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L'implantologia: cosa e' e chi riguarda

L’implantologia spesso risolve il sogno di molti pazienti di veder ricostruita la propria dentatura perduta, in modo pressoché identico a quello naturale, senza dover ricorrere a fastidiose - per quanto sofisticate - protesi rimovibili. Può inoltre fungere da supporto di queste per aumentarne la stabilità ma, soprattutto, ci permette di non 'toccare' denti sani da utilizzare come pilastri per sostituire denti mancanti.

by Dott. Vittorio Migliavada 12-01-2010 8425 visualizzazioni
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L’ implantologia è essenzialmente l’inserimento nell’osso mascellare o mandibolare di pilastri in sostituzione del dente o dei denti mancanti che, una volta integrati nell’osso stesso, potranno supportare uno o più denti artificiali.

 

L’ impianto consiste in una vite in titanio: la sua forma è cilindrica o conica per meglio adattarsi all’anatomia dell’osso e alle esigenze chirurgico/protesiche. Ad osteointegrazione avvenuta, su di esso verrà inserito un moncone che sosterrà il dente. Gli impianti vengono costruiti in varie lunghezze e diametri e con una superficie opportunamente trattata: in questo modo si esalta e si aumenta la capacità di osteointegrazione e di rigenerazione ossea ( diretta connessione tra osso e impianto, senza interposizione di tessuto molle). Questo concetto, scoperto da Bränemark negli anni 60 e successivamente sviluppato anche grazie al contributo di molti dentisti italiani, ha cambiato radicalmente l’implantologia.

 

La biotollerabilità, biocompatibilità del titanio fa si che non esista rigetto. Il rigetto, da un punto di vista biologico, colpisce organi e tessuti (cuore, rene, fegato) e non esiste dunque per sostanze elementari come il titanio. Il titanio è uno dei materiali più biocompatibili, incapace cioè di dare una risposta immunitaria e/o infiammatoria; esso non provoca reazioni da corpo estraneo e stabilisce con l’osso una connessione diretta (base dell’osteointegrazione), pertanto il materiale implantare è un fattore importante nel raggiungimento dell’organizzazione tra tessuto osseo e impianto.

 

Ciò detto, bisogna chiarire i motivi principali per cui un intervento di implantologia può fallire o è addirittura controindicato. Pazienti non adeguatamente educati ad una meticolosa e puntigliosa igiene orale andranno coadiuvati con una regolare igiene professionale eseguita dall’igienista dentale: mancando infatti il legamento parodontale (sostegno del dente), l’impianto è maggiormente vulnerabile all’attacco dei batteri della placca, i quali espongono l’osso sottostante a rischio d’infezione con conseguente perdita dell’impianto stesso (perimplantite). Questi pazienti andranno pertanto istruiti, monitorati e verranno sottoposti ad intervento quando la situazione parodontale sarà sotto controllo.

 

Alcune patologie sistemiche controindicano l’implantologia: il diabete non compensato, il diabete giovanile, disturbi della coagulazione, pazienti sottoposti a terapia antitumorale, a radioterapia nel distretto facciale, donne durante la gravidanza. E’ altresì controindicato a pazienti con malattie cardiovascolari o portatori di protesi valvolari che devono essere valutati dal cardiologo che ne consentirà l’intervento e ai grandi fumatori. L’osteoporosi è invece una controindicazione relativa che viene valutata individualmente anche in funzione delle terapie assunte. Infine non costituisce un limite l’età, se non legata a particolari patologie. In tutti questi casi l’insuccesso è facilmente prevedibile e, pertanto, un’adeguata anamnesi ne controindicherà l’esecuzione.

 

La perdita di un elemento dentario è sempre un evento traumatizzante: se per la sua sostituzione dobbiamo ancorarci, con conseguente limatura, ai denti adiacenti, è comprensibile come a volte il paziente sia reticente al ripristino dell’arcata dentaria. Grazie a questa tecnica chirurgica invece non abbiamo più bisogno di limare altri denti per sostituire quelli mancanti.

 

Altra situazione vissuta drammaticamente è quella dei pazienti totalmente edentuli: ad essi viene ridata una vita sociale praticamente normale proprio grazie all’implantologia, in grado di stabilizzare e ancorare le protesi totali (dentiere),

 

Riassumendo possiamo dire che i vantaggi dell’implantologia sono:

 

  • Sostituzione dei denti mancanti.
  • Possibilità di inserire l’impianto, se non vi è infezione in atto, contemporaneamente all’estrazione.
  • Conservazione dell’integrità degli elementi adiacenti.
  • Conservazione dell’anatomia dell’osso e delle gengive nelle aree edentule.
  • Ancoraggio per le protesi totali.

La ricerca scientifica dedica la sua attenzione alla forma degli impianti, soprattutto ai materiali che costituiscono la superficie a contatto con l’osso per aumentare sempre più l’osteointegrazione e ridurre i tempi di attesa per la protesizzazione. E’ poi orientata al miglioramento della connessione impianto/dente artificiale con lo scopo di migliorare il risultato estetico.

 

L’intervento vero e proprio viene preceduto da un accurato studio delle radiografie e T.C. e si esegue in anestesia locale. Mediante una piccola incisione sulla gengiva viene preparato con delle apposite frese il sito nell’osso che accoglierà l’ impianto e la gengiva viene suturata sopra di esso.

 

I tempi sono di circa 20/30 minuti per impianto e il dolore è praticamente nullo.

 

Vengono prescritti una terapia antibiotica per prevenire infezioni e, se necessario, antinfiammatori. Dopo una settimana verranno rimosse le suture e a distanza di 3/4 mesi, a seconda della qualità dell’osso e della posizione, si potrà caricare l’impianto ovvero rimettere il dente mancante definitivo.

 

Oggi, grazie al miglioramento delle tecniche di inserimento ed ai nuovi trattamenti di superficie degli impianti, è possibile mettere immediatamente il dente mancante ( Impianti a carico immediato). Sarà l’odontoiatra a valutarne l’opportunità.

 

Un impianto perfettamente integrato sul quale l’odontotecnico ha costruito una protesi corretta può stabilmente assolvere alle sue funzioni per 15/20 anni, ovviamente con un paziente collaborante che si attenga ad un’ottima igiene orale e a regolari controlli.

Scritto da Dott. Vittorio Migliavada
Desio (MB)

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