficiale. L’evoluzione non è mai rapidissima, sempre asintomatica ma sovente in rapporto alla dimensioni raggiunte dalla lesione, mediamente dai pochi millimetri a 1-2 cm, si riscontra una dislocazione dentaria interessante gli elementi viciniori alla zona di inserzione del tumore che può essere sessile o peduncolata. In letteratura sono descritti come entità atipiche anche f.o.p. di dimensioni fino a 9 cm (13,14). Sono tutte lesioni che per la loro localizzazione nel cavo orale possono creare problemi a causa del possibile traumatismo e conseguenti ulcerazioni nel 68% dei casi (10) Si possono osservare recidive in circa il 15 % dei casi (15). L’eziologia del p.o.f è incerta e probabilmente riconducibile a fenomeni irritativi in distretti viciniori al legamento parodontale superficiale (12). Il legamento parodontale è chiamato in causa sia per la vicinanza del legamento alle zone di insorgenza della patologia, sia per dati statistici: l’incidenza della patologia è inversamente proporzionale al numero di denti permanenti presenti (16). Influenze ormonali potrebbero essere concausa dell’insorgenza della patologia considerando la maggiore prevalenza di questa nel sesso femminile in età fertile (9). La terapia è sempre chirurgica e mira all’escissione profonda della lesione onde evitare recidive.

Scritto da Dott. Giancarlo Persia
Roma (RM)

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