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Chirurgia implantare computer assistita

Tecnica (F.A.F.I.) Full Arc Few Implant e Odontoiatria Guidata dal Computer (C.G.D.) nelle severe atrofie dei mascellarii

by 15-10-2008 9673 visualizzazioni

Introduzione: l'obbiettivo di questo lavoro è di dimostrare la validità nella pratica clinica quotidiana dell'odontoiatria assistita dal computer, evidenziando i numerosi ed importanti vantaggi offerti da questa disciplina. Lo studio è il risultato di 5 anni di clinica e di follow-up. Sono stati pianificati casi con riabilitazioni in entrambi i mascellari affetti da gravi atrofie. L'ispirazione per elaborare la tecnica F.A.F.I. mi è arrivata dagli studi da Paulo Malò, che ha dimostrato la validità di una riabilitazione con ponte fisso di una intera arcata ancorato su solo 4 impianti [1], e dagli studi di Tarnow, che enfatizzano il vantaggio in termini di successo e stabilità nel tempo offerto da una maggiore quantità di osso tra un impianto e l'altro [2].


Materiali e Metodi: la metodica prevede nel piano di trattamento l'impiego del minor numero di impianti possibile per ogni arcata (in genere 4 per l'inferiore e 4 - 7 per il mascellare sup.). E' necessario tenere conto della quantità e della qualità dell'osso residuo ed esaminare attentamente la biomeccanica delle protesi fisse, che saranno ancorate sugli impianti (rapporto corona - radice; peso specifico; rigidità; resistenza; passività ed estensioni della struttura protesica). Sono stati esaminati 36 pazienti di entrambi i sessi, senza criteri di esclusione, con oltre 174 impianti di diverse case produttrici inseriti in entrambi i mascellari senza distinzioni tutti caricati e messi in funzione nelle 24 ore. Alcuni sono stati inseriti a mano libera cercando di rispettare la pianificazione fatta al computer "mind navigation", altri sono stati inseriti con l'ausilio di guide chirurgiche "Surgiguide" che hanno guidato gli impianti esattamente nella posizione desiderata con un margine di errore al di sotto del millimetro. In questo caso le potenzialità ed i vantaggi del metodo sono stati maggiormente esaltati permettendo interventi rapidi predicibili e minimamente invasivi.


Risultati: lo studio conclude che la C.G.D. e la tecnica F.A.F.I. sono degli eccellenti strumenti a disposizione del dentista moderno nell'utilizzo clinico quotidiano. I dati clinici dell'autore a 5 anni mostrano una percentuale di successo degli impianti e delle protesi del 100%. Il metodo su esposto offre grandi possibilità di successo e minima invasività chirurgica. L'esame attento delle informazioni volumetriche provenienti dalla Tac Denta-Scan e le opportunità offerte dal programma di navigazione SimPlant aumenta la possibilità di sfruttare, anche volumi di osso basale molto ridotti, offrendo in tal modo al paziente la possibilità, altrimenti negata, di ricevere protesi fisse a funzione immediata, predicibii, senza alcun dolore, in poco tempo e con disagi molto ridotti. Senza dubbio rispetto ai complessi ed invasivi interventi di ricostruzione ossea la cui prognosi è sempre dubbia, la C.G.D. e la FAFI TECNIQUE rappresentano delle metodiche più semplici e predicibili, valide soprattutto in caso di severe atrofie dei mascellari. Queste a mio parere saranno destinate ad essere sfruttate da un sempre maggior numero di pazienti e di dentisti.


Svantaggi: è necessario utilizzare impianti che hanno la compatibilità della piattaforma protesica per le tecniche CAD-CAM (PIB) (sono comunque la maggior parte); indispensabile una pianificazione pre indagine radiologica con guide radiopache Scanprosthesis, (in realtà può essere considerata un vantaggio in quanto costringe il medico e l'odontotecnico au una pianificazione protesica prima di cominciare); il fallimento anche di un solo impianto potrebbe compromettere il successo protesico della riabilitazione; costi, delle Surguide, e dei frame-work PIB costruiti con tecniche CAD-CAM.


Vantaggi: minima invasività chirurgica; minimo discomfort post operatorio e rare o nulle complicazioni; tempi alla poltrona e di riabilitazione ridotti; possibilità di trattare quasi tutti i pazienti soprattutto affetti da gravi atrofie utilizzando tecniche senza lembo (flapless) e senza innesti (graftless); funzione immediata; semplificazione e standardizzazione dei piani di trattamento; soddisfazione del paziente.


