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Lo sbiancamento professionale

Il sorriso e i denti di una persona sono tra le prime cose che si guardano quando si comunica con gli altri: è come un biglietto da visita che contribuisce alla prima impressione.

by Dott. Leopoldo Maini 03-09-2013 3000 visualizzazioni
sbiancamento professionale

Un bel sorriso dà già un'idea di pulizia, di ordine, di simpatia e contribuisce a valorizzare l'intero individuo. Al contrario denti gialli, sporchi, con tartaro, danno l'idea di sporco e di una persona poco curata.

I denti possono presentare macchie estrinseche, cioè quelle esterne al dente, causate dal depositarsi di sostanze contenenti cromogeni e da placca e tartaro.

Si possono rimuovere con metodi meccanici; macchie intrinseche, cioè quelle contenute all'interno dello smalto del dente che si possono rimuovere solo con lo sbiancamento dentale usando perossidi.

Possono esserci anche macchie dovute ad anomalie nella mineralizzazione dello smalto, dovute a - cause genetiche (es. amelogenesi imperfetta) - assunzione di particolari farmaci (es. tetracicline) durante la formazione dei denti permanenti - assunzione di un eccesso di fluoro, iperfluorosi. Queste più che macchie vere e proprie sono difetti di mineralizzazione, cioè aree di smalto in cui manca l'organizzazione tipica di questo tessuto.

Le principali sostanze che possono potenzialmente macchiare i denti sono:

  • catrame e nicotina (presenti nel fumo);
  • caffè, vino rosso, liquirizia;
  • clorexidina;
  • tetracicline (antibiotici).


Il perossido d'idrogeno, sostanza comunemente contenuta nell'acqua ossigenata, è il vero e proprio agente decolorante, perché liberando ossigeno attivo, che è capace di penetrare tra i prismi dello smalto, fino alla dentina, ossida le sostanze colorate qui presenti.

I vantaggi dello sbiancamento eseguito dal dentista sono:

  • la durata dell'effetto sbiancante (da 2 a 4 anni);
  • la collaborazione del paziente praticamente inesistente (basta una sola seduta di un'ora);
  • lo sbiancamento fino a 2 tonalità in 8 min.

Scritto da Dott. Leopoldo Maini
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