Menu

La saliva

Funzioni e proprietà del più importante mezzo di protezione della cavità orale: la saliva

by Dott. Cristoforo Del Deo 05-03-2012 4784 visualizzazioni

Con il termine saliva si indica il liquido che viene secreto dalle ghiandole salivari situate nella cavità orale. L'entità del flusso e la composizione della secrezione salivare sono influenzate da diversi fattori, tra cui il tipo di ghiandole da cui è stata prodotta. Le principali ghiandole esocrine secretrici sono: le parotidi una a destra ed una a sinistra della branca montante della mandibola a secrezione sierosa pura, le sottomandibolari, due, poste nella zona mandibolare della branca orizzontale a secrezione mista prevalentemente sierosa, le sottolinguali a destra e sinistra del frenulo, a secrezione mista prevalentemente mucosa. Sono presenti anche le salivari minori sparse in tutta la bocca a secrezione mucosa pura. Le parotidi contribuiscono di solito per il 20% del volume totale della secrezione non stimolata anche se può diventare dominante (50%) nel caso di flusso elevato; le sottomandibolari per il 65%, le sottolinguali e le minori per il restante 7-8%.

La saliva è il principale mezzo di protezione della cavità orale. Composta principalmente da acqua, in essa sono presenti elettroliti, muco ed enzimi. Si conosce un'azione:

  • Solvente: dovuta alla componente sierosa ricca di acqua.

  • Umettante: esercitata dalla componente mucosa che umetta il bolo alimentare al fine di evitare lacerazioni al passaggio di questo all'epitelio boccale ed esofageo.

  • Antibatterica: la presenza di lisozima, lattoferrina, ione tiocianato e immunoglobuline ( IgA, IgG, IgM ) contrastano i batteri che vengono introdotti all'interno della cavità orale, fungendo da disinfettante naturale. Generalmente la saliva presenta un pH neutro (che oscilla tra 6,5 e 7,5 circa), che viene ad acidificarsi in caso di una carente igiene orale. Valori di pH salivare intorno a 5,5 (leggermente acido) facilitano l'insorgenza di carie.

  • Digestiva: la presenza di ptialina (un α-amilasi) consente di scindere i legami α-1,4 di glucidi. La quantità di s. escreta nelle 24 ore può raggiungere il litro,litro e mezzo. La sua diminuita produzione determina la perdita dei poteri di difesa fisiologici e tutti i tessuti del cavo orale, duri e molli, subisconodanni causati dall'alterazione dell'equilibrio dell'ecosistema orale.


Fattori che influenzano il flusso salivare:

  • Primari: posizione posturale, grado di idratazione, esposizione alla luce, sensibilità olfattiva assunzione di farmaci, fumo.

  • Secondari: fattori psichici (pensiero e/o vista del cibo, appetito, stress), dimensione dele ghiandole, stimolazione funzionale,età, peso corporeo, sesso. La s. agisce come il tramite attraverso cui le influenze nutrizionali sistemiche vengono estese allo smalto. Alcuni ricercatori hanno definito la s. come “smalto liquido”.


L'effetto tampone della saliva si esplica attraverso un aumento del flusso salivare che a sua volta esita in un aumento del ph e del contenuto del bicarbonato. La saliva si distribuisce sulle superfici orali sotto forma di un sottile film dello spessore di 0,1 mm. Le interazioni tra saliva e placca sono notevolmente influenzate dalla situazione anatomica del sito ed esiste la possibilità che l'insorgenza delle lesioni cariose sia dipendente dalle modalità di interazione tra film salivare e placca. In bocca il ciclo di modificazioni del ph è descritto dalla curva di Stephan, con un andamento caratteristico durante l'assunzione di zuccheri o acidi: il ph diminuisce rapidamente fino a un valore minimo, prima di risalire gradualmente.

I principali fattori che condizionano l'abbassamento del ph del cavo orale sono:

  • la presenza di carboidrati fermentabili di natura esogena, normalmente zuccheri semplici e complessi;

  • un basso potere tampone associato ad una diminuzione del flusso salivare basale.

L'arresto e la rimineralizzazione delle lesioni cariose iniziali rappresentano importanti mezzi naturali per la prevenzione della carie. In questo senso la secrezione salivare rappresenta una soluzione sovrasatura di calcio e fosfato in grado di frenare, durante lo sviluppo della lesione cariosa, i processi di dissoluzione della componente minerale dei tessuti dentari. Inoltre la saliva è in grado di rimineralizzare le lesioni cariose iniziali. Difetti della funzione salivare comprendono entrambe queste funzioni. Per contro, la stimolazione del flusso aumenta il potenziale di rimineralizzazione della saliva stessa. In considerazione dello stato di supersaturazione della saliva rispetto ad alcune componenti minerali, la formazione di tartaro risulta aumentata quando nella saliva non sono presenti sostanze che inibiscono lo sviluppo di strutture cristalline. Le concentrazioni di fluoruri rappresentano un parametro che viene osservato con attenzione sempre crescente quale possibile indicatore del potenziale di demineralizzazione-rimineralizzazione. Questi livelli sono influenzati dall'uso di dentifrici ed altri presidi preventivi contenenti fluoro.

La produzione di saliva è favorita da: carboidrati, fibre, acido citrico e formaggio. Il rischio di carie è perciò aumentato nei pazienti con una ridotta secrezione salivare conseguente a radioterapia, sindrome di Sjogren, all'assunzione cronica di numerose classi di farmaci, a malnutrizione proteico-energetica e negli anziani.

Scritto da Dott. Cristoforo Del Deo
Teramo (TE)

TAG: saliva