Conclusione: si può concludere, quindi, dicendo che i vantaggi sono di gran lunga maggiori degli svantaggi e che la tecnica risulta essere, se correttamente applicata, molto valida. Da considerare necessario all'ottenimento di risultati ripetibili e predicibili, un serio ed approfondito training del professionista implantologo che voglia approcciare queste nuove tecnologie. Si consiglia, infatti, un approccio graduale per un corretto sviluppo della curva di apprendimento che può risultare più o meno lungo in base alla confidenza che il dentista ha già sviluppato con il software di navigazione e l'implantologia classica. Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato e lavoreranno per lo sviluppo di dette tecnologie. Queste miglioreranno sempre di più la vita dei nostri pazienti e di conseguenza anche la nostra.



[1] Malò P. Rangert B. Nobre M. "All-on-four immediate function concept with Branemark System implants for complety edentulous mandibles: a retrospective clinical study, Clin Implant Dent Relat Res, 2003;5 Suppl 12-9.
[2] Tarrow DP. Cho SC. Wallace SS. "The effect of the inter-implant distance on the eight of the inter-implant bone crest" J Periodontol.2000 Apr;71(4):546-9

 

 

CASO CLINICO 1   
 
 Fig.1:  Portatore di protesi totale incongrua superiore e inferioreFig.2: Aspetto clinico della mandibola atrofica prima del trattamento. Evidenziate le due emergenze dell'alveolare con tatuaggio dermico.Fig.3:  Surgiguide ad appoggio mucoso minimamente invasiva.
Fig.4: Impianti inseriti e guidati nella posizione pianificata al computer.Fig.5: Framework Implant Bridge realizzato con tecnica di fresaggio CAD-CAM.Fig.6: Si evidenzia il bassissimo peso della realizzazione protesica in Titanio fresato.Fig.7: Aspetto clinico finale
    
CASO CLINICO 2   
 
 Fig.1:  Aspetto antiestetico di estrusione marcata del gruppo anteriore alveolo dentario inferiore.Fig.2: Aspetto intraoraleFig.3:  Pianificazione AO4 inferiore con impianti post estrattivi. Funzione immediata e riduzione verticale dell'osso mandibolare programmata al computer e visione 3D della guida (SimPlant12).
Fig.4: Guida ad appoggio osseo di riduzione verticale.Fig.5: Perfetta adattamento della guida stereolitografica di riduzione.Fig.6: Preparazione dei tunnel implantari.Fig.7: Aspetto clinico del paziente con i provvisori.
    
CASO CLINICO 3   
 
 Fig.1:  Aspetto clinico della grave situazione iniziale paziente fumatore con parodontite cronica e fobia odontoiatrica.Fig.2: Pianificazione di FAFI superiore e FAFI (AO4) inferiore.Fig.3:  Aspetto degli impianti inseriti sulla mandibola con i soliti criteri già descritti ed illustrati altrove.
Fig.4: Aspetto degli impianti FAFI inseriti sull'arcata mascellare.Fig.5: Aspetto radiografico della fase di carico immediato con i ponti provvisori.Fig.6: Aspetto intarorale del caso finito riabilitato inferiormente con un ponte in Ti avvitato con tecnica CAD-CAM e superiormente con ponte e pilastri in Zirconia come illustrato altrove (notare le papille tra gli impianti).Fig.7: Aspetto estetico e funzionale con evidente soddisfazione del paziente.
    
CASO CLINICO 4   
 
 Fig.1:  Mascellare atrofico affetto da edentulia intercalata e parodontite cronica in paziente maschio di 62 anni fumatore e portatore di P.P.R.Fig.2: Aspetto della TAC e della pianificazione per tecnica FAFI. Si noti la marcata atrofia del mascellare.Fig.3:  Surgiguide ad appoggio mucoso per chirurgia minimamente invasiva. Tecnica FAFI 6 impianti.
Fig.4: Impianti appena inseriti con tecnica FAFI e Surgiguide mucosa con post estrattivi immediati e carico immediato mediante ponte provvisorio armato in resina avvitato.Fig.5: Ponte provvisorio avvitato.Fig.6: Pilastri individualizzati per ponte cementato in lega aurea e porcellana.Fig.7: Follow up clinico a 4 anni.
    

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